sabato 13 agosto 2022

La Destra perde il pelo ma non il vizio

Un presidente eletto da una minoranza non potrà mai rappresentare tutti gli italiani, allora perché i leader della Destra insistono con l’elezione diretta del capo dello Stato?

di Giovanni Pulvino

Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi 
(foto da wikipedia.org)

L’elezione diretta del presidente della Repubblica è la principale proposta elettorale della Destra. Questa riforma comporterebbe la riscrittura della Costituzione e non importa se la Sinistra non è d’accordo, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni insistono. Vogliono fare da soli o è solo propaganda elettorale?

L’art. 83 della Costituzione italiana stabilisce: ‘Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d'Aosta ha un solo delegato. L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta’.

Lo scopo della norma costituzionale è quello di impedire l’elezione del capo dello Stato da parte di una minoranza come invece accadrebbe con l’introduzione della nuova forma di governo propugnata dalla Destra, cioè la Repubblica presidenziale. In questo caso sarebbe sempre una figura di parte, non potrebbe in nessuno caso rappresentare tutto il Paese. Non solo, ricoprirebbe anche il ruolo di presidente del Consiglio e probabilmente disporrebbe di un'ampia maggioranza parlamentare. Si potrebbe determinare una concentrazione di poteri assai pericolosa per la democrazia, noi italiani lo sappiamo bene o, meglio, dovremmo saperlo, allora perché la Destra insite per l’elezione diretta del capo dello Stato?

La democrazia ed il confronto sarebbero una 'fatica inutile', meglio che sia il Capo ad assumersi la responsabilità di decide per tutti e non importa se tra questi tutti c'è chi non è d’accordo.

I disastri compiuti dal fascismo non sono bastati per togliere dalla mente e dai cuori di tanti, troppi nostalgici l’idea dell’uomo solo al comando.

Nel 1932 Emil Ludwig durante un’intervista domandò a Benito Mussolini: ‘Ma deve essere ben difficile governare gente così individualista ed anarchica come gli italiani’. La risposta del Duce fu: ‘Difficile? Ma per nulla. È semplicemente inutile’. Ed ancora: ‘I regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l'illusione di essere sovrano.. La democrazia è un regime senza re, ma con moltissimi re talora più esclusivi, tirannici e rovinosi che un solo re che sia tiranno’.

Oggi come allora le regole della democrazia costituirebbero un'inutile e costosa perdita di tempo. Troppi vincoli impedirebbero il governo del Paese. Il Presidente deve essere un Capo, non un mediatore. 

Se i presupposti sono questi, allora dobbiamo chiederci cosa succederà quando le Destre avranno le leve del potere in mano?

Per gli antifascisti non c’è tempo da perdere, tra poco potrebbe essere troppo tardi.

Fonti: senato.it, frasicelebri.it e le-citazioni.it

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