venerdì 9 agosto 2024

Siamo diventati un 'paradiso fiscale', ma solo per i miliardari

‘L'imposta sostitutiva sui redditi prodotti all'estero realizzati da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia viene portata dagli attuali 100.000 euro l'anno a 200.000’. Questo è quanto prevede l’art. 3 del decreto Omnibus approvato dal Cdm del governo di Giorgia Meloni

di Giovanni Pulvino

Foto da lacostituzione.info

La Flat tax annua a 100.000 euro è stata introdotta dal governo di Matteo Renzi con la legge finanziaria del 2016 ed è in vigore dal 2017. Lo scopo era quello di convincere i miliardari stranieri a trasferire la loro residenza fiscale in Italia ed incrementare gli investimenti nel nostro Paese. 

Tra i beneficiari di quell’incentivo c’è stato Cristiano Ronaldo. Il campione portoghese ne ha usufruito tra il 2018 e il 2021, quando, cioè, giocava con la Juventus.

Il suo ingaggio è stato di 124 milioni di euro netti per quattro anni, che corrisponde ad un’indennità giornaliera di 84.931,51. Tutto senza considerare i guadagni che sono derivati dallo sfruttamento dei diritti di immagine.

Il risparmio contributivo per il calciatore portoghese è stato ‘indecente’.

Ovviamente non è stato il solo. 


Ad avvalersene dal 2017 ad oggi sono stati, secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, 818 contribuenti e 318 familiari, questi ultimi hanno versato ogni anno 25.000 euro. La Corte dei conti ha stimato che le tasse pagate ammontano a 254 milioni di euro, circa 90 milioni di euro l’anno. Una inezia se consideriamo il bilancio dello Stato italiano.

Le entrate fiscali derivanti dalla Flat tax sono state circa lo 0,013% l’anno.

Ora il governo di Giorgia Meloni raddoppia.

L’art. 3 del decreto Omnibus prevede il passaggio dagli attuali 100.000 euro all’anno ad un’imposta sostitutiva di 200.000 annui.

Continuiamo ad offrire esenzioni fiscali a pochi individui estremamente facoltosi, ma non sappiamo quanto questi contribuenti ‘provvisori’ guadagnano all’estero né quanto avrebbero dovuto pagare se fossero stati assoggettati all’Irpef come un lavoratore dipendente italiano. E non sappiamo se hanno investito nel nostro Paese oppure no.

Siamo diventati un 'paradiso fiscale', ma solo per i miliardari.  

Il tutto in violazione dell’articolo 53 della Costituzione che sancisce: ‘Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva’, tranne, ovviamente, i super ricchi e gli evasori, almeno così hanno stabilito il governo di Matteo Renzi e quello di Giorgia Meloni.

Fonte senato.it

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