sabato 3 ottobre 2015

Nato bombarda per errore ospedale di Kunduz, uccisi 12 operatori di MSF

Bombardato per errore dalle forze armate Usa l’ospedale di MSF a Kunduz. I morti sono 12 ed i feriti sono 39, ma ci sono ancora diverse persone sotto le macerie

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

L'ufficio delle riunioni dell'ospedale di Kunduz utilizzato come sala operatoria
“L’attacco aereo potrebbe aver causato danni collaterali a una struttura medica della città”. Con questo comunicato le forze armate Usa in Afghanistan hanno ammesso di aver bombardato l’ospedale di Medici Senza Frontiere di Kunduz. Dodici operatori sanitari sarebbero morti, mentre i feriti sarebbero almeno trentanove, ma vi sono anche numerosi dispersi. Nell’ospedale c’erano 105 pazienti con i loro familiari e 80 membri dello staff nazionale e internazionale di MSF.
In un comunicato firmato dal direttore delle operazioni della Ong, Bart Janssens, si legge: “Alle 2,10 locali il Centro traumi di Kunduz è stato ripetutamente colpito durante un intenso bombardamento ed è rimasto gravemente danneggiato. Siamo profondamente scioccati da questo attacco, dall’uccisione di membri del nostro staff e di pazienti e dei gravi danni inflitti alla sanità di Kunduz”. Ed ancora: “Il bombardamento è continuato per oltre 30 minuti dopo che le truppe Usa ed afghane sono state allertate per la prima volta. Tutte le parti in conflitto, comprese Kabul e Washington, erano perfettamente informate della posizione esatta delle strutture MSF. Come in tutti i contesti di guerra, MSF ha comunicato le coordinate GPS a tutte le parti del conflitto in diverse occasioni negli ultimi mesi, la più recente il 29 settembre”.
Stefano Zannini, responsabile del Dipartimento supporto alle operazioni di MSF ha dichiarato: “Temiamo che il bilancio delle vittime del bombardamento possa salire ancora. I feriti sono 39 e tra di loro ci sono 19 operatori di MSF”, ed ha aggiunto: “ci sono ancora diverse persone sotto le macerie dell’ospedale bersagliato”.
“Molti feriti li stanno trasferendo al nostro ospedale di Kabul” riferisce all’Agi Gino Strada, fondatore di Emergency.
Intanto, all’ospedale di Kunduz la sala operatoria è distrutta ed ora gli interventi chirurgici si fanno nella sala riunioni. 

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