La
Camera ha approvato con una larga maggioranza il ddl Boschi sulla riforma
costituzionale, ecco cosa cambierà
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Maria Elena Boschi |
La Camera ha approvato
con 367 si, 194 contrari e 5 astenuti il testo sulla riforma della Costituzione.
Il Parlamento, come previsto dall’articolo 138 della Costituzione, dovrà
pronunciarsi ancora due volte, ma sarà solo per esprimere un ‘si’ o un ‘no’,
poi, presumibilmente nel mese di ottobre, seguirà il referendum confermativo.
Vediamo in sintesi cosa
cambierà.
La Camera continuerà ad essere composta da
630 deputati e sarà la sola a votare la fiducia al Governo.
Il
Senato sarà composto da 5 membri nominati dal Capo dello Stato e da altri 95 eletti dai Consigli Regionali, che
sceglieranno 21 sindaci (uno per ogni Regione) e 74 consiglieri-senatori. Dopo la
modifica voluta dalla minoranza del Partito democratico saranno i cittadini
che, al momento di eleggere i Consigli regionali, indicheranno quali
consiglieri saranno anche senatori. In sostanza quella dei Consigli Regionali
sarà una ratifica della scelta fatta dagli elettori. Il metodo di elezione sarà
quello proporzionale. I nuovi senatori resteranno in carica sette anni ed avranno
competenza piena solo sulle leggi costituzionali. Godranno delle stesse immunità dei deputati, pertanto non potranno
essere sottoposti ad intercettazioni o essere arrestati senza l’autorizzazione
del Senato.
La Camera dei deputati |
Sarà riportata
sotto la competenza dello Stato la
legislazione sull’energia, sulle infrastrutture strategiche e sul sistema
nazionale della protezione civile. Inoltre la Camera, su richiesta del Governo potrà,
‘quando lo richiederà la tutela nazionale’, approvare leggi di competenza delle
Regioni.
I regolamenti parlamentari
dovranno indicare un tempo certo per approvare i ddl del Governo.
Il
Presidente della Repubblica sarà eletto dai 630 deputati e dai 100 senatori. Nei primi tre
scrutini occorrerà una maggioranza dei due terzi, dal quarto si scenderà a tre
quinti, dal settimo sarà sufficiente una maggioranza dei tre quinti dei
votanti.
Dei 15 membri della Corte Costituzionale, tre saranno eletti
dalla Camera e 2 dal Senato.
Il
quorum delle firme sul referendum
sarà di 800.000 e per renderlo valido basterà la metà degli elettori delle
ultime elezioni politiche.
Sui ddl d’iniziativa popolare le firme necessarie salgono a
150.000, ma i regolamenti della Camera dovranno stabilire tempi certi per il
loro esame.
Sarà introdotto il ricorso preventivo sulle leggi elettorali alla Corte
Costituzionale su richiesta di un quarto dei componenti della Camera.
Saranno abrogate le Province e il Cnel.
Nessun commento:
Posta un commento