di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Roberto Vecchioni |
Secondo quanto
riportato dall’edizione online dell’Ansa di ieri, l’autore ed interprete di ‘Luci
a San Siro’, in un incontro a Palermo con gli studenti di Ingegneria su ‘Mercanti
di luce. Narrare la bellezza tra padri e figli’, ha detto: “I siciliani sono la razza più intelligente
che esiste al mondo, perché si buttano via così, mi dà un fastidio immenso che
l’isola non sia all’altezza di se stessa. Credete
che sia qua soltanto per sviolinare? No, assolutamente. Arrivo dall’aeroporto,
entro in città e praticamente ci sono 200 persone su 400 senza casco e in tutti
i posti ci sono tre file di macchine in mezzo alla strada e si passa con fatica.
Questo significa che tu non hai capito cos’è il senso dell’esistenza con gli
altri. Non lo sai, non lo conosci. E’
inutile che ti mascheri dietro al fatto che hai il mare più bello del mondo. Non
basta, sei un’isola di merda. La mia è una provocazione d’amore”.
Ed ancora: “La filosofia e la
poesia antiche hanno insegnato cos’è la bellezza e la verità, la non paura
degli altri, in Sicilia questo non c’è, c’è tutto il contrario. E mi sono
chiesto, prima di arrivare qui, se dovevo dirle queste cose a voi ragazzi. Non amo la Sicilia che rovina la sua
intelligenza e la sua cultura, le sue coste, quando vado a vedere Selinunte, Segesta e altri posti di questo tipo
non c’è nessuno. Non amo questa
Sicilia che si butta via, che non si difende”.
Le
reazioni sono state immediate.
“Non c’è niente di peggio delle banalizzazioni e delle generalizzazioni, quelle
in cui, purtroppo, è caduto Vecchioni. Da un cantautore tanto apprezzato, e
vincitore anche al Festival di Sanremo, ci saremmo attesi valutazioni più
profonde e meno stereotipate”, ha dichiarato Renato Schifani, presidente dei
senatori di Area popolare Ncd-Udc. Ma c’è chi come la giornalista Sandra
Figliulo che invece difende il cantautore: “La verità è che se è il
siciliano a dirti che qui non funziona nulla, che bisogna scappare, che non c’è
speranza, va tutto bene. Se glielo dice chi viene da fuori, ecco che il
siciliano si veste d’orgoglio, sostiene di vivere nel migliore dei mondi
possibili e guai a chi gli tocca la sua terra”.
Le
parole di Roberto Vecchioni sono dure ma sincere, e il suo è, di certo, un atto d’amore
verso la Sicilia. Tuttavia nelle sue ‘invettive’, in gran parte condivisibili,
non c’è nulla di costruttivo se non il tentativo di stimolare i siciliani ed i
meridionali a darsi da fare, ad agire, a non aspettare, ma questo i siciliani
lo hanno capito da tempo e, purtroppo, non è sufficiente per realizzare quel necessario
mutamento socio-culturale auspicato dal cantautore milanese.
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