L’accordo
raggiunto sulla legge elettorale tra il Partito democratico e Forza Italia è indicativo
di quello che potrà avvenire dopo le elezioni politiche
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
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Silvio Berlusconi e Matteo Renzi - (foto da signoraggio.it) |
Dall’Italicum, al Mattarellum, al Rosatellum, alla fine a decidere è stato
Silvio Berlusconi. Il
leader di FI ha agito come ha fatto sempre, cioè ha proposto l’unica legge
elettorale che gli può consentire un ritorno al governo del Paese. E’ diventato
così, dopo aver governato per oltre dieci anni con un sistema elettorale sostanzialmente
maggioritario, un proporzionalista convinto. Negli
ultimi mesi ad aver cambiato più volte opinione è stato anche Matteo Renzi. Ecco cosa ha detto alla direzione
del Pd che si è svolta ieri: ‘Un ritorno al passato. Ma sì, lo conosco il
ritornello: col proporzionale si torna all’antico. È una stupidaggine, perché
il ritorno al passato è accaduto il 4 dicembre non oggi, con l’adozione di un
sistema elettorale che, date le condizioni, è il migliore possibile. Non è la
legge che avrei voluto, certo: ma il resto rischiava di esser peggio’. Ed ha
aggiunto: ‘Il sistema tedesco significa
sistema tedesco, e quindi il segretario del primo partito è il candidato a guidare
il governo’.
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(foto da corriere.it) |
L’obiettivo
è chiaro: qualunque
sarà il prossimo risultato elettorale un accordo tra le forze ‘moderate’ sarà
inevitabile. Così Renzi potrà tornare a Palazzo Chigi e Silvio sarà
felice di sostenerlo. Il ‘Renzusconismo’
è già nato. Tuttavia, esso per imporsi presuppone una vittoria elettorale
del Pd ed un sostanziale recupero dell’elettorato moderato da parte di Silvio
Berlusconi. Stando ai sondaggi è uno scenario possibile, ma di difficile
realizzazione. I due leader contano sulla loro capacità a parlare alla ‘pancia’
del paese e sulla loro abilità ad attrarre i voti degli scontenti. Inoltre, essi
ipotizzano l’esaurimento della forza propulsiva del M5S e della Lega di Salvini
e che entrambe le forze politiche continuino ad operare da ‘sole’. Non
restano che gli ‘scissionisti’. Soltanto una forza politica di Sinistra può
impedire l’ennesimo governo democristiano. La costruzione di un movimento che raccolga sotto la
stessa bandiera le varie anime progressiste è, quindi, inevitabile ed urgente. Abbiamo
già visto cosa vuol dire essere governati da Silvio Berlusconi e, poi, da Matteo
Renzi. Ora occorre fare tutto il possibile per evitare di averli tutti e due
contemporaneamente al Governo. Passare
dal berlusconismo e dal renzismo al ‘renzusconismo’ è troppo anche per l’Italia.
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