Le denunce per infortunio sul lavoro presentate nel 2022 sono cresciute del 25,70% rispetto all’anno precedente, a certificarlo sono i dati dell’Inail
Mappa dei morti sul lavoro nel 2022 Foto da inps.it |
L’incremento degli infortuni ha riguardato
‘quasi tutti i settori, in particolare la Sanità e l’assistenza sociale, il
Trasporto, le Attività dei servizi di alloggio e la ristorazione’. Le regioni
con maggiori denunce sono state la Campania (+68,90%), la Liguria (+49,00%) ed
il Lazio (+45,40%). L’aumento ha riguardato sia i lavoratori italiani (+27%)
che quelli stranieri (+36,60%).
Mentre
si discute se abolire, modificare o mantenere il Reddito di cittadinanza, nei luoghi di lavoro si continua a morire.
Le leggi ci sono ed i corsi di formazione sono obbligatori, ma, nonostante ciò, gli incidenti aumentano anziché diminuire. Perché?
Prima che accada l’irreparabile
non ci pensiamo, poi è troppo tardi.
A
volte una distrazione o un gesto che appare semplice diventa letale. Ed un
padre, una madre, un giovane o una giovane lavoratrice non fa più ritorno a casa
ed ai suoi cari. Non è giusto morire per un pezzo di pane. Non è giusto morire
per negligenza. Non è giusto morire per il profitto.
Lavoratori e datori di lavoro fermiamoci
e riflettiamo su come possiamo interrompere una volta per tutte questa ‘mattanza’.
La vita è breve, per alcuni è brevissima.
Quando usciamo di casa, quando siamo sul posto di lavoro, quando ritorniamo alle nostre abitazioni, basta un attimo ed è tutto finito, non dimentichiamolo mai.
Fonte
inail.it
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