Un dipendente o un operaio potrà mai ambire ad essere Presidente degli Usa? La domanda è retorica e la risposta è ovvia
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Donald Trump e Elon Musk |
È la democrazia dei miliardari.
Un dipendente o un operaio potrà mai ambire ad essere
Presidente degli Usa? La domanda è retorica e la risposta è ovvia.
Non
solo.
Aumentano i soldi spesi per la propaganda e diminuiscono i cittadini che si recano ai
seggi elettorali. È un fenomeno di tutte le democrazie occidentali, perché?
Metà degli aventi diritto al voto non crede più nel sistema rappresentativo o semplicemente
si adegua alle decisioni di una minoranza. Tanto
che vinca l’uno o l’altro non cambierà nulla, pensano.
Questo
fenomeno è iniziato alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso. È coinciso
con la fine della spinta propulsiva delle ideologie. È venuta meno cioè l’idea
del cambiamento radicale della società.
Allora
la domanda che dobbiamo porci oggi è: dovremo rassegnarci ai privilegi di pochi
miliardari ed accontentarci di quel poco che il sistema distribuisce o nel
futuro l’aumento delle diseguaglianze e delle ingiustizie farà rinascere uno
spirito combattivo?
Più semplicemente: è la
vittoria definitiva del capitalismo o è solo una fase della storia?
I
cicli sociali assomigliano ai cicli economici: così come ci sono fasi di
espansione e di crisi ci sono altrettanti alti e bassi nella realizzazione di
una società più giusta e comunitaria, di una società dove tutti possano vivere
una vita dignitosa.
Tante
conquiste sono state realizzate e tante altre si realizzeranno. Ci vorrà tanto tempo,
ci vorrà tanta pazienza ma la direzione è tracciata.
La
storia dell’uomo va verso un sistema economico, sociale e politico più giusto
ed equo. È un cammino lento, ma è ineluttabile.
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