sabato 10 ottobre 2015

In Sicilia il tasso di occupazione è al 42,4%, mentre a Bolzano è al 76,1%

La Sicilia è la regione dell’Unione europea con il più basso tasso di occupazione, a certificarlo è l’Eurostat Regional Yearbook 2015

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

L’annuario regionale, pubblicato ogni anno da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, fornisce una panoramica delle statistiche regionali europee che coprono una vasta gamma di settori. E’ quindi uno strumento utile per comprendere la diversità regionale esistente all’interno dell’UE e spesso dimostra come il dato nazionale non rivela sempre il quadro completo e talvolta complesso di quanto sta accadendo in tutta l’UE. Secondo l’Eurostat Regional Yearbook 2015 ci sono in Europa sei regioni dove il tasso di occupazione tra i 20 ed i 64 anni è inferiore al 50%. Quattro sono nel nostro Paese, la Puglia con il 45,7%, la Campania con il 42,7%, la Calabria con il 42,6% e la Sicilia con il 42,4%, una è in Spagna, Ceuta e l’altra in Grecia, Dytiki Ellada.
Il dato più eclatante dell’indagine è il divario che c’è la Sicilia e la città di Bolzano, dove nel 2014 è stato rilevato il tasso di occupazione più alto, il 76,1%, vale a dire quasi trentaquattro punti percentuali più alto di quello registrato nell’isola governata da Rosario Crocetta. Il dato è condizionato soprattutto dal basso tasso di occupazione femminile che nell’isola è del 29,6%. Calabria e Sicilia sono anche le regioni italiane con il più alto numero di Neet.  Secondo l’Eurostat i giovani tra i 18 ed i 24 anni che non studiano, non lavorano e non seguono un corso di formazione si trovano soprattutto in due regioni della Bulgaria con il 45,7%, in una della Romania, nelle isole Azzorre in Portogallo e in Italia, ovviamente nel Mezzogiorno, in particolare in Calabria e Sicilia, dove superano il 40%, mentre la media europea è del 16,3%.

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