sabato 26 agosto 2017

Bonus fino all’85% della spesa sostenuta per l’adeguamento antisismico, ma finora sono in pochi ad averlo richiesto

Introdotto con la legge di stabilità 2017 il bonus è un importante strumento per mettere a norma gli edifici che si trovano nelle zone a rischio sismico, ecco come funziona e chi può usufruirne

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Foto da professionisti.it
L’agevolazione riguarda gli immobili per uso abitativo e quelli utilizzati per lo svolgimento di attività agricole, professionali e commerciali che si trovano nelle zone a rischio sismico 1, 2 e 3 (la tabella è disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate). La valutazione compresa in una scala che va da A (meno rischi) a G (più rischi) deve essere fatta da ingegneri e/o architetti che successivamente indicheranno i lavori da effettuare per la riduzione del rischio. Per gli edifici privati la percentuale di detrazione è del 70%, ma sale all’80% se il rischio si riduce di due classi. Per gli interventi sugli immobili condominiali la detrazione sale rispettivamente all’80% e all’85%. Le agevolazioni saranno riconosciute fino al 31 dicembre 2021 ed il bonus potrà essere detratto dalle imposte in cinque rate annuali di pari importo e non in 10 come avviene per le ristrutturazioni. La spesa massima detraibile è di 96mila euro e comprende anche i costi sostenuti per classificazione e la verifica sismica degli immobili. Anche gli incapienti potranno usufruire del credito d’imposta, ma solo se la ristrutturazione riguarda un condominio. Le relative modalità saranno indicate dall’Agenzia delle entrate.

Fonte: Agenzia delle entrate

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