domenica 12 giugno 2016

‘Tax day’ per 25 milioni di italiani, ma ad essere penalizzati sono soprattutto i disoccupati, i pensionati al minimo ed i piccoli imprenditori

Entro il 16 giugno gli italiani saranno obbligati a versare gli acconti o i saldi sulla Tasi, sull’Imu, sull’Irpef, e, se si tratta di imprese o liberi professionisti, di diversi altri tributi 

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Foto havingfunsaving.com
Secondo i calcoli fatti dalla Uil, a pagare l’acconto dell’Imu e della Tasi per gli immobili sulla seconda casa saranno quasi 25 milioni di italiani. In totale nelle casse dello Stato e degli Enti locali entreranno, per queste due imposte, circa 10,1 miliardi di euro per l’acconto ed altrettanti per il saldo di dicembre, in totale saranno circa 20,2 miliardi di euro.
L’esborso medio totale sarà di 1.070 euro, che nelle grandi città raggiungerà i duemila euro. Sulle prime case di lusso peserà mediamente per 2.610 euro, ma in alcuni casi raggiungerà i seimila euro. La città con l'aliquota più alta è Roma, dove in media saranno versati 2.064 euro, mentre il valore più contenuto è ad Asti con 580 euro medi.
Con l’abolizione della Tasi sulla prima casa il risparmio maggiore sarà per i cittadini di Torino, dove si registrerà un calo medio di 403 euro a famiglia, mentre ad Asti il risparmio sarà, mediamente, di 19 euro.
Foto Agenzia delle Entrate
Ad essere penalizzati con i tributi patrimoniali sono le categorie sociali più deboli come pensionati al minimo, disoccupati e titolari di piccole imprese artigiane. Le imposte sulla casa che gli italiani sono chiamati a versare nei prossimi giorni sono necessarie per ‘risanare’ le disastrate casse dello Stato e degli Enti locali, ma sono inique perché esse non tengono conto del reddito del proprietario e non considerano l’uso o meno dell’immobile oggetto del tributo. Un libero professionista, un’impresa artigiana o una piccola attività imprenditoriale utilizza l’immobile per svolgere la propria professione o produzione, ma le aliquote previste dall’Imu e dalla Tasi per lo studio o il laboratorio sono uguali a quelle delle seconde case.
Inoltre, non tengono conto dell’uso o meno dell’immobile. In un piccolo Comune del profondo Sud il proprietario di una seconda casa spesso non riesce a sfruttarla economicamente, non riesce cioè ad affittare o vendere l’immobile che ha disposizione, ma, nello stesso tempo, è obbligato a pagare i due tributi come se fossero case di villeggiatura. Invece, spesso, si tratta d’immobili costruiti con enormi sacrifici per i figli che magari nel frattempo sono stati costretti ad emigrare.
L’articolo 53 della Costituzione sancisce il principio della capacità contributiva, ma con i tributi patrimoniale esso non si realizza, anzi accresce le disuguaglianze e le ingiustizie. Alcune correzioni normative devono essere fatte, intanto, però, gli italiani sono chiamati a pagare tutti, sia che essi siano economicamente benestanti, disoccupati o precari.

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