‘E’
incredibile che un Ministro della Repubblica italiana rischi 6 anni di carcere
per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della nazione, così come
richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini. Trasformare in un crimine il
dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un
precedente gravissimo. La mia totale solidarietà al Ministro Salvini’, Giorgia Meloni
di Giovanni Pulvino
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Matteo Salvini |
Tutti
devono sottostare alla legge, nessuno è escluso, neanche ministri e presidenti
del Consiglio o della Repubblica. Si chiama Stato di diritto ed è un principio affermato
già nel XVII secolo. La
separazione dei poteri risale addirittura ad Aristotele e Platone. La moderna
teoria è del 1748, quando Montesquieu pubblicò lo Spirito delle leggi.
Questi
due principi sono alla base dello Stato liberale e delle democrazie. Le parole pronunciate
dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni sono in contrasto con questi valori.
La difesa dei confini non spetta al ministro dell’Interno. Il capo delle Forze
armate è il Presidente della Repubblica e la competenza sul controllo dei
confini marittimi è della Marina militare e della Guardia costiera.
È
bene precisare che quest’ultima è sotto la direzione del ministero delle
Infrastrutture, che allora era guidato dal grillino Danilo Toninelli.
Nell’agosto
del 2019 un gruppo di migranti alla deriva sulle acque del Mediterraneo fu salvato dalla Ong Open Arms. La nave spagnola nonostante le richieste di un porto sicuro rimase in mezzo al mare per diciannove
giorni. Non si è trattato di difesa dei confini, ma è stato impedito deliberatamente
il trasferimento in terra ferma nonostante la sentenza del Tar avesse sospeso
il divieto voluto e firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Ma poi
difesa da chi? Stiamo parlando di 147 migranti, tra cui donne e bambini che fuggivano dalla povertà e dalla miseria.
Quella
del leader della Lega fu solo un’operazione di propaganda politica simile a
quella che il governo di Giorgia Meloni sta tentando di realizzare con la costruzione
in Albania di un Centro di permanenza per il rimpatrio.
L’art.
67 della nostra Costituzione stabilisce: ‘Ogni membro del Parlamento
rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato’.
Deputati
e senatori devono operare nell’interesse di tutti i cittadini, non solo dei
loro elettori. Quello ricevuto dai parlamentari è un mandato politico non esclusivo
e non militare.
Invocare
la volontà popolare non solo è pericoloso per le nostre istituzioni, ma viola
palesemente la Costituzione e rinnega cinque secoli di storia.
È
bene ricordare che l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini è stata
data nel 2020 dal Senato, non da una banda di facinorosi. E la Magistratura
agisce autonomamente sulla base delle leggi approvate dal Parlamento e secondo
i principi sanciti dalla Costituzione.
Il leader della Lega non ha ricevuto nessun mandato dai cittadini, non da tutti almeno, non ha difeso i confini, bloccare l'Open Arms non era il suo compito istituzionale ed ha agito in 'disprezzo' dell’ordinamento giuridico e delle sentenze del
Tribunale amministrativo regionale.
Ora chiede
l’immunità, ma la legge è uguale per tutti, anche per i ministri della Repubblica.
Fonte
wikipedia.org