mercoledì 3 agosto 2016

Stalking e femminicidi, ormai è un ‘bollettino di guerra’

Dal 2015 ad oggi oltre novemila donne sono state vittime di violenze e 1260 di stalking, quest’anno gli omicidi sono già 61 

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Foto da libertaegiustizia.it
L’inasprimento delle pene non frena il reato di femminicidio. Rispetto al passato sempre più donne trovano il coraggio di denunciare, anche se si calcola che siano solo il 10% del totale. La maggior parte delle violenze, è bene precisarlo, avvengono all’interno della famiglia. Le nuove norme stanno facendo emergere un fenomeno che per tanto, troppo tempo è rimasto nascosto tra le mura domestiche, ma esse non sono sufficienti a fermare i maltrattamenti.
In genere i comportamenti violenti sono preceduti da minacce e molestie che si ripetono nel tempo sino a sfociare, in taluni casi, nell’assassinio. Gli omicidi avvengono con crudeltà ed è sempre più frequente l’uso dell’acido o di sostanze infiammabili.
Stamane Nicola Piscitelli, cinquantacinque anni, si è presentato alla stazione dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere per costituirsi. Ai militari ha confessato di aver ucciso a coltellate la sua compagna Rosaria Lentini.
Ieri l’assassino di Vania, quarantasei anni di Lucca, data alle fiamme dall’uomo con cui aveva avuto una relazione.
Nel febbraio scorso, Paolo Pietropaolo ha dato fuoco alla sua compagna perché aveva una relazione con un altro uomo. La giovane di Pozzuoli è stata ricoverata in gravissime condizioni.
Foto da ansa.it
Nel bresciano, il 20 novembre scorso, un uomo di origini indiane ha dato fuoco alla moglie solo perché non gli andava bene il modo con cui si vestiva.
Il 9 giugno di quest’anno Vincenzo Paduano ha strangolato e poi bruciato Sara Di Pietrotantonio studentessa di ventidue anni. La sua unica colpa è stata di essersi rifatta una vita con un altro uomo.
Il mese scorso, a Tuglie (Le), Alezandru Edec Ionuf, romeno di ventiquattro anni, ha dato fuoco alla sua compagna davanti ai figli di uno e tre anni. La donna ha riportato ustioni gravi su tutto il corpo.
Questi uomini non amano le loro donne, le vogliono possedere. Sono ‘ominicchi’ che non accettano di essere lasciati o di vederle felici con un altro compagno. In loro c’è una naturale predisposizione alla violenza, quello che provano non è amore, è odio verso un individuo che non possono più controllare. Ed è per questo che le leggi non bastano a fermare il fenomeno. E’ un fatto culturale che si combatte con l’educazione alla tolleranza, al rispetto della vita e della dignità di tutti gli esseri umani, senza distinzione alcuna.
Pietro Grasso - (foto da europaquotidiano.it)
Il presidente del senato Piero Grasso così ha commentato gli ultimi omicidi: ‘Da uomo fatico a spiegarmi cosa possa spingere ad usare una tale brutalità, a covare così tanto odio nascondendosi dietro presunti sentimenti quali l'amore, il dolore per una storia che finisce, la disperazione. Niente di tutto questo: spero che non si usino più, raccontando queste storie, termini ambigui e giustificatori come raptus, gelosia, disagio, rifiuto. Sono solo squallidi criminali e schifosi assassini’.  Ed ancora: ‘C'è un grande lavoro da fare, tutti insieme, per sradicare i resti di una cultura maschilista e possessiva che ancora permea la nostra società. Stare insieme è una sfida quotidiana: uomini e donne non si appartengono, si scelgono ogni giorno. Liberamente’.


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