Un manager che non sa dirigere l’azienda di cui è amministratore dovrebbe essere licenziato su due piedi, ma questa motivazione non basta alla proprietà della Juventus, chissà perché
Pavel Nedved e Andrea Agnelli (foto da torinonews24.it) |
In questi giorni ai problemi patrimoniali si sono aggiunti quelli giudiziari. Le accuse oggetto dell’indagine della procura di Torino sono gravi. Scambio fittizio di calciatori e plusvalenze 'farlocche' sono un ‘modus operandi’ frequente nel mondo del calcio. In questo caso esse si sommano con una gestione amministrativa farraginosa ed ai limiti della legalità.
Alla
luce di questi sviluppi si comprende anche l’insistenza del presidente Andrea
Agnelli nel voler creare la Superlega, una competizione che avrebbe garantito
ingenti risorse finanziare solo ai club più prestigiosi come la Juventus.
Una società abituata a vincere, che dispone di notevoli risorse economiche come ha fatto a ritrovarsi
in una situazione patrimoniale e sportiva così precaria?
Nel
2018 l'acquistò di Cristiano Ronaldo fu accolto dai
mercati con entusiasmo. In Borsa la quotazione del titolo quintuplicò in pochi
giorni. Allora non si tenne conto dell’aumento dei costi e dello squilibrio
finanziario che quell’operazione avrebbe provocato negli anni successivi.
117
milioni di euro è stato l’esborso che la Juventus ha dovuto sostenere per
acquistare il ‘cartellino’ del campione portoghese. 100 milioni di euro sono
andati al Real Madrid, 5 milioni di euro per pagare il contributo di
solidarietà previsto dalla Fifa ed i restanti 12 milioni di euro sono stati
utilizzati per la commissione al procuratore Jorge Mendes. Al
calciatore sono andati 124 milioni di euro netti per quattro anni. Per essere
più chiari, a Cristiano Ronaldo è stata corrisposta un’indennità netta di
84.931,51 euro al giorno. La società
bianconera ha dovuto sostenere anche oneri e tasse relativi all’ingaggio;
pertanto, la cifra complessiva dell’operazione è stata quasi il doppio
dell’indennità netta percepita dal calciatore (circa 248 milioni di euro).
L’acquisto
di CR7 è stato un capolavoro dal punto di vista mediatico, ma è stata una
scommessa ‘persa’ da quello finanziario. Voler vincere la Champions League a
tutti i costi, tra l’altro senza riuscirci, non è stato un buon affare per le
casse della società.
Per
raggiugere quell’obiettivo il club torinese aveva acquistato nel 2016 il centravanti
argentino Gonzalo Gerardo Higuain per 90 milioni di euro e nel 2019 il cartellino
del giovane difensore olandese Matthijs de Ligt per 75 milioni di euro. Tutte
transazioni finanziare eccezionali ed ingiustificate che rivelano le enormi
disuguaglianze generate dal ‘giocattolo del pallone’, che altro non è che la
sublimazione del sistema economico capitalista.
Gli acquisti
di questi calciatori sono stati eticamente inaccettabili, ma lo sono ancora di
più oggi se consideriamo le perdite ed i debiti accumulati. Ora veniamo a
sapere delle presunte plusvalenze per coprire i buchi di bilancio.
Un manager che combina tutti questi guai all’azienda che
dirige sarebbe licenziato su due piedi, ma questo non basta alla proprietà
della Juventus, chissà perché.
Il punto è che il sistema capitalistico non opera in base alla meritocrazia, ma si fonda sui privilegi acquisiti o ereditati. Del resto cosa volete che siano 400 milioni di euro per chi ha un patrimonio miliardario?
Fonte REDNEWS
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