sabato 21 dicembre 2024

Al Nord buste paga più alte del 50%

Nel settentrione si guadagnano mediamente 8.450 euro lordi in più all’anno rispetto al Sud del Paese, a sancirlo è l’analisi condotta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre

di Giovanni Pulvino

I salari in Italia nel 2023 
Foto da sito Cgia Mestre
L’abolizione avvenuta nel 1972, cioè oltre 50 anni fa, delle cosiddette gabbie salariali avrebbero dovuto ridurre le distanze retributive tra le diverse aree del Paese, invece così non è.

Secondo l’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre i dipendenti privati del Nord percepiscono mediamente una busta paga di circa 2mila euro lordi al mese, al Sud invece essa sfiora i 1.350 euro. 

Nel settentrione i lavoratori guadagnano circa il 50% in più.

Le diseguaglianze sarebbero determinate dal  'caro-vita' e dalla 'produttività’ che sarebbero ‘nettamente superiori al Nord rispetto al Sud’. I valori medi sarebbero condizionati anche dalla presenza dei ‘contratti a termine e alla concentrazione delle multinazionali nel settentrione’ che erogano stipendi non uniformi su tutte le regioni.

Fonte Ocse
La città dove le retribuzioni medie sono più alte è Milano (2.642 euro), seguita da Monza-Brianza (2.218 euro), Parma (2.144 euro) e Modena (2.129 euro).

Gli stipendi più bassi sono tutti nelle città del Sud. Trapani con 1.143 euro, Cosenza con 1.140 euro e Nuoro con 1.129 euro. Ultima Vibo Valenzia con soli 1.030 euro.

Non solo. Secondo la Cgia di Mestre continua a calare il potere d’acquisto dei lavoratori.

Nel 2023 le buste paga sono aumentate del 3,5%, meno dell’inflazione che è stata del 5,6%. Il calo è iniziato oltre trent'anni fa. Secondo l'Ocse dal 1990 al 2020 i salari sono cresciuti in tutta Europa tranne in Italia.

Nel nostro Paese anche chi lavora è povero, soprattutto se vive nel Sud.

Fonte cgiamestre.com


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