giovedì 5 marzo 2020

Coronavirus all’italiana: bene il Governo, male gli italiani

Tutto il buon lavoro fatto finora dal Governo sull’epidemia del Coronavirus potrebbe essere insufficiente a limitare il diffondersi dell'epidemia, ma stavolta la responsabilità non è dei ‘politici’, ma dell’egoismo e dell’ignoranza di una parte degli italiani

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Mappa aggiornata della diffusione del Coronavirus
(da youtg.net)
Per una volta le decisioni prese dal Governo sull’epidemia dovuta al Coronavirus sembrano di buon senso ed idonee alla situazione di pericolo per la salute pubblica degli italiani e non. Provvedimenti presi con oculatezza, senza allarmare la popolazione. I vari ministri e responsabili del SSN, nonostante la gravità della situazione, hanno agito con cautela, senza anticipare inutilmente i rimedi e le precauzioni necessarie a limitare e, comunque, a rallentare il propagarsi del virus. Certo alcune interviste e richieste fatte dai governatori della Lombardia e del Veneto sono apparse pretestuose e non idonee alla situazione, ma si sa i leghisti sono così, come il loro elettorato, un po' ‘alla buona’.
Una parte degli italiani è poco abituata al rispetto delle regole ed al senso del dovere. Siamo un popolo individualista che fatica ad agire nel solo ed esclusivo interesse del bene comune. Il comportamento tenuto in questi giorni dai lavoratori emigrati nelle città settentrionali, ne è un esempio. In molti, appena hanno potuto, non hanno esitato e sono ‘scappati’ per tornare, anche se solo per pochi giorni, nelle loro città di origine. Chi ha potuto allontanarsi dai luoghi dove si sono sviluppati i primi focolai del virus lo ha fatto senza pensare alle possibili conseguenze, dimostrando di non avere alcun senso di responsabilità verso gli altri. Nei giorni scorsi, dopo la chiusura provvisoria delle scuole della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia-Romagna, molti insegnanti del Sud, che lavorano in quegli istituti, hanno approfittato dei giorni di interruzione delle lezioni per scendere nelle loro città, così come se fosse una vacanza qualsiasi.
A questo punto è evidente che un rapido sviluppo del virus anche nelle regioni meridionali diventa assai probabile. La leggerezza e la superficialità di questi lavoratori pendolari potrebbe costare cara a parenti ed amici, ma si sa gli italiani siamo così, pensiamo e riteniamo, con convinzione, che le responsabilità non sono mai nostre, ma sempre degli altri.
Ed ora tutto il buon lavoro fatto dal Governo potrebbe essere insufficiente a limitare la diffusione dell'epidemia, ma stavolta non sarà ‘colpa’ dei ‘politici’, ma dell’egoismo e dell’ignoranza di una parte degli italiani.


15 commenti:

  1. Il virus si può solo ritardare ma farà il suo corso come altre infezioni. Chi è tornato al luogo di origine può solo aver accelerato la diffusione ma non facciamoci illusioni:si può solo gestire, non fermare.

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    1. Il senso delle misure prese è proprio di rallentare la diffusione per evitare la cpncentrazione dei casi gravi o un breve lasso di tempo per non inntasare le terapie intensive e i comportamenti ireesponsabili di questi individualisti all'amatriciana li rendono inutili

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    2. Certo, quindi tutti in giro a infilare le dita nel naso altrui. Incivile.

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    3. Certo la diffusione del virus è inevitabile, ma può essere limitata o comunque rallentata. I comportamenti dei singoli sono decisivi, ma una parte del popolo italiano è superficiale ed individualista, non si prende mai le sue responsabilità, preferisce attribuirle agli altri, in primo luogo ai politici, anche quando, come in questo caso, non hanno nessuna colpa.

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  2. Dovreste leggere quest'articolo tratto dal rapporto di 25 esperti dell'OMS, andati in Cina per monitorare la situazione.
    https://www.ebookecm.it/news/131/covid-19-l-oms-ha-inviato-25-esperti-internazionali-in-cina-ed-ecco-i-loro-principali-risultati-di-ricerca-dopo-9-giorni.html

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  3. Certamente il caso italiano è già stato singolare nella compagine europea,chiudere i voli da e per la Cina e poi consentire il rientro in Italia da altri scali ,ritengo si possa commentare da sé.Il pendolarismo ha caratterizzato il lavoro in Italia sin dal dopoguerra e chi vive a centinaia di chilometri da casa purtroppo deve fare i conti con una serie di disagi e scelte non sempre facili ed opportune,forse questa volta avrebbero potuto attendere istruzioni più chiare sul da farsi ,ma ciò che sicuramente non è stato affatto opportuno è stato viaggiare per il mondo e portare il virus in India dove la popolazione ed i presidi ospedalieri non erano affatto preparati ,si forse l'individualità è una peculiarità tutta italiana sia al Nord che al Sud.

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  4. Non ci sono solo i lavoratori dell'articolo. Ci sono tanti imbecilli incoscenti miei conterranei del nord. https://www.lastampa.it/novara/2020/03/05/news/coronavirus-palestre-affollate-nonostante-le-limitazioni-a-novara-arrivano-i-controlli-della-polizia-municipale-1.38554888

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    1. I lavoratori del Sud, emigrati o pendolari, che si trovano al Nord e che sono stati indicati nel post, sono un esempio dell'individualismo degli italiani ed è ovvio che gli irresponsabili sono in tutte le aree geografiche del Paese.

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  5. Un articolo pessimo che addita la colpa soltanto ai lavoratori del sud che lavorano al nord prima di sparare fornisca dei dati reali

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  6. Il governo ha invece gravissime responsabilità per aver attuato con ritardo le normali misure di sicurezza e profilassi previste in tali casi per timore di ingenerare intolleranze razziali. Addebitare la responsabilità alla sola popolazione è pretestuoso quanto assurdo. Le regole vanno imposte, vigilate e la loro inosservanza va sanzionata rigorosamente. Un Paese senza il rispetto delle regole è incivile, ma solo perchè malgovernato!

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  7. Non penso l'articolo additi ai pendolari dandone la colpa, ma al senso di responsabilità che non hanno avuto ignorando restrizioni e quarantene. I posti in terapia intensiva in Italia sono pochi, per questo vogliono limitare la diffusione. Se tutti fanno cosa vogliono e continuano a fare vita mondana nel giro di poco i sanitari si ritrovano a gestire casi da terapia intensiva ben oltre le loro possibilità, poi cosa dovrebbero fare? Chiaro che a qualcuno potrebbe non toccare.

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  8. I casi di contagio si espandono progressivamente in Francia e Germania, nonostante l'opera di sensibilizzazione e le decisioni delle amministrazioni centrali e locali dei due paesi. Quindi il contagio si espande grazie all'irresponsabilità dei cittadini francesi e tedeschi con condotte non consone ai dettami delle amministrazioni.
    Vedete che se si vuole generalizzare per mettere in cattiva luce un popolo, basta poco ed è plausibilissimo.

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  9. Questo momento di diffusione della paura e psicosi da virus.. avra' la sua scomparsa come in altre occasioni.. e io credo che dietro tutto questo polverone ci sia la mano diabolica di chi vuole controllarci e impoverirci sempre piu' ... informiamoci sempre e non diamo subito credito a tutto quello che ci accade intorno, perche' la corretta informazione e' la base per vivere liberi e per poter decidere consapevoli!!

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  10. Medici e scienziati vari dei distretti ospedalieri "danno ordine" agli italiani di stare nelle proprie case ed evitare gli assembramenti per l'emergenza sanitaria a cui devono già far fronte in questa fase di aumento della curva epidemiologica, il Governo "invita" la popolazione a rimanere nelle proprie abitazioni ma, trovo una sottile differenza nei due avvertimenti.
    Ora, io sono un sessantenne affetto da diabete mellito da quasi trent'anni ed altre patologie, con deboli difese immunitarie e quindi ad alto rischio di contagio, mio e delle persone con cui entro a contatto e vorrei adottare un comportamento di quarantena “volontaria” con astensione lavorativa, dovendo tra l'altro ricorrere tutti i giorni all'utilizzo per un'ora e mezza dei mezzi pubblici per gli spostamenti casa, lavoro, casa, con viaggiatori che non usano nessun tipo di precauzione consigliata per evitare il contagio. Il mio medico di base mi consiglia caldamente di restare a casa ma, qualora decidessi, come l'istinto ed il senso di responsabilità mi suggerisce, di adempiere alle raccomandazioni ricevute, quali garanzie abbiamo dal punto di vista della tutela del posto di lavoro? Stare a casa senza nessuna misura di tutela da parte dell'autorità pubblica può portare all'espulsione del lavoratore per assenza ingiustificata e questo non incoraggia certo a prendere tali decisioni.

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