Gli
ultimi dati pubblicati dall’Inps sulle pensioni liquidate prima del 1980
evidenziano un sistema previdenziale squilibrato a cui Tito Boeri, attuale
presidente dell’Ente, sta tentando, inutilmente, di porre rimedio
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Tito Boeri |
Gli
assegni corrisposti
per invalidità previdenziale sono 439.718 (44,5 l’età di decorrenza), per le
pensioni sociali 24.308 (33 anni l’età media alla decorrenza) e 96.973 per le
pensioni agli invalidi civili (23,21 anni l’età alla decorrenza). Non sono
comprese in questi dati le cosiddette ‘pensioni baby’ del pubblico impiego, di
coloro, cioè, che sono usciti dal lavoro prima del 1992 con almeno 14 anni, sei
mesi e un giorno di contributi se donne sposate con figli.
Nel
settore privato le
pensioni di vecchiaia con decorrenza antecedente al 1986 sono oltre 800.000,
mentre quelle ai superstiti sono 527.000. L’età media era rispettivamente di 55
anni per le donne e di 60 per gli uomini. Nel 2015, invece, le pensioni
liquidate per anzianità sono state 238.400 con un’età media alla decorrenza di
62,55 anni, mentre per quelle ai superstiti sono state 173.378 con un’età media
alla decorrenza di 73,89 anni.
Di fronte a questi
dati è intervenuto il presidente dell’Inps,
Tito Boeri, che ha dichiarato: ‘Siccome son state fatte delle concessioni
eccessive in passato e queste concessioni eccessive oggi pesano sulle spalle
dei contribuenti credo che sarebbe
opportuno andare per importi elevati a chiedere un contributo di solidarietà
per i più giovani e anche per rendere più facile a livello europeo questa
uscita flessibile’.
La
risposta del ministro del lavoro, Giuliano Poletti non si è fatta attendere:’ Il contributo
di solidarietà oggi sulle pensioni alte c’è già, dovrà essere
valutato se confermarlo in quella maniera o diversamente, ma non credo che ci sia nulla allo studio.
Vedremo cosa fare sulla flessibilità’.
Insomma,
la battaglia intrapresa da Tito Boeri
sembra ‘persa’ in partenza, come tutte quelle combattute in Italia quando
si toccano i privilegi della ‘Casta’ o di quei cittadini che in passato hanno potuto
usufruire di diritti che oggi sono finanziariamente insostenibili.
Nessun commento:
Posta un commento