Con la ripresa
economica cresce il reddito disponibile ed il potere d’acquisto delle famiglie,
ma aumentano anche la disuguaglianza economica ed il rischio povertà o esclusione
sociale
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
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Foto da dire.it |
I dati dell’indagine condotta
dall’Istat sulle condizioni di vita, reddito e carico fiscale relativi al 2016 mostrano
una ‘significativa’ crescita del reddito ‘associata ad un aumento della
disuguaglianza economica’. Insomma i
ricchi sono sempre più ricchi, mentre cresce il numero di coloro che vivono o
rischiano di cadere in povertà. Il reddito netto medio annuo per famiglia è
pari a 29.988 euro, circa 2.500 euro al mese, con un incremento percentuale del
+1,8 in termini nominali e del +1,4 in termini di valore d’acquisto. Circa metà
delle famiglie percepisce un reddito annuo di 24.522 euro, mentre nel Sud rimane,
nonostante la crescita del +2,8%, a 20.557 euro, circa 1.713 euro mensili.
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Matteo Renzi - (foto da agora24.it) |
La
crescita del reddito è diversa tra le categorie sociali. Per il 20% più ricco della
popolazione l’incremento è maggiore, in particolare per i redditi
derivanti da lavoro autonomo. Il rapporto ‘equivalente‘ tra quello percepito dal
20% della popolazione più ricca e il corrispondente più povero è aumentato da
5,8 a 6,3. L’Istat stima che il
30% delle persone residenti in Italia, vale a dire circa 18 milioni di
individui, è a rischio povertà o esclusione sociale, percentuale in aumento
rispetto al 2015 quando era pari al 28,7%. Nel
Mezzogiorno la probabilità di cadere in una condizione d’indigenza e bisogno è
del 46,9%, in crescita dal 46,4% del 2015, ed è in aumento anche nel
Nord-ovest (21,0% da 18,5%) e nel Nord-est (17,1% da 15,9%), mentre è stabile
nel Centro (25,1%). A rischio povertà o esclusione sociale sono soprattutto le
famiglie numerose con cinque o più elementi (43,7%), la situazione peggiora anche
per quelle con uno o due componenti. Quando si annunciano
con enfasi i risultati positivi sull’incremento del Pil e dei posti di lavoro
occorrerebbe ricordarsi anche di questi dati e del fatto che milioni d’italiani
vivono in condizioni sociali difficili e che la ripresa economica anziché ridurre sta aumentando le disuguaglianze ed
incrementando il divario economico e sociale tra il Centro-nord sempre più ricco
ed il Sud sempre più povero ed assistito. I nostri politici invece di parlare
di taglio delle tasse e di banche dovrebbero occuparsi di chi è disoccupato o
vive con la pensione al minimo e fa fatica ad arrivare a fine a mese, mentre c’è
chi continua ad arricchirsi e non sa che farsene del ‘superfluo’ che ha a
disposizione.
Fonte: istat.it
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