Fra
circa tre mesi saremo chiamati a confermare o bocciare la riforma
costituzionale, ma molti italiani non ne conoscono i contenuti. Vediamo, in sintesi, le
principali ragioni per votare Si e quelle per il No
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Foto da gonews.it |
La riforma
costituzionale è stata approvata in via definitiva dalla Camera dei deputati il
12 aprile scorso, ma molti elettori non
sono informati sulle modifiche previste dal testo di revisione costituzionale e
sui motivi politici ed istituzionali che hanno indotto il Parlamento ad
approvare la legge. E’ opportuno, quindi, ricordare le principali ragioni
per votare Si e quelle per il No sul referendum confermativo che si terrà
in autunno.
Ecco
le ragioni per votare Si:
1. Bicameralismo perfetto. Il primo motivo
per votare Si è l’abolizione del bicameralismo perfetto, vale a dire del
meccanismo che obbliga i parlamentari ad approvare due volte lo stesso disegno
o proposta di legge, dilatando così i tempi di entrata in vigore della nuova normativa.
2. Fiducia. Il voto di fiducia al Governo
sarà dato solo dalla Camera dei deputati, l’obiettivo è semplificare i tempi di
formazione ed entrata in carica dell'Esecutivo.
3.
Democrazia diretta.
La riforma incrementerà gli strumenti di democrazia diretta introducendo il
referendum propositivo e modificando il quorum per quello abrogativo.
4. Costi politica. Caleranno i costi della
politica. I senatori si ridurranno da 315 a 100 e sarà abolito il Cnel
(Consiglio nazionale per l’economia e per il lavoro).
5. Decreti legge. Sarà limitato il ricorso
ai decreti legge.
Foto da gdc.ancitel.it |
6. Decentramento legislativo. Le materie strategiche
come trasporti ed energia torneranno di competenza del Parlamento e si ridurranno
le liti tra Stato e Regioni, sarà compito del Senato dirimere tali
controversie.
7. Nessuna deriva autoritaria. La vittoria del Si rafforzerà la capacità di decisione
del Governo, ma non ci sarà nessuna deriva autoritaria perché rimarranno i contrappesi che limitano reciprocamente i tre poteri: Legislativo, Esecutivo
e Giudiziario.
Ecco
le ragioni per votare No:
1. Il bicameralismo rimarrà. Cambieranno le
competenze delle due Camere, ma esse continueranno ad esistere ed a legiferare in
comune su diverse materie. Non è vero che i ritardi sull’approvazione
delle leggi sono determinati dalle norme costituzionali o regolamentari, ma
essi dipendono dalla volontà politica delle maggioranze parlamentari. Inoltre,
il Senato dovrà essere consultato su diverse leggi, come quella di bilancio.
2. Riduzione costi limitata. I risparmi
sarebbero limitati: circa 50 milioni di euro l’anno, ovvero il costo di un F35
ordinato dal Ministero della difesa. La struttura del Senato rimarrà uguale. Il
numero dei deputati non cambierà, essi rimarranno 630.
3. Firme per i referendum e le leggi di
iniziativa popolare. Le firme per la richiesta dei referendum abrogativi saliranno da 500 mila a 800 mila. Per le leggi d’iniziativa popolare
passeranno da 50 mila a 150 mila.
4. Italicum e premio di minoranza. La
legge elettorale, l’Italicum, è strettamente connessa alla riforma
costituzionale. Pertanto se una lista supererà il 40% dei voti otterrà il premio
di maggioranza, ma anche nel caso di successo nel ballottaggio. Saremo
governati da una minoranza.
5. Disegni di legge. Il Governo, avendo
una corsia preferenziale sui disegni di legge, monopolizzerà l’attività
legislativa del Parlamento.
6. Decentramento legislativo e contenziosi.
La modifica del Titolo V della Costituzione ridurrà il decentramento
legislativo. Aumenteranno i contenziosi tra Stato e Regioni e se ne creeranno
di nuovi tra Camere dei deputati e Senato.
7. Democrazia e libertà di voto. La riforma
non è stata condivisa da tutte le forze politiche. Ed è allarmante per la
tenuta delle istituzioni il fatto che saranno modificati 47 articoli della
Costituzione con una maggioranza risicata. Il referendum non inciderà sulle
sorti del Governo. Il voto sulla modifica della Costituzione non dovrà essere
strumentalizzato a fini politici.
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