sabato 5 dicembre 2020

Covid-19, la terza ondata è quasi certa, ecco perchè

Non saranno un Natale ed un Capodanno sereni, almeno non per tutti. Continuare a rispettare in modo rigoroso le regole di contenimento del Covid-19 sarà dirimente per limitare la terza ondata della pandemia

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Giorgione - Adoration of the Shepherds
 National Gallery of Art,  Washington D. C. 
online collection ( foto da it-wikipedia.org)

Gli ultimi dati sull’epidemia dovuta al Coronavirus fanno ben sperare. Negli ultimi giorni sono calati i nuovi casi di contagio e, soprattutto, è in diminuzione il rapporto con i tamponi effettuati. Le misure adottate dal Governo sembrano funzionare, anche se resta molto alto il numero dei decessi. L'andamento della curva della pandemia torna a scendere in tutte le Regioni, ma il virus continua a circolare. La storia ci insegna che le epidemie si espandono per successive ondate. L’allentamento dell’attenzione durante l’estate è stata la principale causa dell’aumento dei contagi. Ora non bisogna ripetere lo stesso errore.

È il momento di mantenere alta l’attenzione, di continuare a rispettare con rigore le regole sul distanziamento. Un secondo ‘liberi tutti’ in occasione del Natale e del Capodanno potrebbe essere particolarmente grave.

L’arrivo della terza ondata è assai probabile. Le ragioni sono almeno tre. La prima è il rientro a scuola previsto per il 7 di gennaio. Coloro che insistono per un ripristino della didattica in presenza, prima tra tutti la ministra Lucia Azzolina, non tengono conto degli inevitabili assembramenti che questo comporterà nei mezzi di trasporti, nei locali pubblici e nelle aule scolastiche. Non vedere questi pericoli o fare finta di non vederli, non è comprensibile.

Un secondo motivo è il comportamento spesso 'infantile' dei negazionisti e non solo. Un allentamento delle misure per molti è interpretato come un ritorno alla 'normalità'. Gli italiani hanno bisogno di regole stringenti, altrimenti è l’anarchia. La stessa cosa succede a scuola. Quando i professori per un qualunque motivo allentano la tensione sulle regole di comportamento, il caos in classe e nei corridoi è assicurato. Purtroppo, quello degli adulti non è il ‘fanciullino’ che ritroviamo nelle poesie di Giovanni Pascoli, ma piuttosto una diffusa mancanza di cultura e di senso della comunità.

Infine, la motivazione più grave: l’arrivo dell’influenza stagionale. Tra la fine di dicembre e l’inizio di marzo milioni di italiani saranno costretti a stare a letto con la febbre. Per molti sarà complicato capire se si tratta di influenza o di Covid-19. La corsa a fare i tamponi sarà inevitabile. Questo comporterà un ulteriore intasamento degli ospedali. Ed ancora una volta capiremo quanto sia importante una medicina di base diffusa sul territorio e di come siano stati deleteri i tagli alla Sanità pubblica operati negli ultimi decenni.

Tra poche settimane dovremo affrontare la fase più complicata della pandemia e, ancora una volta, saranno i nostri comportamenti a fare la differenza. Di certo, con quasi mille morti al giorno per Coronavirus, parlare in questo momento di cena di Natale o del cenone di Capodanno è a dir poco paradossale.

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