lunedì 21 settembre 2015

Migranti: ancora due tragedie al largo di Lesbo

L’Ue ipotizza una multa o il rinvio dei ricollocamenti dei rifugiati. Intanto, le tragedie continuano

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

La Slovenia sta innalzando una barriera al confine con la Croazia. Lo scopo è di evitare che i rifugiati provenienti dalla Croazia entrino illegalmente attraverso campi e boschi.
Intanto, si cerca un accordo sul ricollocamento dei rifugiati. Secondo fonti Ue s’ipotizza il pagamento di 6.500 euro a profugo oppure concedere la possibilità di ritardare i collocamenti di sei mesi. Un accordo è stato raggiunto invece sul numero dei 120mila ricollocamenti da fare, ma senza indicare le percentuali relative ai singoli Paesi. Quel che è certo è che i beneficiari dovranno organizzare gli ‘hot spot’ sul proprio territorio. Ma Croazia ed Ungheria non sono disponibili e questo potrebbe favorire l’Italia e la Grecia.
Mentre l’Ue discute le tragedie continuano. Tredici persone sono annegate, tra loro quattro bambini, nella collisione tra un traghetto turco ed un gommone carico di migranti. ”Era buio, abbiamo visto la nave che veniva verso di noi. Abbiamo provato a fare dei segnali con le torce e i telefonini, ma non ci hanno visti”, ha raccontato uno degli otto superstiti.
Un altro barcone si è rovesciato nella notte sempre al largo dell’isola di Lesbo. In 20 si sono salvati, mentre altri 26 risultano dispersi.  
Stamane, la guardia costiera greca ha recuperato al largo dell’isola di Lesbo il corpicino di una bimba di 6 anni. Una vittima ancora senza nome, l’ennesima che ha perso la vita nel tentativo di fuggire dalla guerra e dalla fame.

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