Giuseppe Conte diventato presidente del Consiglio per l’inadeguatezza dei leader politici del M5s ad assumere quell’incarico sta dimostrando una capacità di resistenza senza precedenti
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Giuseppe Conte |
Quando nel giugno 2018 nacque l’esecutivo ‘pentaleghista’ ad essere chiamato alla guida del Governo è stato Giuseppe Conte. Il suo nome è stato fatto al Capo dello Stato dall’allora leader del M5s, Luigi Di Maio. Avvocato e professore universitario ha dichiarato di essere stato sempre un elettore del Centrosinistra. Non è stato eletto in Parlamento e non è stato mai candidato a nessuna carica elettiva per le amministrative. Non è iscritto e non è un esponente di partito. Dal punto di vista politico era fino ad allora uno sconosciuto.
Un
democristiano di sinistra, lo ha definito qualcuno. Capace di mediare e di
sapersi adeguare ad ogni situazione. La sua presidenza alla guida del Governo giallo-verde
si è dimostrata da subito coriacea, anche se in certi passaggi è apparso
subalterno al ministro degli Interni, Matteo Salvini.
La nuova maggioranza che si è formata in Parlamento nel 2019 avrebbe dovuto comportare un
cambio alla guida del Governo, invece no, ‘l’avvocato del popolo’, come si è definito,
è riuscito a resistere.
Ora
il terzo tentativo. In questi giorni ha dovuto confrontarsi con Matteo Renzi, il
leader di Italia Viva che lo ha voluto alla guida del Conte 2 e che adesso, paradossalmente
ma non troppo, ha aperto la crisi.
I
margini per un Conte-ter ci sono, ma sono stretti. Un ritorno alle urne sarebbe
incomprensibile per gli elettori e per i leader politici nazionali e dell'Unione europea. Giuseppe Conte resisterà
ancora una volta o è lecito prospettare un suo passo indietro?
La legislature
dovrebbe concludersi nel 2023 ed il prossimo anno dovrà essere eletto il nuovo
capo dello Stato. Di certo, gran parte dei deputati e dei senatori di Italia Viva, del M5s e non solo sanno che con le elezioni politiche anticipate per loro sarebbe
difficile un ritorno in Parlamento.
Il
Conte 2 è nato anche per questi motivi e non è escluso che il Conte 3 si formi per
le stesse ragioni.
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