Le linee guida pubblicate dal ministero dell'Istruzione per il rientro a scuola sono ‘acqua fresca’. La verità è che alla Didattica a distanza non c’è un’alternativa valida ed efficace per evitare eventuali focolai di Covid-19
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
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Foto da primocanale.it |
Le linee guida pubblicate dal ministero dell’Istruzione sulla riaperture della scuola non impediranno i focolai pandemici dovuti al Coronavirus. Ecco le ‘indicazioni’ più significative.
Innanzitutto, è prevista la sanificazione prima
dell’inizio dell’anno scolastico, ma non comporterà l’obbligo di incaricare
ditte specializzate.
I ragazzi in classe dovranno rispettare tra loro ‘la distanza di un metro lineare e di due metri lineari nella zona interattiva
della cattedra’. Quando si muoveranno nei corridoi dovranno indossare la
mascherina.
Nel caso di un contagio ‘la persona interessata dovrà
essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà
provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi
seguire il percorso già previsto dalla norma vigente per la gestione di
qualsiasi caso sospetto. Per i casi confermati le azioni successive saranno
definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le
misure quarantenarie da adottare, sia per la riammissione a scuola secondo
l'iter procedurale normato’.
Chi ha pensato e scritto queste regole non conosce o fa
finta di non conoscere il mondo della scuola. Per i docenti degli istituti tecnici e professionali sarà un ‘incubo’. Non solo essi dovranno far rispettare
queste indicazioni, ma saranno i primi a pagare le conseguenze giuridiche e
sanitarie determinate da eventuali focolai.
I ragazzi affolleranno treni ed autobus, aule e palestre,
ma qualcuno pensa veramente che sia possibile evitare i contatti usando il
distanziamento e le mascherine? Chi lo sostiene mente sapendo di mentire. Si
dica chiaramente che il sistema produttivo del Nord Italia e non solo non può permettersi
un altro periodo di Dad.
I ragazzi per negligenza, per vanteria, per insolenza o
semplicemente perché sono spensierati, difficilmente rispetteranno queste o
altre regole. Allora cosa potranno fare i docenti ed i dirigenti scolastici in
caso di mancato rispetto? Faranno rapporti disciplinari? Si rivolgeranno ai
genitori? Faranno sospensioni a raffica? No, non avverrà nulla di tutto questo.
Si richiamerà, si solleciterà o si farà finta di non vedere. Intanto, nell’attesa
del vaccino, ai docenti ed ai collaboratori Ata, non resterà che incrociare le
dita e, per chi è credente, pregare.
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