sabato 28 giugno 2025

Era il 16 marzo 1978 …

Non lo comprendevamo, ma le nostre utopie finirono quel giorno ...

di Giovani Pulvino

Le prime pagine dell'Unità e di Lotta continua del
16 marzo e del 9 maggio 1978

Era il 16 marzo 1978, il giorno in cui le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro. Ero a Santo Stefano di Camastra ed ero appena uscito da scuola.  Non ricordo come appresi la notizia, allora non c’era internet e non esistevano i cellulari. Per avere informazioni certe era necessario ascoltare la radio o guardare la televisione o, il giorno dopo, leggere i quotidiani.

Allora andavamo in giro con l’Unità sotto il braccio. Ci fu un periodo in cui U Paisi arrivava persino Lotta Continua. Due fogli con quattro pagine, poco? Certo, ma era il simbolo di una generazione, di una generazione oggi tradita.

L’impegno politico e sociale era una necessità quasi fisica. Non era altro che il desiderio di 'cambiare il mondo’, di lottare per renderlo migliore per tutti, nessuno doveva rimanere escluso. Eravamo ingenui? Certo, ma ci credevamo.

La stessa speranza la vedevamo negli occhi delle persone quando facevamo il ‘porta a porta’. Si perché allora ‘fare politica’ era ‘fare militanza’ e non solo in occasione delle elezioni. In tanti si fidavano di noi o semplicemente condividevano anche loro quelle idee di giustizia e libertà.

Si faceva politica tutti i giorni, con i comportamenti, con l’impegno nello studio, con la condivisione di idee, con discussioni che, nello stesso tempo, erano 'accese' e 'inutili', ma allora tutto era possibile.

Un mio compagno di classe delle superiori un giorno mi disse che era fascista. Non riuscivo a capire come fosse possibile. Gli chiesi perché, ma in realtà non lo sapeva neanche Lui. Il fascismo è odio e intolleranza, è ubbidire senza se e senza ma, è negazione del principio di solidarietà, è cancellazione delle libertà, è oppressione dei lavoratori ed ‘i poveri si meritano di essere tali’.

Non solo.

È la negazione della natura sociale dell’uomo, è una contraddizione morale e politica. È la sublimazione insensata e illogica dell’individualismo. Buono solo per pochi, i soliti noti, ma per gli altri, i tanti, cos’è se non ignoranza e rinuncia ad assumersi le proprie responsabilità limitandosi a delegarle al Capo?

Non so se convinsi il mio compagno, di certo lo feci riflettere ed alla fine non mi disse più di essere fascista.

Il 9 maggio del 1978 la televisione fece vedere le immagini del bagagliaio della Renault rossa dove c’era il corpo di Aldo Moro. Non si seppe nulla invece dell’assassinio avvenuto a Cinisi di Peppino Impastato, militante comunista di Democrazia proletaria assassinato dai sicari del boss di Cinisi Tano Badalamenti.

Non lo comprendevamo, ma le nostre utopie finirono quel giorno. La violenza brigatista, quella stragista dei neofascisti e quella mafiosa posero fine alle illusioni, all’idea che un mondo più giusto fosse possibile.

Beppe Fenoglio né il Partigiano Johnny che comunista non era ha scritto: fino a quando ci sarà un patriota che lotta per la libertà e la giustizia la vittoria è possibile, quantomeno è immaginabile e già questo è tanto. 

lunedì 23 giugno 2025

‘Record di espatri e di immigrazione straniera’

Negli ultimi due anni 269.789 italiani sono emigrati, 760mila cittadini stranieri sono arrivati in Italia e nel Mezzogiorno c’è stato un calo di residenti di -116mila unità, a certificarlo sono i dati l'Istat che smentiscono l'enfasi sui risultati economici con cui si è espressa pochi giorni fa Giorgia Meloni

di Giovanni Pulvino

Un barchino di migranti sulle acque del mediterraneo

Nel biennio 2023-2024 secondo i dati Istat le immigrazioni di cittadini stranieri (760mila +31,1%) e gli espatri degli italiani (270mila + 39,30%) hanno raggiunto valori mai osservati negli ultimi dieci anni.

Nel 2024 gli arrivi sono stati 382.071, nel 2023 378.372. Nello stesso periodo sono emigrati 114.057 italiani e 155.732 l’anno successivo.

Dal Mezzogiorno al Centro-Nord si sono trasferiti 241mila residenti, contro i 125mila che hanno seguito la rotta inversa, questo significa che nel biennio preso in considerazione il Sud ha perso 116mila residenti.

I trasferimenti tra Comuni sono stati 2 milioni 847mila.

La mobilità interna media è stata del 21,7 per mille per i cittadini italiani, oltre il doppio per gli stranieri, cioè il 49,0 per mille.

L’aumento dei flussi sarebbe dovuto alle crisi e ai conflitti internazionali. Il principale Paese da cui provengono gli immigrati è l’Ucraina, seguono l’Albania, Bangladesh, Marocco, Romania, Egitto, Pakistan, Argentina e Tunisia. Questo ha determinato un aumento dei rifugiati e dei richiedenti asilo.

Il Mezzogiorno continua ad avere una dinamica migratoria negativa, mentre il Centro-Nord è l’area del Paese più attrattiva rispetto ai movimenti interni. In cima a questa graduatoria c’è la Basilicata (-5,6 per mille), seguita dalla Calabria (-5,0 per mille), e tra le città Vibo Valentia (-12,7 per mille).

Fonte istat.it

venerdì 20 giugno 2025

‘La povertà è ai massimi storici’

Secondo i dati Istat del 2023 cinque milioni 694mila persone, per un totale di 2 milioni 217mila famiglie vivono in povertà assoluta e 13 milioni rischiano di cadere in povertà

di Giovanni Pulvino

Andamento della povertà dal 2014 al 2023 - Foto da istat.it
I dati Istat del 2023 attestano che il 9,7% della popolazione, cioè un residente su dieci vive in povertà assoluta.

Si tratta di 5 milioni 694mila persone, per un totale di 2 milioni 217mila famiglie. Individui che non hanno il minimo necessario per vivere dignitosamente.

I soggetti a rischio povertà sono 13 milioni, pari al 23,1% della popolazione. Solo Bulgaria, Romania, Grecia, Lettonia e Lituania registrano livelli più elevati.

La media europea è al 21%.

Le categorie sociali più colpite sono i residenti nelle aree del Nord, le famiglie di stranieri, i minori e i ‘lavoratori poveri’.

Il numero è raddoppiato nel settentrione (quasi un milione), mentre è più contenuta nelle altre aree del Paese. Le ragioni sono semplici. Nelle regioni del Nord si concentra il 60% della popolazione immigrata che registra il 35,1% di nuclei in povertà assoluta contro il 6,3% di quelli italiani.

Un altro elemento è il lavoro povero. L’8% degli occupati non riesce a raggiungere un livello di vita dignitoso.

Questi dati sono stati confermati dal rapporto Caritas 2025.

Dal 2012 il numero di persone che si trova un una condizione ‘di disagio stabile e prolungato’ è raddoppiato.

Riguarda soprattutto gli over 65 e le persone che pur lavorando rimangono povere. Quindici anni fa erano il 15% oggi sono circa il 30%.

Le criticità sono due: la casa e la salute. ‘Due dimensioni che rappresentano vere e proprie emergenze sociali’.

Secondo la Caritas è l’effetto cumulativo delle crisi economico-finanziarie che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni. Nel 2008 il crollo di Lehman Brothers, nel 2011 la crisi debito sovrano, nel 2020 la pandemia da Covid-19, infine, negli ultimi due anni l’inflazione.

Dato quest’ultimo certificato dall’Istat. Dal 2019 al 2024 i salari reali in Italia sono diminuiti dell’8,7%, il dato più elevato tra i Paesi del G20

In Italia anche chi lavora è povero.

Fonti istat.it e caritas.it

lunedì 16 giugno 2025

Bersani: ‘Israele è la 51esima stella nella bandiera americana’

L’attacco di Israele all'Iran è funzionale agli interessi politici dell'Occidente. Netanyahu e i suoi alleati di governo vogliono cacciare i palestinesi dalla Palestina e gli USA voglio mantenere il controllo in quell'area strategica

di Giovanni Pulvino

Rifugiati palestinesi nel 1948 - (foto da wikipedia.org)

Israele sta bombardando cinque paesi contemporaneamente: Palestina, Libano, Siria, Iran e Yemen. Ha centinaia di testate nucleari e sta dicendo al resto del mondo voi non dovete avere armi nucleari. Noi possiamo averle, voi no. Perché? Ma soprattutto può fare tutto questo senza il sostegno dei paesi occidentali, in particolare degli USA?

Il conflitto israeliano/palestinese nasce alla fine del 1800. Fu allora che in Europa si affermò l'idea di uno Stato ebraico in Palestina.

La questione si ripropose dopo la fine della Prima Guerra mondiale.

Con il Mandato britannico emesso nel 1922 la Società delle Nazioni riconobbe il diritto degli ebrei ad avere uno Stato in Palestina.

Nel 1939 la St. Louis, un transatlantico tedesco, divenne famoso per aver effettuato un viaggio con 963 ebrei che fuggirono dalla Germania, ma che nessuno voleva accogliere. 

Il 29 novembre 1947 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Risoluzione 181 con la quale si raccomandava la spartizione della Palestina in uno Stato arabo, in uno ebraico e lo status internazionale per Gerusalemme.

Nel 1948 il Regno Unito che occupava la Palestina annunciò il ritiro delle sue truppe.

Lo Stato di Israele nasce per dare una terra a chi era scampato all’Olocausto e per dare una 'casa' ai tanti ebrei sparsi nel mondo, ma anche per dare continuità alla presenza Occidentale in Medio Oriente.

Tutto si tiene.

Netanyahu e i suoi alleati di governo vogliono cacciare i palestinesi dalla Palestina e gli USA voglio mantenere il controllo in quell'area strategica.

Dopo la distruzione della Siria, dell’Iraq, non rimane che l’Iran ad ostacolare l’espansione geopolitica degli USA.

Un Paese con appena sette milioni di abitanti può imporre da solo la sua volontà ad un altro che di abitanti ne ha circa 90 milioni? L’attacco di Israele all'Iran è funzionale agli interessi politici dell’Occidente.

E quella di Pier Luigi Bersani non è una battuta è una constatazione: Israele è la 51esima stella nella bandiera americana’.

Vittima della storia e di interessi contrapposti il popolo palestinese ha una sola colpa: quella di esistere e di voler vivere nella sua terra. 

Fonte wikipedia.org

giovedì 12 giugno 2025

Oggi la solidarietà è considerata un crimine

Siamo stati rapiti in acque internazionali’, Greta Thunberg espulsa in Francia lancia pesantissime accusa ad Israele

di Giovanni Pulvino

Greta Thunberg, 9 giugno 2025

Questa è l’ennesima violazione dei diritti internazionali, che si aggiunge alla lista delle innumerevoli violazioni di questo tipo, soprattutto nei confronti de palestinesi, che Israele sta commettendo, bloccando e impedendo agli aiuti umanitari di entrare a Gaza. Questo è illegale. Hanno compiuto un atto illegale sequestrandoci in acque internazionali e contro la nostra volontà, portandoci in Israele, tenendoci nella stiva della nave, non permettendoci di uscire e così via. Ma questa non è la vera notizia. La vera notizia è che c’è un genocidio in corso a Gaza e una sistematica fame a seguito dell’assedio e del blocco che impedisce a cibo, medicine, acqua, di cui c’è un disperato bisogno, di entrare a Gaza e a cui ci viene impedito di farlo. Ma naturalmente ci sono molti tentativi come questa missione, sia via mare che via terra, per rompere l’assedio e aprire un corridoio umanitario’, Greta Thunberg.

L’unica colpa dei 12 attivisti è stata quella di aver tentato di portare aiuto ad un popolo sotto assedio. Nessuna minaccia, nessuna arma, solo coraggio e umanità verso un popolo oppresso da decenni di apartheid ed ora da una sanguinosa occupazione militare.

La Madleen, piccola nave della speranza, prende il nome da una donna palestinese, unica a svolgere a Gaza il lavoro di pescatrice. Il fratello Kayed è stato ucciso lo scorso anno dall’esercito israeliano mentre partecipava ad una manifestazione.

Io sono una pescatrice, chiedo solo di vivere a Gaza e di lavorare con dignità, di pescare nel nostro mare senza limiti, di vedere i nostri figli crescere sereni, senza il timore di essere bombardati, perché possano giocare, studiare, andare a scuola come tutti i bambini del mondo’, ha dichiarato in un’intervista Madleen Kulab.

Quanta dignità in queste parole.

Il peccato originale commesso dai palestinesi è quello di esistere e di voler vivere nella loro terra.

Perché sta succedendo tutto questo? La risposta di Greta Thunberg alla domanda posta dalla giornalista è stata: ‘A causa del razzismo, questa è la risposta semplice, direi. Il razzismo è, fondamentalmente, la difesa disperata di un sistema mortale e distruttivo che sistematicamente dà la priorità al profitto economico nel breve periodo e alla massimizzazione del potere geopolitico rispetto al benessere degli esseri umani e del pianeta. E in questo momento è molto, molto difficile da difendere moralmente. È impossibile, ma stanno ancora cercando disperatamente di farlo’.

Fonte nena-news.it

giovedì 5 giugno 2025

‘Licenziati e stai zitto’

Maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, meno precarietà, salari più alti e più diritti dovrebbero motivare la maggioranza degli elettori indipendentemente dalle motivazioni politiche, ma sarà così? 

di Giovanni Pulvino

Fax simili schede elettorali referendum 8 e 9 giugno
Pochi giorni fa un operaio è caduto da un ponteggio senza protezioni di sicurezza, il datore di lavoro prima di portalo in ospedale gli ha fatto cambiare gli abiti e lo ha minacciato dicendogli: licenziati e stai zitto’.

Nel giugno di un anno fa un lavoratore indiano irregolare, Satnam Singh così si chiamava, a seguito di un incidente sul lavoro non è stato portato al Pronto soccorso, come chiedevano i suoi compagni, ma è stato abbandonato davanti alla sua abitazione, dove è morto dissanguato. Il datore di lavoro, se così possiamo chiamarlo, non ha neanche tentato di salvarlo, si è solo preoccupato della sua azienda e della perdita di profitto che avrebbe avuto.

Ogni giorno nel nostro Paese tre lavoratori si recano al lavoro, ma, vittime di un incidente, non fanno ritorno alle loro abitazioni. Le leggi ci sono ma non bastano. Cosa non funziona?

Una delle motivazioni è il cosiddetto contratto in subappalto. Le commesse più importanti, quelle milionarie per intenderci, di solito sono aggiudicate a grandi imprese, spesso multinazionali, ma i lavori sono eseguiti in subappalto da aziende di piccole dimensioni che a volte sono a conduzione familiare. Queste ultime per evitare perdite o per non ridurre il limitato guadagno tagliano i costi sulla sicurezza aumentando invidiabilmente i rischi di infortunio per i quali sono le sole ad essere responsabili.

Votando Si al referendum dell’8 e 9 giugno le imprese che hanno vinto l’appalto rimarranno responsabili in solido con le subappaltanti. Dovranno cioè farsi carico della sicurezza e non limitarsi a delegarlo alle aziende più piccole.

Maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, meno precarietà, salari più alti e più diritti dovrebbero motivare la maggioranza degli elettori indipendentemente dalle motivazioni politiche, sarà così? 

Ed è bene ricordare che è astensione dal voto recarsi al seggio e rifiutare le schede come ha detto inopinatamente la presidente del Consiglio. ‘Vado a votare ma non ritiro la scheda, è una delle opzioni’, ha dichiarato. Ma che senso ha andare al seggio per non votare?

Quello di Giorgia Meloni è un chiaro invito all’astensione senza dirlo apertamente, è una ‘furbata da politicante’, ma può farlo il capo del Governo? Dopo Ignazio La Russa, presidente del Senato, ora ad incitare al non voto è la leader di FdI, ma qual è il loro scopo?

lunedì 2 giugno 2025

C’è ancora domani

Senza la lotta di Liberazione dal nazifascismo non ci sarebbe stato il 2 giugno 1946. Quel giorno con il voto delle donne l'Italia diventa una Repubblica, grazie anche per questo.

Video da YuoTube