di Giovanni Pulvino (PulvinoGiovanni)
Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista (foto da stylo24.it) |
Mai alleanza con la Lega.
Nella trasmissione di Raiuno Porta a Porta del 19 giugno 2017 il leader del
M5s, Luigi Di Maio, ha detto: ‘Io sono
del Sud, di Napoli, quella gente diceva <<Vesuvio lavali col
fuoco>>. Non ho mai avuto
l’intenzione di aderire a un movimento che fa alleanze con la Lega nord’.
No Euro. Nel 2014 il M5s ha
raccolto 299 mila firme per l’uscita dall’euro. ‘Su un eventuale referendum voterei per l’uscita’, a dirlo il 14
gennaio 2017 su La7 è stato Luigi Di Maio. Ed ancora il 23 marzo 2017: ‘Al governo faremo referendum per uscire dall’Euro’.
Il 22 ottobre scorso la marcia indietro. Ecco cosa ha dichiarato il leader grillino: ‘Finchè sarò capo politico del M5S l'Italia
non uscirà dall'Euro’.
Decreto dignità. La nuova
normativa voluta dal M5s non modifica, ne cancella la precarietà, come invece
ha sostenuto enfaticamente del leader grillino. Le poche modifiche apportate al
Job Act si limitano a ridurre i tempi delle reiterazione dei contratti a
termine, ma questo non determina automaticamente una riduzione della
precarietà, anzi il rischio è quello di aumentare la disoccupazione.
Ilva.
Sull’impianto
metallurgico di Taranto il M5s aveva proposto la chiusura e, genericamente, una
sua riconversione produttiva. Nelle ultime elezioni politiche il MoVimento ha ottenuto nella città pugliese il 48% dei voti al plurinominale e più del
45% all’uninominale. Dopo un lungo tira e molla è arrivato il dietrofront del viceministro grillino. Ecco cosa ha detto il
23 agosto scorso: ‘Su Ilva è stato
commesso un delitto perfetto’. Secondo
Di Maio ‘la gara per l’aggiudicazione ad
Acelor Mittal è illegittima, ma che non ci sono i presupposti per annullarla’.
Insomma, rimane quello che aveva stabilito il governo Gentiloni.
Condono edilizio. Era il 23 agosto
2017 quando durante un comizio Luigi Di Maio disse: ‘Cercate una mia proposta di legge di condono
che riguarda Ischia o qualche altra Regione: se la trovate mi iscrivo al Pd’.
Sennonché, nel decreto per Genova è stata inserita una norma che non solo
risana gli immobili costruiti abusivamente ad Ischia, ma il loro rifacimento potrebbe
prevedere anche il finanziamento dello Stato.
La Tap (Trans Adriatic Pipeline) è un’opera privata nei cui cantieri sono impegnate diverse aziende
italiane. Nel 2014 fu approvato il Trattato Italia – Albania - Grecia per la
costruzione dell’ultimo tratto del gasdotto che dovrebbe portare il gas
dall’Azerbaigian. Il M5s votò contro quell’intesa, anzi uno dei suoi leader più
importanti, Alessandro Di Battista, il 3 aprile del 2017, in un comizio disse: ’Quest’opera la blocchiamo in due settimane’.
Sabato scorso il dietrofront. Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha detto che
interrompere i lavori costerebbe ‘penali
per quasi 20 miliardi di euro’. Pertanto, il governo ‘pentaleghista’ ha
deciso di non ostacolare la realizzazione dell’opera.
Reddito di cittadinanza. I 10
miliardi di euro previsti dal provvedimento sono in deficit, cioè sono a debito e comunque non sono sufficienti ad ‘abolire la povertà’. La norma posta in essere è, nella sostanza, un potenziamento del Rei introdotto dal precedente governo Gentiloni.
Muos. Nonostante la promessa di smantellamento immediato delle parabole e della base, ad oggi nessuna iniziativa è stata presa dal partito di Luigi Di Maio. La Nato considera la struttura vitale per la sicurezza e la difesa nell’area del Mediterraneo. Inoltre, le autorizzazioni per i lavori di manutenzioni straordinarie sono già state date dal precedente governo Crocetta e nulla di diverso è stato deciso dal ministero della Difesa retto da Elisabetta Trenta, in quota M5s.
Tav. ‘Siamo contrari alla Tav da sempre ed è nel contratto di governo. Credo
che in questo momento nessuno del governo a Roma abbia intenzione di foraggiare
quell'opera'. Questo è quanto ha ribadito il 27 ottobre scorso il
segretario del M5s. Una decisione definitiva ancora non è stata presa, ma ora
si parla di modifiche e variazioni, si prospetta una seconda Ilva?Muos. Nonostante la promessa di smantellamento immediato delle parabole e della base, ad oggi nessuna iniziativa è stata presa dal partito di Luigi Di Maio. La Nato considera la struttura vitale per la sicurezza e la difesa nell’area del Mediterraneo. Inoltre, le autorizzazioni per i lavori di manutenzioni straordinarie sono già state date dal precedente governo Crocetta e nulla di diverso è stato deciso dal ministero della Difesa retto da Elisabetta Trenta, in quota M5s.
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