Dal
2015 ad oggi oltre novemila donne sono state vittime di violenze e 1260 di
stalking, quest’anno gli omicidi sono già 61
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Foto da libertaegiustizia.it |
L’inasprimento
delle pene non frena il reato di femminicidio. Rispetto al passato sempre più
donne trovano il coraggio di denunciare, anche se si calcola che siano solo il
10% del totale. La maggior parte delle violenze, è bene precisarlo, avvengono
all’interno della famiglia. Le nuove norme stanno facendo emergere un fenomeno che
per tanto, troppo tempo è rimasto nascosto tra le mura domestiche, ma esse non sono
sufficienti a fermare i maltrattamenti.
In
genere i comportamenti violenti sono preceduti da minacce e molestie che si ripetono nel tempo sino a sfociare, in taluni casi, nell’assassinio.
Gli omicidi avvengono con crudeltà ed è sempre più frequente l’uso dell’acido o
di sostanze infiammabili.
Stamane
Nicola Piscitelli, cinquantacinque
anni, si è presentato alla stazione dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere
per costituirsi. Ai militari ha confessato di aver ucciso a coltellate la sua
compagna Rosaria Lentini.
Ieri
l’assassino di
Vania, quarantasei anni di Lucca, data alle fiamme dall’uomo con cui aveva avuto
una relazione.
Nel
febbraio scorso,
Paolo Pietropaolo ha dato fuoco alla sua compagna perché aveva una relazione
con un altro uomo. La giovane di Pozzuoli è stata ricoverata in gravissime
condizioni.
Foto da ansa.it |
Nel bresciano, il 20 novembre scorso, un uomo di
origini indiane ha dato fuoco alla moglie solo perché non gli andava bene il
modo con cui si vestiva.
Il
9 giugno di
quest’anno Vincenzo Paduano ha strangolato e poi bruciato Sara Di Pietrotantonio studentessa di ventidue anni. La sua unica colpa è stata di essersi rifatta una
vita con un altro uomo.
Il
mese scorso, a
Tuglie (Le), Alezandru Edec Ionuf, romeno di ventiquattro anni, ha dato fuoco
alla sua compagna davanti ai figli di uno e tre anni. La donna ha riportato
ustioni gravi su tutto il corpo.
Questi
uomini non amano le loro donne, le vogliono possedere. Sono ‘ominicchi’ che non accettano
di essere lasciati o di vederle felici con un altro compagno. In loro c’è una naturale predisposizione alla violenza, quello che
provano non è amore, è odio verso un individuo che non possono più controllare.
Ed è per questo che le leggi non bastano a fermare il fenomeno. E’ un fatto
culturale che si combatte con l’educazione alla tolleranza, al rispetto della
vita e della dignità di tutti gli esseri umani, senza distinzione alcuna.
Pietro Grasso - (foto da europaquotidiano.it) |
Il
presidente del senato Piero Grasso
così ha commentato gli ultimi
omicidi: ‘Da uomo fatico a spiegarmi cosa possa spingere ad usare una tale
brutalità, a covare così tanto odio nascondendosi dietro presunti sentimenti
quali l'amore, il dolore per una storia che finisce, la disperazione. Niente di
tutto questo: spero che non si usino più, raccontando queste storie, termini
ambigui e giustificatori come raptus, gelosia, disagio, rifiuto. Sono solo squallidi criminali e schifosi
assassini’. Ed ancora: ‘C'è un grande lavoro da fare, tutti
insieme, per sradicare i resti di una cultura maschilista e possessiva che
ancora permea la nostra società. Stare insieme è una sfida quotidiana: uomini e donne non si appartengono, si scelgono
ogni giorno. Liberamente’.
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