E’
passato oltre un mese dalle elezioni politiche, ma ancora non c’è nessuna
prospettiva concreta per la formazione del nuovo Governo
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Matteo Salvini e Luigi Di Maio |
Intanto, Luigi Di Maio, leader del partito che ha ottenuto i maggiori consensi elettorali, ribadisce in ogni intervista che non può essere che lui il presidente del Consiglio del prossimo governo. Matteo
Salvini è disponibile a rinunciare alla premiership, ma non a rompere l’unità del Centrodestra. Il Pd renziano non intende dialogare con i populisti, vale a dire con
il M5s e la Lega e che, pertanto, resterà all’opposizione.
Stando
così le cose e se nei prossimi giorni nessuna forza politica farà un passo
indietro la formazione di un governo sarà impossibile. Il successo elettorale grillino e
leghista potrebbe trasformarsi in una vittoria di Pirro.
In attesa che si trovi una soluzione i mercati finanziari stanno alla finestra, ma il tempo a disposizione dei partiti sta per scadere. La soluzione? Un inciucio M5s e Centrodestra a guida
leghista rimane l’ipotesi più probabile. L’alternativa è un ritorno alle
elezioni con un governo del Presidente, sempreché il Pd, liberatosi dall’influenza
renziana, non torni a fare il salvatore della Patria rendendosi cioè disponibile a
sostenere l’ennesimo governo di unità nazionale.
Nel
frattempo, mentre assistiamo a questa ridicola sceneggiata, i lavoratori precari continuano a vivere nell’incertezza del futuro, i disoccupati restano in attesa di un'occupazione, i pensionati al minimo non hanno neanche i soldi
per pagare i ticket sanitari ed i poveri continuano a sopravvivere con le
elemosine di Stato.
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