‘Il
nostro sistema tributario grava maggiormente sulle regioni dove la concentrazione
della ricchezza è più elevata’, a sostenerlo è Paolo Zabeo coordinatore dell’Ufficio
studi della Cgia di Mestre
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Foto da cigiamestre.com |
Nel 2015 ogni
residente della Lombardia, compresi i neonati, ha pagato in media al fisco 11.898
euro. Ad affermarlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Nella graduatoria
seguono gli abitanti del Trentino Alto Adige con 11.029 euro, gli emiliano - romagnoli
con 10.810 euro, i laziali con 10.452 euro ed i liguri con 10.121 euro. Nello
stesso periodo il gettito medio è stato di 5.703 euro in Campania, 5.610 euro
in Sicilia e 5.436 euro in Calabria. L’84% del gettito (7.390 euro pro-capite)
è stato incassato dallo Stato centrale, il 9,3% dalle Regioni (825 euro
pro-capite) e il restante 6,7% dagli Enti locali (585 euro pro-capite). Secondo
la Cgia nel 2017 la pressione fiscale dovrebbe attestarsi al 42,7%, in calo dello 0,4%. Pertanto dovrebbe proseguire il trend
positivo iniziato dopo il record storico registrato nel biennio 2012/2013
(43,6%). A livello europeo siamo al
7° posto, 2,8 punti in più rispetto alla media europea (40,1%) e 1,6 punti superiore
rispetto al dato dell’area euro (41,3%). ‘Negli ultimi tempi la pressione tributaria sui contribuenti
del Mezzogiorno ha subito degli aumenti decisamente superiori al resto
d’Italia'. A precisarlo è il segretario della Cgia Renato Mason. Ed ancora: 'A seguito del disavanzo sanitario che ha contraddistinto in
questi ultimi anni i bilanci di quasi tutte le Regioni meridionali, i
Governatori di queste realtà sono stati costretti ad innalzare fino alla soglia
massima sia l’aliquota dell’Irap sia quella dell’addizionale regionale Irpef
con l’obbiettivo di riequilibrare il quadro finanziario’. ‘L’esito di quest’analisi
– dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - dimostra
come ci sia una correlazione tra le entrate fiscali versate, il reddito
dichiarato e, in linea di massima, anche la qualità/quantità dei servizi
erogati in un determinato territorio. Essendo basato sul criterio della
progressività, il nostro sistema
tributario grava maggiormente sulle regioni dove la concentrazione della
ricchezza è più elevata e il numero di grandi aziende è maggiore, anche se i
cittadini e le imprese di queste aree dispongono, nella stragrande maggioranza
dei casi, di servizi pubblici migliori rispetto a quelli presenti in altre
parti del Paese’.
Nessun commento:
Posta un commento