sabato 30 agosto 2025

Agosto

È un silenzio che non viene

di Giovanni Pulvino

Torremuzza, tramonto agosto 2019 - (foto di Erina Barbera)

Stai con la testa bassa per contare i passi, ma non è per questo che lo fai.

Tenti inutilmente di estraniarti da ciò che ti circonda, di non guardare chi ti sta intorno, di impedire al pensiero di tornare al punto di partenza, sempre lo stesso punto, sempre lo stesso vuoto, sempre la stessa mancanza.

Riprendi a camminare, ancora più veloce, perdi il conto, perdi il senso e non riesci più a fermarti.

Non c’è una meta, è solo una fuga, ma è tutto inutile.

Anche ad agosto il mare è piatto. Ed il sole ogni sera si dilegua all’orizzonte.

Resterà un pensiero. Non c’è nient’altro.

Eppure: ‘C’è gente che ama mille cose, e si perde per le strade del mondo’ …

Cerca quello che non ha, ma finisce per perdersi. Fa qualcosa per dimenticarsi, si questo è lo scopo, dimenticarsi. 

Ma è solo un silenzio che non viene.

sabato 23 agosto 2025

‘Il grande regno di Israele 1000 anni prima di Cristo non è mai esistito’

'Non c’era Gerusalemme, non c’era il tempio di Salomone. Non c’era niente, solo dei nomadi che vagavano nella steppa, Alessandro Barbero

di Giovanni Pulvino

Video da YouTube

Io vorrei finire rapidamente ricordandovi come è facile che il passato ci sorprenda e che quindi noi siamo costretti a scoprire che la nostra visione del passato in realtà era tutta sbagliata. Succede continuamente e può succedere per mille motivi. Per tanto tempo gli storici per esempio facendo la storia degli ebrei hanno raccontato del grande regno di Israele che mille anni prima di Cristo esisteva in Palestina. Un grande potente regno con una grande città come capitale Gerusalemme, grandiosi edifici, il tempio di Salomone. I suoi gloriosi Re, Davide, Salamone. Gli storici raccontavano questo perché le uniche fonti che avevamo erano i racconti dell’antico testamento. Poi gli archeologi israeliani hanno cominciato a scavare alla ricerca di questo grande regno e della sua grande capitale. Hanno cominciato a scavare, hanno continuato a scavare. Dopo un po' hanno cominciato a dirsi: ma sai che qui non viene mica fuori niente. Veramente siamo arrivati allo strato di 1000 anni fa, non c’era niente. Qualche focolare di nomadi. Dopo un po' gli storici e gli archeologi israeliani hanno cominciato a dirlo che loro stan trovando questo. Ovviamente i politici israeliani non sono stati contenti e neanche l’opinione pubblica. Ma e va detto a imperituro onore degli archeologi israeliani, gli archeologi israeliani sono andati avanti e hanno dimostrato che il grande regno di Israele1000 anni prima di Cristo non è mai esistito. Non c’era Gerusalemme, non c’era il tempio di Salomone. Non c’era niente, solo dei nomadi che vagavano nella steppa. Alessandro Barbero

domenica 17 agosto 2025

Si, il mondo dei sognatori esiste e meno male che esiste

'Alcuni piagnucolano, altri bestemmiano ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti', Antonio Gramsci, 11 febbraio 1917

di Giovanni Pulvino

La nave Global Sumud Flotilla e Francesca Albanese

Che tristezza sarebbe il mondo se non ci fossero i sognatori. La storia è fatta da coloro che lottano per il benessere di tutti, che ci credono nonostante tutto, che confidano nella generosità dell’uomo, che lottano perché tutti possano vivere una vita dignitosa.

Senza i sognatori tutto sarebbe più ingiusto.

I palestinesi dovrebbero rassegnarsi ad abbandonare la loro terra o lasciarsi morire come facevano i Muselmann nei campi di concentramento fascisti e nazisti.

Gli ucraini ed i russi dovrebbero a combattere fino al reciproco sterminio, anche se, è certo, non ci riusciranno.

I migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo dovrebbero continuare a subire le violenze dei loro carcerieri, degli scafisti, oppure rischiare di morire nelle acque del Mediterraneo, e se riescono ad arrivare sulle coste italiane magari finire a Gjadër in Albania senza comprendere il perché. Certo tutto sarebbe più semplice se restassero ‘a casa loro’ per continuare a morire di fame o per subire la sopraffazione del potente di turno.

I poveri dovrebbero accettare la loro miseria. I disabili dovrebbero rassegnarsi alla sofferenza e alla solitudine. 

Chi non ha diritti dovrebbe accettare solo i doveri e le umiliazioni.

I lavoratori non dovrebbero più lamentarsi se rischiano la vita o percepiscono uno stipendio da fame, anzi dovrebbero ringraziare il datore di lavoro e dovrebbero essere contenti di continuare ad arricchirlo con le loro fatiche.

Gli elettori non avrebbero motivo di sostenere chi vuole cambiare la società.

Si, tutto sarebbe più semplice, i ricchi sarebbero sempre più ricchi e i figli dei ricchi continuerebbero a diventare ricchi a loro insaputa, mentre i poveri dovrebbero continuare ad esserlo per ’colpa loro’ e delle loro incapacità e così i loro figli.

Ma c’è chi non si rassegna ed ancora ci crede.

Come coloro che hanno letto nel giorno e nel luogo dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, dove morino 560 civili innocenti, i nomi dei bambini, 16 israeliani e 12 mila palestinesi, morti dal 7 ottobre ad oggi.

Grazie al cardinale Matteo Zuppi ed a chi non si è perso d’animo ed ha ricordato le vittime innocenti di GazaChe questo resti ad eterna memoria di coloro che ancora oggi fanno finta di nulla, che sono indifferenti di fronte alle atrocità che l’uomo continua a compiere.

Grazie a Francesca Albanese che con tenacia denuncia il genocidio dei palestinesi.

Grazie agli operatori della sanità che rischiano la vita per portare le cure a chi non può permetterselo.

Grazie a tutti coloro che in silenzio lottano contro le ingiustizie.

Si, il mondo dei sognatori esiste e meno male che esiste.

mercoledì 13 agosto 2025

La piazzetta ‘ru tabacchinu’

Quando si è giovani si pensa sempre che ci sarà un ‘dopo’, che ci sarà sempre tempo, ma così non è

di Giovanni Pulvino

La piazzetta ru tabacchinu, 4 aprile 2008 (foto di Antonino Ciccia)

Stavamo seduti sul marciapiede, sugli scalini delle abitazioni o sul girello in ferro posto proprio al centro della piazzetta. Da lì potevamo vedere a vanedra ed il giardino, si fa per dire, della casa ra signurina Busalacchiu bagghiu, la via Nazionale, u tabacchino che era già chiuso, uno spicchio di mare, u stabilimentu e la strada che porta a Villa Margi.

Stavamo lì a sprecare il nostro tempo, la nostra breve ed inutile adolescenza. Ognuno con i suoi pensieri e con la leggerezza e l’incoscienza dovuti all’età. 

Quando si è giovani si pensa sempre che ci sarà un ‘dopo’, che ci sarà sempre tempo, ma così non è.

Nelle serate di luglio non mancava nessuno o quasi. C’erano anche i torremuzzari 'acquisiti' o quelli che vedevamo solo in quelle settimane estive. Si formavano dei piccoli gruppetti, a dire il vero sempre gli stessi. Qualcuno si alzava a fare una passeggiata sulla via Nazionale, per poi tornare al punto di partenza. Eravamo al centro della frazione e non c’era nessuna possibilità di sfuggire al controllo degli zii e delle zie. Questo ci dava certezze, ma non c’era nessuna privacy. Tutto ci limitava, ma non poteva che essere così.

Chissà perché questo ricordo torna sempre e perché sento il bisogno di condividerlo.

Una sera due nostri compagni ‘bisticciarono’. Forse qualche parola di troppo o un’avance inopportuna, di certo non correva un buon rapporto tra loro due. La cosa mi dispiacque per entrambi. Tutti videro la scena e non è stata una bella scena. Dopo, rimasero la 'rabbia' di Lei e la sorpresa e la 'vergogna' di Lui, ma non fu difficile capire il perché di quel gesto. A volte i pensieri che interpretiamo sono diversi da quelli elaborati ed espressi da chi ci sta di fronte e soprattutto da chi ci sta più a cuore. Comprendersi è impossibile oltreché illusorio. 

Ora stanno lì, senza corde, ci sono, sono nuove, ma stanno senza corde ...

Sul tardi non poteva mancare la chitarra. Cantare e suonare sottovoce era complicato. Disturbare chi aveva voglia di dormire era inevitabile. Lo spartito stava per terra o sulle gambe del 'chitarrista', i più bravi iniziavano a cantare, gli altri seguivano con un po' di incertezza, ma alla fine era un coro vero e proprio. Ed erano vani i tentativi di far abbassare il tono della voce, come erano inevitabile le proteste di chi abitava proprio lì e voleva dormire. Spostarci sulla Nazionale era inutile, ma, dopo un po', per educazione e per rispetto smettevamo. Ovviamente tutto ricominciava la sera dopo, e così per tutta l’estate e per quelle successive.

E' un tempo che non ci appartiene.

Non c’era altro. L’unico ‘bene’ che avevamo era la nostra gioventù e le nostre illusioni. Ma questo lo comprendi dopo, quando non puoi più tornare indietro.

Erano momenti per dimenticarsi, momenti che sarebbero rimasti impressi nella nostra memoria e che oggi rivivono ancora una volta, l’ultima.

lunedì 4 agosto 2025

‘E con l'aiuto di Dio, bruceremo tutti questi arabi’

C’è uno stretto legame tra religioni, sovranismi o fascismi e guerre. Un tragico connubio che riemerge con continuità nella storia dell’uomo. Un giorno riusciremo ad impedirlo?

di Giovanni Pulvino

Foto da x.com
Una turista israeliana lancia una moneta nella fontana dei desideri di Roma e dice: ‘E con l'aiuto di Dio, bruceremo tutti questi arabi’.

Ed ancora: ‘Ogni bambino a Gaza dovrebbe morire di fame, lì non ci sono innocenti. La Torà ci dice che non dobbiamo lasciare alcuna traccia di loro, solo uno sciocco può avere pietà ed empatia per bambini che saranno futuri terroristi, spero che muoiano di fame’. Queste sono le parole pronunciate in un discorso pubblico da Ronen Shaulov, rabbino sionista molto popolare.

La destra religiosa radicale è alla guida di Israele ed una parte consistente di cittadini afferma senza esitazioni di voler sterminare gli arabi, tutto ovviamente nel nome di Dio. 

Donald Trump prega nello studio ovale in diretta televisiva e spesso sostiene di essere stato salvato da Dio. 

Putin e Orban si rifanno al ‘Divino’. 

Per non parlare dell’Iran e di Hamas, che dicono di agire in nome di Allah. 

Sono donna, madre, cristiana’ ha gridato spesso nei comizi Giorgia Meloni. Matteo Salvini gira baciando il crocifisso.

Quello che sta avvenendo in tanti paesi occidentali e non solo è un ritorno all’integralismo religioso o, quantomeno, al suo utilizzo politico.

Tutte le volte che i potenti fanno intendere di essere stati chiamati da ‘Dio’ iniziano i conflitti. 

Non è casuale.

Le ‘fedi’ e le ‘credenze’ dovrebbero propugnare la Pace, invece non è così, perché? La fratellanza è un principio che accomuna tutte le religioni, ma nessuna di esse ammette l’esistenza dell’altra, e se lo fa, lo fa con riluttanza. Non c’è possibilità di dialogo. Ci ha provato Papa Francesco, ma con scarsi risultati. 

Quando prevale il fondamentalismo i conflitti sono inevitabili.

Dicono di governare in nome di Dio e del popolo, ma lo fanno solo per giustificare le limitazioni delle libertà e per affermare una supremazia di razza e di valori che inevitabilmente porta ai conflitti che spesso sono armati.

E non importa se sono credenti oppure no. Chi ha il potere e vuole mantenerlo ne fa comunque un largo uso.

Radicalismo religioso e potere autoritario riemergono con continuità nella storia dell’uomo, perché? Entrambi ci liberano da un ‘fardello’ intellettuale: prendere le decisioni ed assumerci le nostre responsabilità.

È molto più semplice delegarle ad altri. È un fatto culturale e caratteriale. Il primo richiede impegno e sacrificio. Il secondo è una diretta conseguenza dello sviluppo sociale e civile di un popolo.

E per tanti ancora oggi è meno faticoso non impegnarsi per sé e per chi non c’è la fa da solo piuttosto che lottare per combattere le ingiustizie e le diseguaglianze.

domenica 3 agosto 2025

Alicudi come Fantozzi ha la sua nuvoletta

di Giovanni Pulvino

Alicudi, Sicilia - Foto di Giovanni Pulvino 2 agosto 2025

Cielo azzurro, mare piatto e là in fondo l'orizzonte che fa un tutt'uno, nient'altro, ma questo bastava e ancora oggi basta per non pensare, per dimenticarsi.

Non solo i colori, ma anche leggerezza ed uno scorrere lento ed inconsapevole del tempo e della vita che in esso si manifesta e si dilegua. 

È un attimo, solo un attimo. Poi il nulla, ecco cosa resterà, il nulla. Vorresti tornare indietro, ma non puoi, sei inchiodato al presente. Ed anche quando vorresti afferrare la realtà non puoi, è già oltre, è già passato. Rimane solo il ricordo, ma solo di chi c’era e c’è ancora. E tra poco neanche quello. Siamo memoria effimera. Solo un mucchio di pensieri a termine. Nient’altro.