giovedì 15 giugno 2017

Prove di dialogo tra M5s e Lega, ma il vero inciucio avverrà tra il Pd di Renzi e FI

Dieci giorni fa si sarebbe svolto a Milano un faccia a faccia tra il leader del Carroccio, Matteo Salvini e il figlio del fondatore del M5s, Davide Casaleggio, a sostenerlo è il quotidiano la Repubblica

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Matteo Salvini e Davide Casaleggio (foto da rainews.it)
La notizia dell’incontro ‘segreto’ è stata diffusa dal quotidiano romano che, nonostante le smentite, ha confermato il colloquio avvenuto pochi giorni fa a Milano tra i massimi vertici dei due partiti. Il dialogo tra M5s e Lega è aperto, ma non c’è da stupirsi che questo avvenga e che nello stesso tempo esso sia smentito. Le due forze politiche hanno molto in comune. Entrambi i partiti sono populisti e sono acerrimi avversari del Pd, di Forza Italia, nonché della Sinistra cosiddetta radicale. Inoltre, sono movimenti politici anti-sistema, anti-Euro e, in generale, anti-Europa. Ed entrambi contestano le politiche adottate dal Governo sul fenomeno migratorio e sul mercato del lavoro.
La prima pagina di la Repubblica (foto da dire.it)
Con la bocciatura dell’Italicum e con il Consultellum, o comunque con un sistema elettorale non maggioritario, il M5s o la Lega non hanno alcuna possibilità di ottenere, da soli, i seggi necessari per avere la maggioranza in Parlamento. Le prove di dialogo sono, quindi, inevitabili. Escludendo a priori il Pd e FI, ai grillini non restano che il Carroccio o la sinistra di Articolo Uno. Nel primo caso si tratterebbe di un inciucio vero e proprio, ma è l’unica possibilità che hanno per non ‘passare’ un’altra legislatura senza governare. Per loro sarebbe una catastrofe politica. Il dialogo con la Sinistra, invece, è difficile ed esso, del resto, poteva avvenire all’inizio di questa legislatura, ma Roberta Lombardi, di fronte ai tentativi fatti in diretta streaming da Pier Luigi Bersani, liquidò quell’incontro con una sola frase: ’Mi sembra di essere a Ballarò’. Confrontarsi con questi presupposti è complicato anche per un mediatore e paziente uomo politico come l’ex leader del Pd.
Il rischio maggiore, se si andrà al voto con il sistema elettorale bocciato dalla Consulta, è che nessuna coalizione riesca a raggiungere la maggioranza in Parlamento. I risultati delle ultime elezioni amministrative dimostrano che solo un Centrodestra unito potrebbe raggiungere la metà più uno dei seggi oppure, in alternativa, sarebbe possibile un’alleanza tra PD, FI e, eventualmente, altre forze di centro o comunque moderate. L’inciucio quindi non avverrebbe tra il M5s e la Lega, ma tra il Pd di Renzi e Forza Italia.
Questa seconda ipotesi è confermata dalle parole pronunciate ieri sera ad Otto e mezzo dall'ex sindaco di Firenze. Alla domanda posta da Lilli Gruber, relativa all’invito di Giuliano Pisapia a partecipare alla kermesse per unire il Centrosinistra, il segretario del Pd ha risposto: ‘Il primo luglio se mi riesce vado al concerto di Vasco Rossi. Da Pisapia non sono stato invitato’. Non è un #giulianostaisereno, ma ci assomiglia molto.

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