giovedì 10 ottobre 2024

‘Infosfera globale’ o ‘apocalittismo difensivo’? Mah …

L’era dell’egemonia culturale delle Destra è iniziata, si fa per dire, il discorso in Commissione del neoministro della Cultura Alessandro Giuli ne è un fulgido esempio

di Giovanni Pulvino

Gennaro Sangiuliano e il nuovo ministro della Cultura 
Alessandro Giuli

8 ottobre 2024. ‘La quarta rivoluzione epocale della storia delineante un'ontologia intonata alla rivoluzione permanente dell'infosfera globale. Il rischio che si corre è duplice e speculare, l’entusiasmo passivo che rimuove i pericoli della iper-tecnologizzazione e per converso l’apocalittismo difensivo che rimpiange una immagine del mondo trascorsa impugnando una tecnologia della crisi che si percepisce come processo alla tecnica e al futuro intese come una minaccia…  ’, Alessandro Giuli ministro della Cultura.

26 settembre 2024. ‘Il 2 ottobre partirà il servizio civile in agricoltura’ annuncia il ministro Francesco Lollobrigida che aggiunge: ‘Per la prima volta i giovani potranno servire la Patria con una attività di valore agricolo. Sarà un anno a spese dello Stato che vuole valorizzare questa attività’.

25 settembre 2024. ‘Nessuno vuole il deposito di scorie nucleari? Facciamone tre: Nord, Centro e Sud. Questo è quanto ha proposto il ministro Gilberto Pichetto Fratin per trovare un luogo dove depositare le scorie nucleari prodotte centrali nucleari oltre 40 anni fa.

25 settembre 2024. Vittorio Feltri (FdI) ha dichiarato: ‘A Milano quello che mi dà fastidio sono le piste ciclabili, i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti’.

26 agosto 2024. Giovani FdI, Procaccini alla Bbc: ‘Saluto fascista? Accade pure allo stadio, è solo un gesto di ribellione’.

22 agosto 2024. Antonio Tajani ministro degli affari Esteri e della Cooperazione internazionale sulla polemica per lo Ius Scholae ha precisato: ‘Io non è che voglio aprire le frontiere a cani e porci’.

21 agosto 2024. Pietro Senaldi, giornalista e condirettore del quotidiano Libero, in una trasmissione televisiva ha affermato: ‘Questo governo sta cercando di riformare una cosa che è uno dei cancri del Paese, la Magistratura.

11 agosto 2024. Il Generale Vannacci deputato al Parlamento europeo per la Lega: Un mio partito? No, è un’associazione presieduta da un amico e camerata’.

8 agosto 2024. Il Generale Vannacci interviene nella trasmissione di Retequattro Zona Bianca che va in onda in prima serata (21:20) dicendo: Non ho problemi a slacciarmi i pantaloni per dimostrare di essere uomo’.

7 agosto 2024. L'ex ministro della cultura Sangiuliano ha detto: ‘Il Consiglio dei ministri vara il Comitato per celebrare 2 secoli e mezzo di Napoli’

7 agosto 2024. Giorgia Meloni dopo il suo viaggio in Cina ha dichiarato: ‘Ho portato mia figlia in Cina per dimostrare che il lavoro non è incompatibile con la maternità’.

4 agosto 2024. Federico Mollicone deputato di FdI sulla strage fascista del 2 agosto 1980 ha dichiarato: Sentenze teorema per colpire la Destra

23 luglio 2024. Ignazio Benito Maria La Russa, presidente del Senato, a proposito del pestaggio del giornalista di La Stampa, Andrea Joly,  ha detto: ‘Condanna assoluta e totale, ma lui non si è dichiarato’. Ed ancora: ‘Ci vuole un modo più attento di fare incursioni giornalistiche. Non sto giustificando niente. Non credo però che il giornalista passasse lì per caso’.

20 luglio 2024. Berlusconi ha servito la nazione come Falcone e Borsellino’. A dirlo è Lucio Malan, presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia in Senato.

19 luglio 2024. ‘Come fa unavfamiglia di quattro persone a vivere con 4.000 euro al mese?’, Flavio Briatore.


sabato 5 ottobre 2024

Il paradosso Brunetta e lo stipendio a sua insaputa

Renato Brunetta non dovrà più tirare la cinghia, si fa per dire. Ha detto no al salario minimo di 9 euro l’ora. Ora, oltre all’indennità pensionistica maturata come professore universitario percepirà una retribuzione di 240mila euro l’anno per il ruolo di presidente del Cnel

di Giovanni Pulvino

Renato Brunetta, 1983
(foto da wikipedia.org)
Come disposto dalla legge Madia, Renato Brunetta, essendo in quiescenza, non poteva percepire nessuna indennità per l’incarico di presidente del Cnel.

Il governo di Giorgia Meloni con una norma ad hoc inserita nel decreto Pnrr ha rimosso il divieto di cumulo di pensione e retribuzione dei dirigenti pubblici. Pertanto, l’ex ministro, ora potrà incassare, oltre alla pensione di cui non si conosce l’importo, 240 mila euro all’anno, cioè l’emolumento massimo per i dirigenti della Pubblica amministrazione previsto dalla legge 190 del 2014. Beneficeranno del provvedimento anche il presidente dell’Istat e Pietro Ciucci amministratore delegato della società Stretto di Messina.

Non solo. I vicepresidenti e i consiglieri del Cnel riceveranno un’indennità pari al 20% e al 10% rispetto a quella del Presidente. Fino ad oggi non percepivano nessuna indennità. Ora i primi incasseranno 48mila euro ed i secondi 24mila euro. I consiglieri sono in tutto 64, l’esborso complessivo sarà di un milione e ottocentomila euro.

Poi ci sono le spese di viaggio all’estero che aumentano di 30mila euro, quelle per la partecipazione ai lavori del Consiglio che salgono a 70 mila euro. Aumentano anche da 140 a 200mila i costi di pubblicità e comunicazione e le competenze dei collaboratori del presidente che si incrementano di 68 mila euro. Infine, i costi per gli esperti salgono a 100mila euro.

Nei mesi scorsi il Cnel, su richiesta del Governo di Giorgia Meloni, ha dato parere negativo sull’introduzione del salario minimo.

Due pesi e due misure. E' il paradosso Brunetta. Nega una retribuzione dignitosa ai lavoratori, ma percepisce a sua insaputa, forse, uno stipendio faraonico.

Quello presieduto dall'ex ministro berlusconiano, è bene ricordarlo, è un organo costituzionale che ha, per così dire, un ruolo piuttosto circoscritto, per non dire inutile.

Il limite agli stipendi dei dirigenti pubblici introdotto con la manovra finanziaria del 2011 e dichiarata legittima dalla Consulta nel 2017 era giustificato anche e soprattutto per il Cnel.

La spending review praticata dal governo di Mario Monti non fu casuale, era frutto della disastrosa situazione dei conti pubblici. Il Paese guidato dal governo di Silvio Berlusconi, di cui facevano parte tanti degli attuali ministri e sottosegretari, era sull’orlo del fallimento. Il taglio della spesa pubblica e l’incremento delle imposte furono inevitabili per evitare il default.

Ma da allora non abbiamo imparato nulla. Furbizia e trasformismo non si riescono a debellare, fanno parte del Dna di una parte consistente del popolo italiano.

Renato Brunetta è stato craxiano, è stato berlusconiano ed ora è meloniano.

Il perché di tanti cambiamenti non è difficile da comprendere e, del resto, non è il solo ad averlo fatto.