sabato 21 novembre 2020

Le vite salvate dalla Dad

Quantificare quante vite si stanno salvando con le misure prese dal Governo è difficile. Di certo aver ridotto gli affollamenti nei mezzi di trasporto con la chiusura momentanea della didattica in presenza è stato dirimente

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Foto di Giovanni Pulvino

Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 34.767 nuovi casi di Covid-19 e 692 decessi. Sono stati effettuati 237.225 tamponi, il rapporto con i positivi è diminuito al 14,66%. I decessi totali sono aumentati a 49.261. In terapia intensiva ci sono attualmente 3.758 pazienti ed i contagiati sono 791.746. Particolarmente grave rimane la situazione in Lombardia (+8.853 casi), in Campania (+3.354 casi) e in Veneto (+3.367 casi). Diminuiscono i nuovi ricoveri in terapia intensiva e l’indice Rt è in calo da alcuni giorni. In quattro regioni è sotto 1.

Questi sono gli ultimi dati sull’andamento della pandemia nel nostro Paese. La situazione sta migliorando anche se è ancora molto grave. Le misure prese nelle ultime settimane dal Governo sembrano funzionare. Le chiusure di ristoranti, bar e, in genere, dei luoghi di assembramento stanno producendo i loro effetti. In particolare, aver limitato l’affollamento nei mezzi pubblici con la riattivazione della Didattica a distanza per le scuole superiori si sta dimostrando particolarmente efficace.

E' bene precisare a tale proposito che l’attività delle scuole, a differenza di quanto sostiene la ministra Lucia Azzolina, non si è mai fermata. La Dad è un impegno notevole per alunni e docenti. Certo bisogna fare i conti con le carenze strutturali della Rete e dei mezzi tecnologici a disposizione delle famiglie, soprattutto nel Sud del Paese, ma, nonostante ciò, la formazione continua senza soste. Anzi, l’attività è triplicata rispetto alla didattica in presenza. Gli studenti stanno imparando ad usare strumenti informatici fondamentali per il loro futuro, soprattutto per quello lavorativo. 

L’aspetto negativo è che i ragazzi non possono socializzare, ma si tratta di avere pazienza ancora per pochi mesi, poi torneranno ad affollare in sicurezza bus ed aule. Intanto, essi stanno constatando in prima persona cosa vuol dire far parte di una comunità e di quanto sia importante la condivisione ed il rispetto delle regole anche se questo comporta una limitazione momentanea delle libertà personali. 

E spiace vedere in televisione e sui giornali alunni e docenti, pochi per la verità, che protestano davanti alle scuole simulando una lezione in cortile. Alcuni mesi di attenzione e di limitazioni nei comportamenti individuali non sono nulla rispetto ad una vita, non dimentichiamolo mai.

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