di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Rispetto al 2013 il
reddito medio è aumentato di 2.600 euro. L'incremento più alto ha riguardato
soprattutto i liberi professionisti della Lombardia (3.577 euro). Secondo lo studio i lavoratori autonomi con il reddito medio
più alto esercitano nel Nord Italia, in particolare a Milano (38.140 euro).
Nella graduatoria seguono i liberi professionisti di Bolzano (con 35.294 euro), di
Lecco (con 33.897 euro) di Bologna (con 33.584 euro), di Como (con 32.294 euro)
e di Monza (32.897 euro).
La
prima città meridionale è Bari che si trova al 64esimo posto della graduatoria con una media di
22.752 euro, seguita da Palermo con 22.684 euro, vale a dire oltre un terzo in
meno rispetto alle città del Nord Italia. In
fondo alla classifica ci sono i lavoratori autonomi della Calabria con un
reddito medio due volte e mezzo in meno rispetto ai loro colleghi del capoluogo
lombardo. In particolare i professionisti di Vibo Valentia hanno dichiarato 15.479
euro, di Crotone 15.645 euro e di Cosenza 16.318 euro.
(foto da today.it) |
'Sebbene i dati
riferiti al reddito medio siano abbastanza positivi - dichiara il coordinatore
dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - non dobbiamo dimenticare che la crisi ha fortemente polarizzato il mondo
degli autonomi, condizionando questi risultati'. Ed ancora: 'Questa situazione, inoltre, ha divaricato
la disparità territoriale: in particolare modo tra il Nord ed il Sud del Paese'.
I dati della Cgia
dimostrano ancora una volta come l'Italia sia divisa in due: da un lato ci sono
il Centro ed il Nord 'ricchi', dall'altro un Sud 'povero' ed abbandonato a se
stesso. Anziché occuparsi di legge elettorale, riforme costituzionali, child adption,
ecc., la classe dirigente nazionale dovrebbe preoccuparsi di chi non ha
lavoro o ne ha uno precario, di chi non arriva a fine mese, di chi non riesce
ad accedere al Servizio sanitario nazionale, di chi vive in condizioni di
povertà assoluta o di disagio sociale. Ma forse non interessa perché questi
problemi sono soprattutto al Sud. 'Cristo
si è fermato ad Eboli' scriveva Carlo Levi nel 1945, e, purtroppo, è ancora
così. E nessuno si illuda, questa condizione di sottosviluppo continuerà ancora,
almeno fino a quando i meridionali non si 'adopereranno' per emanciparsi dalla
condizione di sudditanza morale e culturale in cui vivono da sempre.
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