L’Ue ipotizza una
multa o il rinvio dei ricollocamenti dei rifugiati. Intanto, le tragedie
continuano
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
La
Slovenia sta innalzando una barriera
al confine con la Croazia. Lo scopo è di evitare che i rifugiati provenienti
dalla Croazia entrino illegalmente attraverso campi e boschi.
Intanto,
si cerca un accordo sul ricollocamento dei rifugiati. Secondo fonti Ue s’ipotizza il
pagamento di 6.500 euro a profugo oppure concedere la possibilità di ritardare
i collocamenti di sei mesi. Un accordo è stato raggiunto invece sul numero dei
120mila ricollocamenti da fare, ma senza indicare le percentuali relative ai
singoli Paesi. Quel che è certo è che i beneficiari dovranno organizzare gli ‘hot
spot’ sul proprio territorio. Ma Croazia ed Ungheria non sono disponibili e
questo potrebbe favorire l’Italia e la Grecia.
Mentre
l’Ue discute le tragedie continuano.
Tredici persone sono annegate, tra loro quattro bambini, nella collisione tra
un traghetto turco ed un gommone carico di migranti. ”Era buio, abbiamo visto la
nave che veniva verso di noi. Abbiamo provato a fare dei segnali con le torce e
i telefonini, ma non ci hanno visti”, ha raccontato uno degli otto superstiti.
Un
altro barcone si è rovesciato
nella notte sempre al largo dell’isola di Lesbo. In 20 si sono salvati, mentre
altri 26 risultano dispersi.
Stamane,
la guardia costiera greca
ha recuperato al largo dell’isola di Lesbo il corpicino di una bimba di 6 anni. Una vittima ancora senza nome, l’ennesima che ha perso la vita nel
tentativo di fuggire dalla guerra e dalla fame.
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