venerdì 28 giugno 2024

‘Il vostro non è un paese buono’

Italiani brava gente? Per la giovane moglie di Satnam Singh non è così, il nostro ‘non è un paese buono’. Come dargli torto

di Giovanni Pulvino

Satnam Singh e la moglie Soni
È arrivato dalla lontana India per venire a morire nelle campagne italiane. Era un lavoratore irregolare che veniva sfruttato per pochi euro l’ora. Uno tra i tanti disperati che fuggono dalla guerra o semplicemente dalla miseria nella speranza di poter vivere nel nostro paese una vita dignitosa, ma così non è stato, almeno così non è stato per Satnam Singh.

Lo avevo avvisato di non avvicinarsi al mezzo, ma ha fatto di testa sua...una leggerezza che è costata cara a tutti’. Questo è quanto ha dichiarato Renzo Lovato titolare dell’impresa dove è avvenuto l’incidente che è costato la vita al giovane immigrato. 

Il datore di lavoro, se così possiamo chiamarlo, non ha neanche tentato di salvarlo, si è solo preoccupato della sua azienda e della perdita di profitto che avrebbe avuto. 

Satnam Singh non è stato portato al Pronto soccorso, come chiedevano i suoi compagni, ma è stato abbandonato davanti alla sua abitazione, dove è morto dissanguato. 

E' stato trattato come carne da macello.

Nelle campagne laziali e non solo il caporalato è la regola. Il padre del titolare della ditta ed altri 13 imprenditori sono indagati da cinque anni per questo reato. Il sistema era collaudato. Lavoravano in regola per il tempo necessario per ottenere il sussidio di disoccupazione. Quindi venivano licenziati e messi a lavorare in nero o a metà stipendio. 

Erano obbligati a svolgere la loro mansione per pochi euro al giorno ed a vivere in alloggi fatiscenti, spesso senza neanche un bagno.

Sfruttare chi non ha nulla e non ha diritti è troppo facile. Le regole ci sono, ma i reati spesso rimangono impuniti o addirittura vengono giustificati con le 'esigenze' produttive.

Satnam Singh è stato vittima di un imprenditore senza scrupoli, disposto ad ogni nefandezza pur di fare profitti. No, questa non è solo una storia di sfruttamento, ma di schiavitù. Si di schiavitù nel cuore della civile Europa. 

E noi italiani non siamo brava gente ed il nostro ‘non è un paese buono’.

sabato 22 giugno 2024

Apartheid Sud

Non chiamatela ‘Autonomia differenziata’, ma ‘Apartheid Sud’

di Giovanni Pulvino

I leghisti festeggiano alla Camera dei deputati l'approvazione
della Legge sull'Autonomia differenziata

L’approvazione del DDL sull’autonomia differenziata ha origine lontane. Per secoli il territorio che fino ad ieri chiamavamo Italia era un insieme di piccoli staterelli. L’Unità del paese risale al 1861. Già allora c’era un Sud arretrato e un Nord ricco e progredito. I tentativi di ridurre le differenze territoriali sono stati inutili. Per superare le diseguaglianze non c’è mai stata una vera volontà politica. A molti conveniva e continua a convenire tenere il Meridione sottosviluppato.

Poi nel 1984 nasce la Lega Autonomista Lombarda. Cinque anni dopo questa si trasforma in Lega Nord per l’Indipendenza della Padania. Primo obiettivo il federalismo fiscale. Nel 1994 Silvio Berlusconi per impedire alla Sinistra di andare al Governo mise insieme i secessionisti della Lega e gli statalisti di Alleanza nazionale. Oggi siamo arrivati al compimento di quel disegno politico. Dopo la scellerata riforma costituzionale del titolo quinto voluta dal Centrosinistra per limitare l’avanzata leghista, siamo arrivati alla disgregazione del Paese. Premierato, Autonomia differenziata e riforma della giustizia tengono insieme statalisti e secessionisti, post-fascisti e antifascisti della Lega e di Forza Italia, garantisti e giustizialisti, meridionalisti e indipendentisti padani.

Ancora una volta la Destra si compatta per mantenere e consolidare il suo potere. Giorgia Meloni ed i suoi alleati sono disposti a tutto, anche a sfasciare l'unità nazionale.

E cosa importa se i meridionali avranno meno sanità, meno istruzione, meno servizi pubblici, salari più bassi e meno opportunità di lavoro.

E cosa importa se aumenteranno le distanze e le diseguaglianze territoriali, se sarà l’apartheid del Sud

Non solo. È una legge che non solo spaccherà il paese, ma metterà a rischio la democrazia. Ma forse è proprio questo quello che vuole la Destra.