di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Foto da tg24.sky.it |
‘Sommando
ai disoccupati le forze di lavoro potenziali, ammontano a 6,5 milioni le
persone che vorrebbero lavorare’.
Questo è quanto sostiene l’Istat nell’Annuario 2016 che riporta i dati sul
mercato del lavoro nel 2015. La forza lavoro disponibile è, quindi, molto più numerosa dei disoccupati iscritti nelle liste di collocamento e comprende tutti
coloro che ‘sognano’ un'occupazione ma vi rinunciano perché sanno che non
riusciranno ad ottenerla.
Foto da tgcom24.mediaset.it |
E’
di ieri la notizia che conferma la chiusura del call center Almaviva Contact di
Roma. L’ultimo
tentativo di riapertura della trattativa presso il Ministero dello Sviluppo
Economico è fallito. 1.666 dipendenti riceveranno, nei prossimi giorni, le
lettere di licenziamento. L’accordo siglato dai lavoratori della sede di Napoli
è stato rifiutato da quelli di Roma. I dipendenti campani di Almaviva hanno
ottenuto altri tre mesi di cassa integrazione, tempo utile, si spera almeno,
per raggiungere un accordo che ha come primo obiettivo quello di evitare altri
licenziamenti.
Resta
il fatto che le aziende italiane,
nonostante le agevolazioni fiscali garantite negli ultimi due decenni dal
Governo, continuano a delocalizzare ed il caso di Almaviva è solo l’ultimo di
una lunga serie. Milioni
di lavoratori attendono con ansia il 2017 ed altri 1.666 si aggiungeranno ai
tanti che un lavoro lo ‘sognano’.
Fino a quando prevarrà il principio del profitto su quello del lavoro e non si
adotteranno politiche economiche di redistribuzione della ricchezza, sarà
impossibile superare il dramma della
disoccupazione. Questa regola purtroppo non è una novità del 2016, ecco cosa scrisse,
a proposito dei senza lavoro, John Lennon nel 1969: ‘Il
lavoro è vita e senza quello esiste solo paura e insicurezza’.
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