‘È giusto che
chi guadagna di più paghi meno tasse’. Questa è la dichiarazione fatta a ‘Radio anch’io’ dal nuovo ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Matteo Salvini e John Maynard Keynes |
‘Se uno fattura di più e paga di
più è chiaro che risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più,
acquista una macchina in più e crea lavoro in più. Non siamo in grado di
moltiplicare pani e pesci. Ma l'assoluta intenzione è che tutti riescano ad
avere qualche Lira (?) in più in tasca da spendere’. Questo è quanto ha dichiarato a 'Radio anch'io' il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Ed ancora:
‘E’ che le esportazioni vanno bene grazie
ai nostri eroici imprenditori, che nonostante tutto e tutti tengono alto il
made in Italy nel mondo, ma devono tornare a comprare anche gli italiani. E per
farli tornare a comprare occorre che tornino a lavorare dignitosamente e che
abbiano in tasca qualche Lira (?)’.
Con queste
affermazioni il leader della Lega getta la maschera. I suoi
propositi sono tipici di un partito di estrema Destra. Per Salvini ‘è giusto che chi guadagna di più paghi meno
tasse‘. Alla faccia di chi continua a sostenere che le classi sociali
non esistono più. Il Ministro, oltre ad evidenziare la sua idiosincrasia per
l’Euro ('qualche Lira'), dimostra di non conoscere le più elementari nozioni di Economia
politica. La cosa non sorprende visto che in Italia questa disciplina, come
quelle giuridiche, praticamente non si insegna. L’ignoranza su questi temi è
generalizzata, nonostante l’importanza che essi hanno nella vita di tutti i
giorni. Ecco questo potrebbe essere un motivo per il nuovo ministro della
Pubblica Istruzione per introdurre l’insegnamento delle Scienze giuridiche ed
Economiche in tutte le scuole italiane. Ma nel ‘contratto’
di governo e nel programma presentato dal presidente del Consiglio per ottenere
la fiducia delle Camere non c’è nulla.
Il vicepremier confonde la propensione marginale al consumo con quella al risparmio e dimostra
di non conosce il funzionamento delle principali teorie keynesiane. Il ‘Deficit
spending’ elaborato dall’economista britannico quasi un secolo fa ha senso solo
se ha come scopo quello di aumentare, con investimenti pubblici, i redditi
delle classi sociali più povere (disoccupati e precari) e non aumentando i redditi
dei benestanti. Tagliare le tasse ai milionari serve solo ad arricchirli di più
e non c’è nessuna certezza che questo incremento si traduca in maggiori
investimenti produttivi. Inoltre, la flat tax così concepita, accrescerebbe le
disuguaglianze e le ingiustizie sociali che già oggi sono molto alte e che da sempre sono
le principali cause delle crisi economiche e finanziarie. Ma, evidentemente, al
leader leghista non interessa il benessere di tutti i cittadini, ma solo
di una parte e soprattutto il suo scopo è quello di guadagnare qualche voto in
più, in questo l’ex parlamentare europeo è capacissimo e non ha
bisogno di fare ripassi sui libri di economia.
Fonte: raiplayradio.it
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