sabato 25 giugno 2016

La Brexit è una grande opportunità per la nascita degli Stati Uniti d’Europa

La decisione presa dagli elettori inglesi di uscire dall’UE potrebbe essere l’occasione giusta per accelerare l’integrazione tra i 19 Stati dell’Eurozona e per la nascita degli Stati Uniti d’Europa 

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Winston Churchill (foto da wikipedia.org) 
Nel 1952 Winston Churchill disse: ’L’Inghilterra ha due sole strade o diventa la cinquantesima stella della bandiera americana oppure sceglie l’Europa e provvede a costruire la nascita insieme a tutti gli altri Stati del continente’. Con il voto a favore della Brexit i sudditi di sua maestà Elisabetta II hanno deciso di restare da soli con il rischio della disgregazione interna (Scozia e Irlanda del Nord hanno votato per il Remain), in balia della globalizzazione, con una probabile fase di recessione e che l’Europa tratterà come un piccolo mercato di libero scambio, nulla di più. 
In un’intervista rilasciata oggi a Repubblica.it Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: ‘Per il futuro dobbiamo guardare alle capacità di reazione della politica europea. Se la sberla inglese avvierà un processo di adeguamento della costruzione europea maggiormente orientata alla crescita, gli effetti finali di Brexit potrebbero essere paradossalmente positivi’. Ed ancora: ‘Il fallimento di Lehman Brothers portò ad una recessione mondiale. Qui siamo di fronte ad uno choc importante che implicherà una fase recessiva per il Regno Unito ma con effetti limitati per l'Eurozona’.
Foto da trend-online.com
Il 52% degli elettori inglesi non ha tenuto conto quanto di positivo è avvenuto nel Vecchio Continente negli ultimi 60 anni. Il mercato economico unico, la Banca Centrale europea, la libera circolazione delle merci e delle persone, un ministro degli esteri comune, un governo comune, sia pure con tanti limiti, una legislazione che tende sempre più ad uniformarsi, l’Euro, il salvataggio degli Stati nazionali (Grecia, Islanda, Portogallo, Spagna e Italia). Ed ancora, dopo secoli di guerre ed odi, la pace ed il dialogo tra i singoli Stati che hanno prodotto sviluppo e benessere e la possibilità, restando uniti, di essere protagonisti nel mondo globalizzato ed interdipendente.
Dal 1992 con la stipulazione del trattato di Maastricht oltre ad essere italiani, francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli, ecc., siamo diventati cittadini europei e la delusione dei giovani inglesi, che in massa hanno votato per il Remain, lo dimostra.
La Gran Bretagna è stata per troppi anni una ‘palla al piede’ per un’ulteriore integrazione tra gli Stati membri dell’UE. Oggi è il tempo di fare un passo avanti, l’integrazione istituzionale è urgente ed inevitabile. Tutto dipenderà dalla volontà politica dei principali leader europei: Angela Merkel, François Hollande e Matteo Renzi. Essa dovrebbe avvenire tra i 19 Stati che hanno aderito alla moneta comune, l’Euro, e dovrebbe portare alla nascita di un governo dell’Europa che traghetti l’Ue negli Stati Uniti d’Europa.
La Brexit nell’immediato sta avendo un impatto negativo sul sistema finanziario ma nel medio periodo potrebbe essere una grande opportunità d’integrazione politica ed istituzionale per gli Stati del Vecchio Continente e per i loro cittadini.

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