La
Sicilia è la regione dell’Unione europea con il più basso tasso di occupazione,
a certificarlo è l’Eurostat Regional Yearbook 2015
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
L’annuario
regionale, pubblicato ogni anno da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, fornisce
una panoramica delle statistiche regionali europee che coprono una vasta gamma
di settori. E’ quindi uno strumento utile per comprendere la diversità
regionale esistente all’interno dell’UE e spesso dimostra come il dato
nazionale non rivela sempre il quadro completo e talvolta complesso di quanto
sta accadendo in tutta l’UE. Secondo
l’Eurostat Regional Yearbook 2015 ci sono in
Europa sei regioni dove il tasso di occupazione tra i 20 ed i 64 anni è inferiore
al 50%. Quattro sono nel nostro Paese, la Puglia con il 45,7%, la Campania
con il 42,7%, la Calabria con il 42,6% e la Sicilia con il 42,4%, una è in
Spagna, Ceuta e l’altra in Grecia, Dytiki Ellada.
Il
dato più eclatante
dell’indagine è il divario che c’è la Sicilia e la città di Bolzano, dove nel
2014 è stato rilevato il tasso di occupazione più alto, il 76,1%, vale a dire quasi
trentaquattro punti percentuali più alto di quello registrato nell’isola
governata da Rosario Crocetta. Il dato è condizionato soprattutto dal basso tasso
di occupazione femminile che nell’isola è del 29,6%. Calabria
e Sicilia sono anche le regioni italiane con il più alto numero di Neet. Secondo l’Eurostat i giovani tra i 18 ed i 24
anni che non studiano, non lavorano e non seguono un corso di formazione si
trovano soprattutto in due regioni della Bulgaria con il 45,7%, in una della
Romania, nelle isole Azzorre in Portogallo e in Italia, ovviamente nel
Mezzogiorno, in particolare in Calabria e Sicilia, dove superano il 40%, mentre
la media europea è del 16,3%.
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