Il
no profit rappresenta ormai un
settore trainante della società italiana e costituisce parte integrante delle infrastrutture
capaci di guidare le politiche sociali nel nostro Paese
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Nel 2015, secondo
un’indagine condotta da Eurispes, le organizzazioni
che hanno ottenuto i maggiori consensi sono state quelle del Volontariato e della
Protezione civile. Le prime hanno fatto registrare un consenso del 78,8%,
in crescita rispetto al 2014 del 4,3%, mentre la Protezione civile ha fatto
registrare un aumento dell’11,8%, con un totale del 70%.
Il volontariato è ormai diffuso su tutto il territorio nazionale. Le 44mila organizzazioni sono
presenti soprattutto nelle regioni più popolose: il 55% di esse si trova in
Lombardia, Toscana, Lazio, Piemonte ed Emilia Romagna. In rapporto al numero di
abitanti sono sette le regioni che contano una OdV ogni 100 abitanti, il numero
più elevato si registra in Friuli Venezia Giulia e in Valle d’Aosta.
Dal
punto di vista giuridico
il 67% di esse è costituita da associazioni non riconosciute, mentre l’83%
ha la qualifica di onlus. La maggior
parte delle organizzazioni opera con meno di sedici volontari e solo il 10% ha
una base associativa numerosa, con più di 500 soci.
I
soggetti più utilizzati nelle denominazioni sono ‘famiglia’, ‘anziani’ e
‘genitori’, mentre le
parole più adoperate sono ‘amici’, ‘insieme’ e ‘sorriso’, tutti termini che
indicano il sostegno, la condivisone e la solidarietà.
Ai
primi posti nelle mission ci sono la
promozione, l’assistenza, la donazione, la tutela e l’educazione. La maggior parte delle onlus opera nel campo
della sanità e dell’assistenza sociale. Numerose anche le associazioni che si
occupano di cultura, sport e ricreazione. Oltre 2.000 sono quelle impegnate
nella difesa del territorio, sia come servizio di protezione civile, sia nella
tutela dell’ambiente.
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