Introdotto
con la legge di stabilità 2017 il bonus è un importante strumento per mettere a
norma gli edifici che si trovano nelle zone a rischio sismico, ecco come
funziona e chi può usufruirne
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
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Foto da professionisti.it |
L’agevolazione
riguarda gli
immobili per uso abitativo e quelli utilizzati per lo svolgimento di attività
agricole, professionali e commerciali che si trovano nelle zone a rischio
sismico 1, 2 e 3 (la tabella è disponibile sul sito dell’Agenzia delle entrate).
La valutazione compresa in una scala che va da A (meno rischi) a G (più rischi)
deve essere fatta da ingegneri e/o architetti che successivamente indicheranno
i lavori da effettuare per la riduzione del rischio. Per gli edifici privati la percentuale di detrazione è del 70%, ma sale
all’80% se il rischio si riduce di
due classi. Per gli interventi sugli immobili condominiali la detrazione sale
rispettivamente all’80% e all’85%. Le agevolazioni saranno riconosciute
fino al 31 dicembre 2021 ed il bonus potrà essere detratto dalle imposte in
cinque rate annuali di pari importo e non in 10 come avviene per le
ristrutturazioni. La spesa massima detraibile è di 96mila euro e comprende
anche i costi sostenuti per classificazione e la verifica sismica degli immobili.
Anche gli incapienti potranno usufruire del credito d’imposta, ma solo se la
ristrutturazione riguarda un condominio. Le relative modalità saranno indicate
dall’Agenzia delle entrate.
Fonte:
Agenzia delle entrate
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