È un mondo ingiusto e diseguale quello che abbiamo creato, ed ora è tempo di porvi rimedio
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Foto da La Voce del Trentino |
Si
tratta di livelli mai toccati da oltre dieci anni. Sono circa 2 milioni 235
mila famiglie e 5 milioni 742 mila individui a vivere in condizioni di miseria.
La
percentuale più alta è al Sud (10,2%) e nelle Isole (10,3%), ma questa non è
una novità. È più bassa nel Centro (6,8%) e nel Nord (8,0%). Quella individuale
al Sud e nelle Isole raggiuge il 12,10%.
La situazione è peggiorata in tutto il territorio nazionale.
Nell’ultimo
decennio l’incidenza a livello familiare è aumentata del 2,3% e quella
individuale del 2,9%. ‘Rispetto al 2014 sono aumentate di 683 mila unità le
famiglie in povertà (erano 1 milione e 552 mila) e di circa 1,6 milioni gli
individui in povertà (erano 4 milioni e 149 mila)’.
Nel
Nord-ovest l’incidenza familiare è passata dal 4,6 all’8% e nel Nord-est dal
3,6 all’8%. ‘Nel 2023, 1,3 milioni di minorenni erano in condizioni di
povertà assoluta, con un’incidenza del 14,0 per cento’.
La
povertà individuale tra gli occupati è aumentata del 2,7%. Essa riguarda sia i
lavoratori dipendenti (+3,2%) che quelli indipendenti (+0,4%).
Il Reddito
di cittadinanza aveva permesso a 404 mila famiglie nel 2020, 484 mila nel 2021
e 451 mila nel 2022 di uscire dalla povertà. Tra gli individui ha riguardato
rispettivamente 876 mila persone nel 2020 ed oltre un milione nel 2021 e nel
2022.
Tutti hanno il diritto di vivere una vita dignitosa. Ma così non è.
I
dati dell’Istat descrivono uno scenario da emergenza sociale. Oggi, anche chi lavora è povero. La ricchezza prodotta continua a crescere, ma solo a vantaggio di
pochi, perché? In Italia ci sono milioni di poveri, poche centinaia di migliaia
di super-ricchi ed in mezzo l’indifferenza della maggioranza dei cittadini che
si accontenta di quello che ha. E chi se ne frega se ci sono sei milioni di
individui di cui 1,3 milioni di minorenni che vivono in povertà assoluta e
altrettanti che rischiano l’esclusione sociale o di cadere anch’essi in
miseria.
È un mondo ingiusto e diseguale quello che abbiamo
creato, ed ora è tempo di porvi rimedio.
Fonte istat.it
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