Riapre la scuola e come ogni anno si moltiplicano le dichiarazione di politici ed opinionisti. In particolare, essi ribadiscono l’impegno a non tornare più alla Dad, come se si trattasse del ‘male assoluto‘ per l’istruzione pubblica italiana
Foto da corriereetrusco.it |
È il
giudizio di chi non è mai entrato in un'aula e non ha mai fatto un’ora di lezione.
Con la Didattica a distanza docenti ed allievi hanno dovuto acquisire abilità
informatiche che in presenza non avrebbero mai assimilato. Lo smart working è
oggi una competenza consolidata per insegnanti, collaboratori e studenti.
L’utilizzo
delle piattaforme e la condivisione di file e programmi in cloud sono entrati
nell’utilizzo quotidiano e sono uno strumento didattico fondamentale non più accantonabile. La comunicazione di conoscenze e programmi è diventata
immediata ed ha reso l’attività formativa più semplice ed efficace.
Ansia e stress tipici del lavoro degli insegnanti si sono ridotti notevolmente, tutto a vantaggio della didattica e del lavoro svolto con gli alunni. Non solo. I docenti pendolari hanno eliminato i costi ed i tempi di trasporto necessari per recarsi sui luoghi di lavoro. Non tutti sanno che i dipendenti della scuola non residenti sono costretti a spostarsi con i propri mezzi ed a spese proprie. Gli impegni lavorativi spesso iniziano alle otto del mattino e finisco nel tardo pomeriggio o di sera. Tanti docenti lavorano contemporaneamente in più scuole che si trovano in località diverse da quella di titolarità. Per loro non è previsto nessun incentivo o indennità, come avviene invece per tanti dipendenti pubblici che per ragioni di lavoro sono costretti a sposarsi.
I lavoratori della scuola dopo due anni di pandemia hanno acquisito tecniche informatiche che sono di grande importanza per il futuro del
Paese.
La Dad si è dimostrata uno strumento formativo efficace. Chi dice il
contrario lo fa per interesse o peggio per ignoranza. Le scuole sono un luogo
di acquisizione di conoscenze e abilità, non un posto sicuro dove parcheggiare i
ragazzi durante la giornata.
Ci sono molte attività didattiche in presenza che si svolgono online o comunque con l’uso dei mezzi informatici. Perché non continuare a farlo anche in smart working? Strumento questo che permette anche la condivisone del lavoro e la sua elaborazione in contemporanea con decine di alunni o docenti, attività che non è possibile realizzare con la stessa efficacia e rapidità in presenza.
Allora,
perché rinunciare alla Dad? Perché non continuare a sfruttare le competenze
acquisite?
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