L’approvazione
del ‘Rosatellum’ aveva come scopo quello di favorire un governo di ‘larghe
intese’, ma l’accordo che si prospetta è completamente diverso da quello
auspicato da Matteo Renzi e da Silvio Berlusconi
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio, Matteo Salvini (foto da lindro.it) |
L’inciucio
‘auspicato’, ma mai indicato apertamente prima delle elezioni del 4 marzo, non
è realizzabile, almeno nella forma desiderata. L’ipotesi fatta da Silvio
Berlusconi di un governo di Centrodestra con l’appoggio dei ‘renziani’ non è
ancora del tutto esclusa. Essa potrebbe assumere la forma di un esecutivo del
Presidente, cioè di un governo di ‘larghissime intese’ che abbia lo scopo di
garantire la governabilità e la stabilità economica e finanziaria del Paese.
Ma le vicende
dell’elezione dei presidenti delle Camere suggeriscono un percorso
diverso. Un accordo tra il M5s e il
Centrodestra a guida leghista è, oggi, l’ipotesi più plausibile. Inciucio doveva
essere ed inciucio sarà, ma le forze politiche protagoniste dell’accordo
non saranno il Pd e Fi, bensì il M5s e la Lega. Si sta per realizzare l’ennesimo capolavoro
politico di Matteo Renzi e di quanti in questi anni l’hanno sostenuto alla guida del Partito democratico e del Centrosinistra.
Intanto, mentre i nuovi
deputati e senatori occupano gli scranni di Palazzo Madama e di Montecitorio e
discutono di incarichi istituzionali, i disoccupati, i pensionati al minimo ed
i poveri continuano ad aspettare che qualcuno si adoperi affinché anche loro possano
vivere in modo dignitoso.
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