Cefalù, 16 gennaio 2015 |
venerdì 17 gennaio 2025
Tesori di Sicilia: Cefalù, arcobaleno
venerdì 10 gennaio 2025
Da che parte saresti stato dopo l’8 settembre 1943?
La domanda che lo scrittore ed ex senatore Gianrico Carofiglio vorrebbe fare alla premier Giorgia Meloni, ai membri di FdI ed ai nostalgici del fascismo è legittima e la risposta dovrebbe essere ovvia, ma così non è
Foto da @BimbePeppe |
I militari dell’esercito italiano, i
giovani e in genere gli italiani dovettero fare una scelta: arruolarsi nella
Repubblica di Salò fondata dal Duce che intanto era stato liberato dai tedeschi,
iniziare la lotta di Liberazione dall’occupazione nazifascista o rimanere
indifferenti.
Seguirono 19 mesi di massacri,
assassini, fucilazioni, torture, soldati mandati al fronte con le scarpe di
pezza, città distrutte e popolazione ridotta alla fame. Per fortuna a
vincere quella guerra furono coloro che stavano dalla parte giusta: i
partigiani e tutti coloro che li sostennero a rischio della vita.
Il 2 giugno del 1946 gli italiani
scelsero la Repubblica come forma di Governo ed elessero l’Assemblea
costituente che scrisse ed approvò la Costituzione. Ovviamente i padri e le
madri costituenti erano antifascisti.
La disposizione transitoria numero XII della Costituzione italiana sancisce: ‘È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista’.
La domanda che oggi vorrebbe porre lo
scrittore Carofoglio ai nostri attuali governanti è quindi legittima.
Da che parte saresti stato dopo l’8 settembre 1943? Con i
fascisti e i nazisti o avresti lottato per liberare l’Italia dall’occupazione e
dalla dittatura?
La risposta dovrebbe essere ovvia, ma
così non è.
‘Giovani ascoltatemi se non volete
Voi scavarvi la fossa, se non volete che il Vostro domani sia un domani di
servitù e di abiezione. Noi vogliamo difendere questa Repubblica, perché non
c’è stata donata su un piatto d’argento. Questa Repubblica è costata vent’anni
di lotta contro il fascismo, … due anni di guerra di Liberazione. …. Quanti compagni di lotta hanno consumato la
loro giovinezza in carcere, al confino, quanti giovani compagni sono caduti
lungo il cammino della Resistenza. Quindi è una nostra conquista è una
conquista Vostra. Lavoratori che mi ascoltate dovete difenderla, costi quel che
costi’, Sandro Pertini.
giovedì 2 gennaio 2025
Migranti: nel 2024 oltre 2200 i dispersi nel Mediterraneo
A poche ore dall’inizio dell’anno è naufragata una piccola imbarcazione al largo delle coste di Lampedusa. Tra i sette sopravvissuti c’è un bambino, la madre è tra i venti dispersi
Foto da unicef.it |
Regina De Dominicis, Direttore dell’ufficio regionale dell’agenza Onu, ‘chiede ai Governi di utilizzare il Patto sulla migrazione e l'asilo’ per garantire percorsi ‘sicuri e legali’. Gli Stati, ‘devono sostenere l’integrazione, assicurando che i minori siano protetti in ogni fase del loro viaggio’. E' necessario proteggere e garantire il ricongiungimento familiare di bambine e bambini e facilitare il salvataggio, l’accoglienza e l’accesso ai servizi di asilo.
L'ennesima denuncia non sembra scuotere i Governi, anzi.
Intanto continuano gli sbarchi e i naufragi.
I migranti giunti in Italia nel 2024, secondo
i dati del ministero dell’Interno, sono stati 66.615. Sono in diminuzione rispetto allo
scorso anno, ma sono il doppio se facciamo riferimento al 2020.
Un flusso che continua nonostante i
provvedimenti presi dal Governo Meloni ed intesi a scoraggiare le partenze e ad impedire
alle Ong di eseguire i salvataggi.
Costruiamo centri inutili in Albania,
mentre si ripetono con continuità le tragedie nel cuore del Mediterraneo.
A poche ore
dall’inizio dell’anno è naufragata una piccola imbarcazione al largo delle
coste di Lampedusa. Tra i sette sopravvissuti c’è un bambino, la madre è tra i venti
dispersi.
Stamane al largo della Tunisia c'è stato un altro naufragio. I corpi di ventisette migranti di diverse nazionalità sono stati recuperati davanti alle coste di Kerkennah, volevano raggiungere l'Italia. Tra loro anche un neonato. I superstiti sono ottantatré, di questi 17 sono donne e sette sono minori.
Ma che importa se quattro disperati muoiono annegati, dobbiamo salvaguardare l’italianità o quella che alcuni continuano a chiamare così.
Fonte unicef.it e interno.it