mercoledì 16 settembre 2015

‘Gli stranieri ci rubano il lavoro’, ma sarà vero?

Secondo uno studio condotto da Openpolis i lavoratori stranieri regolari in Italia sono il 10,8% della forza lavoro e producono 123 miliardi di Pil 

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Gli stranieri residenti in Italia sono quasi cinque milioni e costituiscono l’8% della popolazione. A scriverlo è Openpolis nel MiniDossier ‘Immigrazione il giorno dopo’. Le nazionalità presenti sono 190, la più numerosa è quella rumena con oltre un milione di persone. La loro presenza è quadruplicata negli ultimi dieci anni e sono concentrati soprattutto nelle regioni del Centro-Nord.
Il 71% degli stranieri residenti che hanno un regolare permesso di soggiorno sono extracomunitari. I principali motivi per il rilascio del documento sono il lavoro (33%), la famiglia (25%) o lo studio (10%), mentre per asilo politico i permessi concessi sono ‘solo’ il 7,49%. La percentuale di lavoratori regolari in Europa è del 7%, in Italia è del 10,82%. Negli ultimi dieci anni l’aumento è stato del 146%. Si tratta di 2,7 milioni di lavoratori che producono il 9% della ricchezza nazionale, cioè 123 miliardi di Pil. Nella maggior parte dei casi sono colf, badanti, operai, muratori ed agricoltori. I loro compensi in media sono inferiori a quelli degli italiani. L’80% degli extracomunitari guadagna al massimo 1200 euro al mese, la percentuale scende al 19,2% per i guadagni oltre tale cifra. Inoltre, con la crisi economica l’occupazione per i lavoratori stranieri è scesa dell’8,3%, mentre  il rischio povertà è aumentato al 43,6%.
Insomma, nonostante i tanti problemi legati ai processi d’integrazione, l’immigrazione conviene. Perché chi arriva produce e paga le tasse. Il migrante che fugge dalla guerra o dalla fame è disposto ad occupare mansioni lavorative che gli italiani spesso non sono disposti a ricoprire. E questo sia per il tipo di lavoro, sia per la retribuzione considerata insufficiente. 
Secondo alcune stime per salvare le pensioni degli europei occorrerebbero 250 milioni di rifugiati entro il 2060. Inoltre, le cronache di queste ultime settimane dimostrano come il fenomeno dell’emigrazione sia un fatto umano che non si può impedire, ma solo gestire e regolare. Quindi, alzare muri o reticolati è inutile. E, del resto, l’unica alternativa all’accoglienza è l’intolleranza e noi italiani che siamo un popolo di migranti lo sappiamo bene.

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