lunedì 1 maggio 2023

Prima il lavoro, poi il profitto

'Finché l'uomo sfrutterà l'uomo, finché l'umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui', Pier Paolo Pasolini

di Giovanni Pulvino

Concerto del Primo Maggio 2023

Nel giorno dedicato ai lavoratori, il Governo rafforza i voucher ed i contratti a termine. Questo comporterà più lavoro precario e più profitto per le imprese. Il tutto in un Paese dove ci sono 5,6 milioni di poveri assoluti e 10 milioni di individui che vivono in povertà relativa e dove i salari non crescono dal 1990 e l’inflazione supera il 7%.

Il decreto approvato dal Cdm dovrebbe chiamarsi decreto precarietà e povertà e non decreto lavoro. Il Governo punta a incentivare i contratti a termine estendendo l’utilizzo dei voucher, la forma più becera di precarietà. Come si può costruire un futuro con un contratto che dura tre mesi?’, ha dichiarato Elly Schlein segretaria del Pd.

Anche chi lavora è povero. È tempo di ripensare al modello produttivo fondato sui contratti a termine e sui salari bassi. La redistribuzione della ricchezza deve avvenire in modo equo. E’ il tempo di tornare al cambiamento.

È indispensabile mettere al centro del processo produttivo il lavoro ed i lavoratori così come fece negli anni Sessanta Andriano Olivetti. Ecco cosa affermava: ‘Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente grande’. Nella sua ‘idea’ di impresa c’erano i lavoratori con le loro famiglie. Sicurezza, cultura e creatività erano punti essenziali dell’organizzazione produttiva. ‘La fabbrica - sosteneva l’imprenditore di Ivrea - non può guardare solo all'indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l'uomo, non l'uomo per la fabbrica, giusto? Occorre superare le divisioni fra capitale e lavoro, industria e agricoltura, produzione e cultura. A volte, quando lavoro fino a tardi vedo le luci degli operai che fanno il doppio turno, degli impiegati, degli ingegneri, e mi viene voglia di andare a porgere un saluto pieno di riconoscenza’.

Fonte fondazionenenni.blog

 

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