Salvatore
Romeo, Paola Muraro, Alessandra Manzin ed ora Raffaele Marra non sono esempi di
buon governo, ma nonostante ciò la sindaca, Virginia Raggi, sdrammatizza
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Virginia Raggi (foto da ilcorrieredelgiorno.it) |
La storia del
capostaff Salvatore Romeo è
emblematica per capire come sta amministrando la giunta di Roma. Entrato in Campidoglio nel 1999, Romeo è un esperto di aziende partecipate. Appena eletta Prima cittadina,
la Sindaca gli affida il ruolo di Capo della sua segreteria. Lo stipendio del
dirigente comunale passa così da 37mila euro a 120mila euro l’anno. Inoltre,
per poter accettare il nuovo incarico Romeo deve mettersi in aspettativa. A
tale proposito ecco cosa ha dichiarato Carla Raineri magistrato ed ex assessore
della giunta Raggi: ‘Romeo era già
dipendente del Campidoglio e non poteva essere posto in aspettativa e nel
contempo assunto dal medesimo ente locale. La sindaca non si è data pace ed
ha reclutato una task force per trovare soluzioni in senso favorevole’. Dopo le
polemiche, seguite alla sua nomina,
Salvatore Romeo ha detto: ‘Il mio compenso verrà ridotto’, ed ancora: ’Ci sono stati degli errori nelle delibere
di nomina, anche sulla mia. Ma era agosto, faceva caldo…’
Raffaele Marra (foto da roma.corriere.it) |
Un'altra vicenda che
conferma la ‘faciloneria’ con cui sta operando la giunta grillina è quella di Alessandra Manzin, assunta lo scorso 9 dicembre negli uffici dell’assessora alla Città in movimento Linda Meleo per le sue ‘doti nel campo del diritto amministrativo’. Senonchè
la Manzin, oltre ad affiancare il senatore grillino Andrea Cioffi, è anche la
fidanzata di Dario Adamo, assistente di Rocco Casalino (M5s) in Senato, dove è
responsabile dell’area web e social media. Di stamane la
notizia dell’arresto per corruzione di Raffaele
Marra. Dirigente del Comune, è diventato da subito Capo di gabinetto dell’amministrazione
Raggi. La polemica suila sua nomina è nata perché Marra proviene da ambienti
del centrodestra alemanniano, ma era già stato in varie amministrazioni pubbliche compresa la Regione Lazio guidata da Renata
Polverini.
Paola Muraro (foto da lifestar.it) |
Ed ancora: Daniele Frongia diventato vicesindaco
dopo il ritiro della sua nomina a Capo di gabinetto; Carla Raineri, magistrato della Corte di Appello di Milano, diventata
Capo di gabinetto, viene allontanata dopo il parere negativo dell’Anac sulle
modalità della sua nomina; Marcello
Minenna, economista e professore alla Bocconi, si è dimesso da assessore al
bilancio per solidarietà con Carla Raineri; Raffaele De Domincis, magistarto in pensione, nominato al posto di
Minenna deve abbandonare (prima ancora di insediarsi) perché indagato per abuso
d’ufficio; Stefano
Ferrante, ragioniere generale del Comune, si è dimesso perché ‘C’è troppa confusione, sono completamente
isolato, lavoro senza un indirizzo politico’; Paola Muraro, difesa strenuamente da Virginia Raggi, si è dimessa
pochi giorni fa perché ha ricevuto un avviso di garanzia per reati ambientali
riferiti all’epoca in cui era consulente di Ama; Paolo Berdini assessore all’Urbanistica è in procinto di lasciare
per i dissensi sulla realizzazione del nuovo stadio della Roma (a differenza
del vicesindaco Frongia è per un progetto che escluda la costruzione di tre
grattacieli).
I grillini non
fanno altro che denunciare la ‘mala’ politica che sarebbe caratterizzata da episodi di
nepotismo o da scambi di favori, ma quello che sta avvenendo nella Giunta
capitolina non è tanto dissimile da quello che avviene nei partiti
tradizionali. Il buon governo non dipende
solo dalla capacità di imporre norme etiche da parte dei partiti o dei movimenti,
ma esso deriva soprattutto dall’onesta, dalla serietà e dalle capacità
amministrative delle singole persone. Si rassegnino, quindi, i sostenitori
grillini perché questo è un principio a cui non fa eccezione il M5s.
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