lunedì 10 agosto 2020

Ai docenti non resta che incrociare le dita e pregare

Le linee guida pubblicate dal ministero dell'Istruzione per il rientro a scuola sono ‘acqua fresca’. La verità è che alla Didattica a distanza non c’è un’alternativa valida ed efficace per evitare eventuali focolai di Covid-19


di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Foto da primocanale.it

Le linee guida pubblicate dal ministero dell’Istruzione sulla riaperture della scuola non impediranno i focolai pandemici dovuti al Coronavirus. Ecco le ‘indicazioni’ più significative.

Innanzitutto, è prevista la sanificazione prima dell’inizio dell’anno scolastico, ma non comporterà l’obbligo di incaricare ditte specializzate.

I ragazzi in classe dovranno rispettare tra loro ‘la distanza di un metro lineare e di due metri lineari nella zona interattiva della cattedra’. Quando si muoveranno nei corridoi dovranno indossare la mascherina.

Nel caso di un contagio ‘la persona interessata dovrà essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto dalla norma vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto. Per i casi confermati le azioni successive saranno definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure quarantenarie da adottare, sia per la riammissione a scuola secondo l'iter procedurale normato’.

Chi ha pensato e scritto queste regole non conosce o fa finta di non conoscere il mondo della scuola. Per i docenti degli istituti tecnici e professionali sarà un ‘incubo’. Non solo essi dovranno far rispettare queste indicazioni, ma saranno i primi a pagare le conseguenze giuridiche e sanitarie determinate da eventuali focolai.

I ragazzi affolleranno treni ed autobus, aule e palestre, ma qualcuno pensa veramente che sia possibile evitare i contatti usando il distanziamento e le mascherine? Chi lo sostiene mente sapendo di mentire. Si dica chiaramente che il sistema produttivo del Nord Italia e non solo non può permettersi un altro periodo di Dad.

I ragazzi per negligenza, per vanteria, per insolenza o semplicemente perché sono spensierati, difficilmente rispetteranno queste o altre regole. Allora cosa potranno fare i docenti ed i dirigenti scolastici in caso di mancato rispetto? Faranno rapporti disciplinari? Si rivolgeranno ai genitori? Faranno sospensioni a raffica? No, non avverrà nulla di tutto questo. Si richiamerà, si solleciterà o si farà finta di non vedere. Intanto, nell’attesa del vaccino, ai docenti ed ai collaboratori Ata, non resterà che incrociare le dita e, per chi è credente, pregare. 

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