Pochi giorni fa Luigi Di Maio ha ricevuto il
Segretario di Stato americano Michael Richard Pompeo, al termine della conferenza
stampa ha fatto l’ennesimo lapsus ed il Segretario Pompeo si è trasformato in Segretario ‘Ross’
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Michael Richard Pompeo e Luigi Di Maio Foto da wikipedia.org |
Probabilmente non sapremo mai cosa ha pensato il Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America Michael Richard Pompeo quando il nostro ministro degli Esteri lo ha indicato con il nome di 'Segretario Ross'. Questo è stato solo l’ultimo strafalcione con cui di tanto in tanto
ci diletta il capo del M5s. Il politico campano a volte si
cimenta in dichiarazioni a dir poco azzardate o inverosimili. La vicenda di
Bibbiano, abbiamo abolito la povertà, mai con il Pd, il governo durerà cinque
anni, sono solo alcuni esempi. Improvvisazione, faciloneria, peccati di
gioventù o narcisismo? Quello che è certo è che Luigi Di Maio è un ‘miracolato’. Un leader che ha fondato la sua carriera sull’antipolitica, ma che
è egli stesso un professionista della politica.
Nato ad Avellino, cresciuto a Pomigliano d’Arco, è
diventato, ad appena 26 anni, vicepresidente della Camera dei deputati. Ruolo
mantenuto per tutta la passata legislatura, cioè dal 21 marzo 2013 al 22 marzo
2018. Ma questo è stato solo l’inizio di una folgorante ascesa politica ed
istituzionale. Dal 23 settembre 2017 è il capo politico del M5s. Lo
scorso anno con il Governo giallo-verde ha assunto
la carica di vicepremier e Ministro dello sviluppo economico e Ministro del
lavoro e delle politiche sociali. Il 5 settembre 2019 è stato nominato
Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel nuovo
esecutivo, Conte bis.
Nessuno nella storia repubblicana è stato capace di
ricoprire tante e tali cariche in così poco tempo. Inoltre, l’apprendistato
politico di Luigi Di Maio è stato brevissimo, anzi non si può dire che ci sia
stato. Figlio di un piccolo imprenditore edile, che è stato un dirigente del
Movimento sociale italiano prima e successivamente di Alleanza nazionale, il giovane
politico grillino ha frequentato l’università ma non si è mai laureato. Prima di
entrare in politica ha fatto piccoli lavoretti, tra questi quello di steward
allo stadio San Paolo di Napoli. Nel 2007 apre il Meetup di Pomigliano,
aderendo così all’iniziativa di Beppe Grillo. Nel 2010 si candida al consiglio
comunale della sua città, ma i 59 voti ottenuti non sono stati sufficienti per essere
eletto. Con le ‘parlamentarie’ del M5s gli bastano 189 preferenze per
essere candidato alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche del 2013. E’ il
trampolino di lancio per una carriera fulminante.
Da mancato consigliere comunale di Pomigliano (2010) a
deputato (2013), a vicepresidente della Camera dei deputati (2013), a leader del M5s (2017), a
vicepremier (2018), a ministro (2018 e 2019). Niente male per un
giovane che sbaglia i nomi dei suoi interlocutori e che cambia continuamente
opinione. Senza considerare che ha sostenuto un governo caduto dopo appena 15 mesi e che ha dimezzato i consensi del suo gruppo politico senza perdere ruoli
e potere.
Come Luigi Di Maio, nessuno. Complimenti.
Fonte wikipedia.org
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