Lo
scrittore campano, Roberto Saviano, accusa il premier Matteo Renzi d’inerzia
sulla ‘Questione meridionale’
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Roberto Saviano e Matteo Renzi |
‘Renzi
tace sul diciassettenne ucciso a Napoli e sul bambino di 9 anni ferito a Giugliano da
proiettile vagante. Grave’. Così ha twittato sul suo profilo, Roberto Saviano.
Con il post ‘La paranza dei bambini nella guerra di
Napoli’, pubblicato sul suo sito online, lo scrittore campano è ancora più
chiaro e rivolgendosi al premier scrive: ‘si renda conto che Napoli e
l’emergenza criminalità sono una priorità del Paese e che alla città serve un
progetto politico che sappia riportarla alla normalità. Napoli è una città
difficile. Tra un anno ci saranno le Amministrative. Renzi se ne disinteresserà
come ha fatto con le Regionali?’.
Poi
cita Guido Dorso
che nel 1925, su invito di Pietro Gobetti, scrisse: ‘No, il Mezzogiorno non ha bisogno di carità, ma di giustizia; non
chiede aiuto; ma libertà. Se il Mezzogiorno non distrugge le cause della
sua inferiorità da se stesso, con la sua libera iniziativa e seguendo l’esempio
dei suoi figli migliori, tutto sarà inutile’.
Ad
organizzare l’educazione alla legalità, scrive Saviano, ‘non
è la politica o le forze dell’ordine. Cinquantaquattro telecamere e cinquanta
poliziotti sono provvedimenti che così declinati non serviranno. Dopo la
tragedia arrivano i proclami. E poi nulla cambierà’.
Qui
lo Stato è la Fondazione
di Comunità San Gennaro voluta da don Antonio Loffredo, la Rete di Alex
Zanotelli, l’Orchestra Santainsamble dei bambini del Rione Sanità organizzata
dall’associazione l’Altra Napoli e dall’insieme di tutte le altre strutture di
volontariato e non che operano nel sociale, che agiscono ‘senza armi e senza il
codice penale contro la paranza dei bambini, il peggior prodotto di una terra
dimenticata contesa tra disperati e indifferenti. E le lacrime di dolore che tracimano da queste storie nascono dalla
difficoltà di resistere e non dalla celebrazione del lamento. E’ questa la
differenza tra il pianto e il piagnisteo che in molti dovrebbero imparare a
capire per capire questo Sud’.
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