venerdì 20 giugno 2025

‘La povertà è ai massimi storici’

Secondo i dati Istat del 2023 cinque milioni 694mila persone, per un totale di 2 milioni 217mila famiglie vivono in povertà assoluta e 13 milioni rischiano di cadere in povertà

di Giovanni Pulvino

Andamento della povertà dal 2014 al 2023 - Foto da istat.it
I dati Istat del 2023 attestano che il 9,7% della popolazione, cioè un residente su dieci vive in povertà assoluta.

Si tratta di 5 milioni 694mila persone, per un totale di 2 milioni 217mila famiglie. Individui che non hanno il minimo necessario per vivere dignitosamente.

I soggetti a rischio povertà sono 13 milioni, pari al 23,1% della popolazione. Solo Bulgaria, Romania, Grecia, Lettonia e Lituania registrano livelli più elevati.

La media europea è al 21%.

Le categorie sociali più colpite sono i residenti nelle aree del Nord, le famiglie di stranieri, i minori e i ‘lavoratori poveri’.

Il numero è raddoppiato nel settentrione (quasi un milione), mentre è più contenuta nelle altre aree del Paese. Le ragioni sono semplici. Nelle regioni del Nord si concentra il 60% della popolazione immigrata che registra il 35,1% di nuclei in povertà assoluta contro il 6,3% di quelli italiani.

Un altro elemento è il lavoro povero. L’8% degli occupati non riesce a raggiungere un livello di vita dignitoso.

Questi dati sono stati confermati dal rapporto Caritas 2025.

Dal 2012 il numero di persone che si trova un una condizione ‘di disagio stabile e prolungato’ è raddoppiato.

Riguarda soprattutto gli over 65 e le persone che pur lavorando rimangono povere. Quindici anni fa erano il 15% oggi sono circa il 30%.

Le criticità sono due: la casa e la salute. ‘Due dimensioni che rappresentano vere e proprie emergenze sociali’.

Secondo la Caritas è l’effetto cumulativo delle crisi economico-finanziarie che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni. Nel 2008 il crollo di Lehman Brothers, nel 2011 la crisi debito sovrano, nel 2020 la pandemia da Covid-19, infine, negli ultimi due anni l’inflazione.

Dato quest’ultimo certificato dall’Istat. Dal 2019 al 2024 i salari reali in Italia sono diminuiti dell’8,7%, il dato più elevato tra i Paesi del G20

In Italia anche chi lavora è povero.

Fonti istat.it e caritas.it

lunedì 16 giugno 2025

Bersani: ‘Israele è la 51esima stella nella bandiera americana’

L’attacco di Israele all'Iran è funzionale agli interessi politici dell'Occidente. Netanyahu e i suoi alleati di governo vogliono cacciare i palestinesi dalla Palestina e gli USA voglio mantenere il controllo in quell'area strategica

di Giovanni Pulvino

Rifugiati palestinesi nel 1948 - (foto da wikipedia.org)

Israele sta bombardando cinque paesi contemporaneamente: Palestina, Libano, Siria, Iran e Yemen. Ha centinaia di testate nucleari e sta dicendo al resto del mondo voi non dovete avere armi nucleari. Noi possiamo averle, voi no. Perché? Ma soprattutto può fare tutto questo senza il sostegno dei paesi occidentali, in particolare degli USA?

Il conflitto israeliano/palestinese nasce alla fine del 1800. Fu allora che in Europa si affermò l'idea di uno Stato ebraico in Palestina.

La questione si ripropose dopo la fine della Prima Guerra mondiale.

Con il Mandato britannico emesso nel 1922 la Società delle Nazioni riconobbe il diritto degli ebrei ad avere uno Stato in Palestina.

Nel 1939 la St. Louis, un transatlantico tedesco, divenne famoso per aver effettuato un viaggio con 963 ebrei che fuggirono dalla Germania, ma che nessuno voleva accogliere. 

Il 29 novembre 1947 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Risoluzione 181 con la quale si raccomandava la spartizione della Palestina in uno Stato arabo, in uno ebraico e lo status internazionale per Gerusalemme.

Nel 1948 il Regno Unito che occupava la Palestina annunciò il ritiro delle sue truppe.

Lo Stato di Israele nasce per dare una terra a chi era scampato all’Olocausto e per dare una 'casa' ai tanti ebrei sparsi nel mondo, ma anche per dare continuità alla presenza Occidentale in Medio Oriente.

Tutto si tiene.

Netanyahu e i suoi alleati di governo vogliono cacciare i palestinesi dalla Palestina e gli USA voglio mantenere il controllo in quell'area strategica.

Dopo la distruzione della Siria, dell’Iraq, non rimane che l’Iran ad ostacolare l’espansione geopolitica degli USA.

Un Paese con appena sette milioni di abitanti può imporre da solo la sua volontà ad un altro che di abitanti ne ha circa 90 milioni? L’attacco di Israele all'Iran è funzionale agli interessi politici dell’Occidente.

E quella di Pier Luigi Bersani non è una battuta è una constatazione: Israele è la 51esima stella nella bandiera americana’.

Vittima della storia e di interessi contrapposti il popolo palestinese ha una sola colpa: quella di esistere e di voler vivere nella sua terra. 

Fonte wikipedia.org

giovedì 12 giugno 2025

Oggi la solidarietà è considerata un crimine

Siamo stati rapiti in acque internazionali’, Greta Thunberg espulsa in Francia lancia pesantissime accusa ad Israele

di Giovanni Pulvino

Greta Thunberg, 9 giugno 2025

Questa è l’ennesima violazione dei diritti internazionali, che si aggiunge alla lista delle innumerevoli violazioni di questo tipo, soprattutto nei confronti de palestinesi, che Israele sta commettendo, bloccando e impedendo agli aiuti umanitari di entrare a Gaza. Questo è illegale. Hanno compiuto un atto illegale sequestrandoci in acque internazionali e contro la nostra volontà, portandoci in Israele, tenendoci nella stiva della nave, non permettendoci di uscire e così via. Ma questa non è la vera notizia. La vera notizia è che c’è un genocidio in corso a Gaza e una sistematica fame a seguito dell’assedio e del blocco che impedisce a cibo, medicine, acqua, di cui c’è un disperato bisogno, di entrare a Gaza e a cui ci viene impedito di farlo. Ma naturalmente ci sono molti tentativi come questa missione, sia via mare che via terra, per rompere l’assedio e aprire un corridoio umanitario’, Greta Thunberg.

L’unica colpa dei 12 attivisti è stata quella di aver tentato di portare aiuto ad un popolo sotto assedio. Nessuna minaccia, nessuna arma, solo coraggio e umanità verso un popolo oppresso da decenni di apartheid ed ora da una sanguinosa occupazione militare.

La Madleen, piccola nave della speranza, prende il nome da una donna palestinese, unica a svolgere a Gaza il lavoro di pescatrice. Il fratello Kayed è stato ucciso lo scorso anno dall’esercito israeliano mentre partecipava ad una manifestazione.

Io sono una pescatrice, chiedo solo di vivere a Gaza e di lavorare con dignità, di pescare nel nostro mare senza limiti, di vedere i nostri figli crescere sereni, senza il timore di essere bombardati, perché possano giocare, studiare, andare a scuola come tutti i bambini del mondo’, ha dichiarato in un’intervista Madleen Kulab.

Quanta dignità in queste parole.

Il peccato originale commesso dai palestinesi è quello di esistere e di voler vivere nella loro terra.

Perché sta succedendo tutto questo? La risposta di Greta Thunberg alla domanda posta dalla giornalista è stata: ‘A causa del razzismo, questa è la risposta semplice, direi. Il razzismo è, fondamentalmente, la difesa disperata di un sistema mortale e distruttivo che sistematicamente dà la priorità al profitto economico nel breve periodo e alla massimizzazione del potere geopolitico rispetto al benessere degli esseri umani e del pianeta. E in questo momento è molto, molto difficile da difendere moralmente. È impossibile, ma stanno ancora cercando disperatamente di farlo’.

Fonte nena-news.it

giovedì 5 giugno 2025

‘Licenziati e stai zitto’

Maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, meno precarietà, salari più alti e più diritti dovrebbero motivare la maggioranza degli elettori indipendentemente dalle motivazioni politiche, ma sarà così? 

di Giovanni Pulvino

Fax simili schede elettorali referendum 8 e 9 giugno
Pochi giorni fa un operaio è caduto da un ponteggio senza protezioni di sicurezza, il datore di lavoro prima di portalo in ospedale gli ha fatto cambiare gli abiti e lo ha minacciato dicendogli: licenziati e stai zitto’.

Nel giugno di un anno fa un lavoratore indiano irregolare, Satnam Singh così si chiamava, a seguito di un incidente sul lavoro non è stato portato al Pronto soccorso, come chiedevano i suoi compagni, ma è stato abbandonato davanti alla sua abitazione, dove è morto dissanguato. Il datore di lavoro, se così possiamo chiamarlo, non ha neanche tentato di salvarlo, si è solo preoccupato della sua azienda e della perdita di profitto che avrebbe avuto.

Ogni giorno nel nostro Paese tre lavoratori si recano al lavoro, ma, vittime di un incidente, non fanno ritorno alle loro abitazioni. Le leggi ci sono ma non bastano. Cosa non funziona?

Una delle motivazioni è il cosiddetto contratto in subappalto. Le commesse più importanti, quelle milionarie per intenderci, di solito sono aggiudicate a grandi imprese, spesso multinazionali, ma i lavori sono eseguiti in subappalto da aziende di piccole dimensioni che a volte sono a conduzione familiare. Queste ultime per evitare perdite o per non ridurre il limitato guadagno tagliano i costi sulla sicurezza aumentando invidiabilmente i rischi di infortunio per i quali sono le sole ad essere responsabili.

Votando Si al referendum dell’8 e 9 giugno le imprese che hanno vinto l’appalto rimarranno responsabili in solido con le subappaltanti. Dovranno cioè farsi carico della sicurezza e non limitarsi a delegarlo alle aziende più piccole.

Maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, meno precarietà, salari più alti e più diritti dovrebbero motivare la maggioranza degli elettori indipendentemente dalle motivazioni politiche, sarà così? 

Ed è bene ricordare che è astensione dal voto recarsi al seggio e rifiutare le schede come ha detto inopinatamente la presidente del Consiglio. ‘Vado a votare ma non ritiro la scheda, è una delle opzioni’, ha dichiarato. Ma che senso ha andare al seggio per non votare?

Quello di Giorgia Meloni è un chiaro invito all’astensione senza dirlo apertamente, è una ‘furbata da politicante’, ma può farlo il capo del Governo? Dopo Ignazio La Russa, presidente del Senato, ora ad incitare al non voto è la leader di FdI, ma qual è il loro scopo?

lunedì 2 giugno 2025

C’è ancora domani

Senza la lotta di Liberazione dal nazifascismo non ci sarebbe stato il 2 giugno 1946. Quel giorno con il voto delle donne l'Italia diventa una Repubblica, grazie anche per questo.

Video da YuoTube

sabato 24 maggio 2025

‘Fate silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono’

‘Sistematica distruzione di una popolazione, una stirpe, una razza o una comunità religiosa’. Questa è la definizione di genocidio dell’enciclopedia Treccani

di Giovanni Pulvino

Gaza, foto da @LaSkilly
Un paese sano non combatte i civili e non uccide i bambini per hobby né si pone come obiettivo espellere totalmente una popolazione. Questo governo mette a repentaglio la nostra esistenza’, ha dichiarato Yair Golan, ex generale Idf, e leader dell'opposizione israeliana.

Secondo l’ONU si intendono per genocidio ‘gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso’.

Genocidio, strage di civili, crimini di guerra, pulizia etnica, effetti collaterali, occupazione militare, possiamo utilizzare indifferentemente uno di questi termini ma non si può non inorridire di fronte ad oltre 50 mila civili uccisi, di cui circa 15 mila sono bambini.

A questi un giorno si aggiungeranno quelli sepolti sotto le macerie, quelli che rimarranno mutilati per tutta la vita e quelli che rimarranno orfani. 

Perché? Perché? Perché?

Che tristezza vedere questi adolescenti girare tra le macerie di quelle che una volta erano le loro case. E vederli sorridere se ritrovano un oggetto o un piccolo ricordo di cosa è stata la loro vita fino a pochi mesi fa.

Che dolore vederli piangere abbracciati ad un adulto che non è il loro papà che non c’è più, o la loro mamma che è sepolta sotto le macerie.

Che sofferenza vedere questi genitori che si disperano tenendo in braccio i corpicini esanimi dei loro bambini che non potranno godere il tempo che è dato a noi che guardiamo tutto questo con indifferenza o impotenza.

Che rabbia vederli raschiare inutilmente i pentoloni di cibo vuoti o vederli ridotti a scheletri per la fame.

No, l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre non può giustificare tutto questo.

È tutt’altro. Sono atti commessi con l’intenzione di distruggere e di uccidere. La guerra non si dovrebbe fare mai, ma quando si fa è perché si ha di fronte un altro esercito non una popolazione inerme.  

Usiamo il termine che ci sembra più adatto, ma gridiamolo, gridiamolo forte affinché giunga alle orecchie di chi può fermare tutto questo. Affinché giunga nei cuori di chi è sordo alla misericordia, di chi continua a seminare odio e dolore.

'Facciamo silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono'.

Non dimentichiamolo mai: la vita è breve per tutti, ebrei, palestinesi, sionisti, islamici, russi, ucraini … nessuno è escluso. Il tempo dato è poco e tutti hanno il diritto di viverlo dignitosamente.

sabato 17 maggio 2025

Vademecum referendum 8-9 giugno 2025

Farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa’, ha dichiarato in un’intervista il presidente del Senato Ignazio La Russa. Ma come può la seconda carica dello Stato invitare i cittadini a non utilizzare il principale strumento delle democrazie? Qual è il suo scopo?

di Giovanni Pulvino

L’articolo 75 della Costituzione italiana stabilisce: ‘È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. La legge determina le modalità di attuazione del referendum’.

Sicurezza, lavoro, dignità, cittadinanza, democrazia sono le parole chiave dei referendum abrogativi dell’8 ed il 9 giugno prossimi. Ecco i cinque quesiti.

Licenziamenti ingiusti previsti dal Jobs act: se prevarranno i Si ritornerà il diritto al reintegro nel posto di lavoro per i licenziamenti senza una giusta causa.

Piccole imprese: se prevarranno i Si il giudice potrà decidere il risarcimento senza nessun limite.

Contratti a termine: se prevarranno i Si serviranno motivi seri per fare contratti a tempo.

Appalti e sicurezza: se prevarranno i Si la ditta principale vincitrice dell’appalto sarà sempre responsabile di eventuali infortuni sul lavoro.

Cittadinanza per stranieri non UE: se prevarranno i Si serviranno solo 5 anni di residenza per richiedere la cittadinanza italiana.

Non è obbligatorio votare per tutti i quesiti, è lecito, recandosi nel seggio, rifiutare una o più schede ed esprimere il voto solo per quelli che interessano.

Per la validità del referendum è necessario il raggiungimento del quorum. Questa regola spesso è stata utilizzata per invalidare il voto dei cittadini. ‘Farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa’, ha dichiarato in un’intervista il presidente del Senato Ignazio La Russa. Ma come può la seconda carica dello Stato invitare i cittadini a non utilizzare il principale strumento delle democrazie? Qual è il suo scopo?

Fonte cgil.it

sabato 3 maggio 2025

Gaza, li vogliono affamare tutti

Da due mesi Israele blocca completamente l’entrata di cibo e medicine a Gaza. Le scorte sono quasi esaurite e le cucine delle organizzazioni internazionali potrebbero chiudere entro due settimane

di Giovanni Pulvino


Immagine aerea/drone del governatorato di Gaza
settentrionale. Credit: Alef Multimedia Company/Oxfam
La Striscia di Gaza è popolata da oltre 2 milioni di persone, la maggior parte sono rifugiati e discendenti dai palestinesi sfollati nel 1948. Il 50% sono bambini. Dal 2007 subisce il blocco terrestre e marittimo imposto da Israele. La situazione è peggiorata dopo il 7 ottobre 2023. Da quel giorno Gaza ha subito bombardamenti continui da parte dell’esercito israeliano. Gli attacchi hanno causato la distruzione di intere città ed oltre 50.000 morti. Interi quartieri sono stati rasi al suolo. ‘La popolazione è costretta a cucinare bruciando i rifiuti’. Secondo Oxfam ‘700.000 persone vivono senza accesso diretto all’acqua, con infrastrutture idriche e sanitarie distrutte e un altissimo rischio di epidemie’.

La ‘devastazione è sistematica’. La chiusura dei valichi sta bloccando l’ingresso di ‘forniture mediche, cibo e carburante’. Negli ospedali mancano ventilatori, incubatrici e farmaci salvavita.

Secondo la Croce Rossa le ‘operazioni umanitarie sono sull’orlo del collasso’.

Non solo, Israele ha attaccato in acque internazionali (vicino Malta) la nave umanitaria Freedom Flotilla. È un atto senza precedenti. Netanyahu non si ferma davanti a nulla, sta usando la fame come arma contro Gaza, dove da 60 giorni non entra cibo. Questa non è una guerra, di fronte all’esercito israeliano non c’è un altro esercito, ma un popolo perseguitato da oltre settant’anni. È la prosecuzione della Nakba (che in arabo vuol dire ‘catastrofe’), che ha costretto nel 1948 all’esodo forzato circa 700.000 palestinesi. Un’intera comunità fu costretta a fuggire dalle proprie case e la maggior parte non ha potuto farvi ritorno. 

Quello di oggi cos’è? È un genocidio, è pulizia etnica, è l’ennesima occupazione di territori palestinesi? L’attacco terroristico di Hamas del 7ottobre 2023 può giustificare tutto questo?

I nostri governanti, italiani ed europei, continueranno a tacere o condanneranno questo crimine?

Free Palestine, Palestina libera’ hanno gridato più che cantato I Patagarri dal palco del Concertone del Primo Maggio, ma per la comunità ebraica italiana è stato un atto ‘ignobile’. 

Dove vogliono arrivare? I palestinesi come gli israeliani hanno diritto ad una vita dignitosa, ma quello che sta avvenendo non è degno dell’uomo, soprattutto se è compiuto da chi ha subito la tragedia della Shoah.

Fonte oxfamitalia.org

mercoledì 23 aprile 2025

Cosa si celebra il 25 aprile?

'Vorrei vedere chi oserebbe dirmelo in faccia che preferiva cosa fecero le SS e non i partigiani', Alessandro Barbero


Video da YouTube

Il 25 aprile non si celebra soltanto l’insurrezione dei partigiani, che hanno liberato le città italiane, si celebra la fine della guerra, la sconfitta dei tedeschi, la distruzione della tirannia nazifascista. Questo si celebra il 25 aprile e si celebra il fatto che grazie all’insurrezione dei partigiani, l’Italia che quella guerra l’aveva cominciata dalla parte sbagliata, dalla parte vergognosa, dalla parte di quelli che poi hanno fatto le camere a gas e i forni crematori, l’Italia, almeno un pezzo d’Italia, è riuscita a combattere e anche a morire stando dalla parte giusta. Allora quelli che oggi non si vogliono dire antifascisti e non vogliono celebrare il 25 aprile mi piacerebbe chiedergli: ma dimmelo in faccia. Se tu preferivi che gli americani la perdessero la guerra? Che le Nazioni Unite perdessero la guerra? Che vincesse Hitler? Che vincessero quelli delle camere a gas? Perché se è così puoi anche non andare a celebrare il 25 aprile, dimmelo in faccia però. Vorrei vedere chi oserebbe dirmelo in faccia che preferiva cosa fecero le SS e non i partigiani', Alessandro Barbero.


lunedì 21 aprile 2025

‘Però ha fatto anche cose buone’

Il 25 aprile 1945 è il giorno della Liberazione dall’occupazione nazifascista. Porre termine al Ventennio non è stato facile ed è costata centinaia di migliaia di morti e la distruzione del paese. Eppure ancora oggi ci sono nostalgici che affermano che 'Mussolini fece cose buone’. Eccone alcune

di Giovanni Pulvino

La copertina del libro dei MCR

L’assalto fascista a Palazzo d’Accursio (Bologna) avvenuto il 21 novembre 1920 che provocò undici morti e il ferimento di circa sessanta persone. La marcia su Roma e la presa del potere con l’intimidazione e la violenza. L’uso delle squadracce e della sopraffazione politica. Il confino per oppositori, intellettuali, slavi e omosessuali.

La soppressione della libertà di stampa, redazioni dei giornali date alle fiamme e certificato di ‘buona condotta politica’ per potersi iscrivere all'Ordine dei giornalisti.

Le spedizioni punitive contro le camere del lavoro, le case del popolo e le leghe agrarie.

L'assassinio di Giacomo Matteotti (Mussolini si assunse in Parlamento la responsabilità politica di quell’omicidio), l'uccisione dei fratelli Rosselli e la prigionia fino alla morte di Antonio Gramsci.

I pestaggi di Piero Gobetti e Giovanni Amendola e la persecuzione di militanti, parlamentari, dirigenti comunisti, socialisti, azionisti, popolari, repubblicani e liberali.

L'istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato e l'introduzione della pena di morte per gli oppositori politici.

La soppressione del Parlamento e l'eliminazione dei partiti (eccetto uno) con l’istituzione della Camera dei fasci e delle corporazioni e del Gran Consiglio del fascismo.

L'abolizione dei sindacati e del diritto di sciopero.

Il controllo dei testi scolastici e il giuramento di fedeltà al regime imposto agli insegnanti.

Le leggi razziali, i campi di concentramento e la deportazione degli ebrei.

L’entrata in guerra e la conseguente distruzione del Paese.

L'invasione della Grecia, dell'Albania e della ex Jugoslavia.

Ecco cosa disse a tale proposito Benito Mussolini in un discorso tenuto a Pola il 24 settembre 1920: ’Di fronte a una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell’Italia devono essere il Brennero, il nevoso e le Dinariche: io credo che si possono sacrificare 500.000 slavi barbari e 50.000 italiani’.

Ed ancora.

L'uso delle armi chimiche in Etiopia, 12.000 cirenaici giustiziati e 30.000 civili bruciati vivi, impiccati, ammazzati di botte, fucilati nel massacro di Addis Abeba e la deportazione nei campi di concentramento di migliaia e migliaia di libici, eritrei, somali, etiopi, con l’assassinio di circa un milione di civili.

Le stragi nazifasciste a Castiglione di Sicilia, a Sant'Anna di Stazzema, alle Fosse ardeatine, a Marzabotto, l'eccidio dei fratelli Cervi. La lista è lunga, molto.

La fondazione della Repubblica di Salò che ha reso l’Italia complice del nazismo e dell’occupazione dell’esercito tedesco.

190.000 militari italiani mandati a morire in Russia, 8.500 ebrei italiani deportati ad Auschwitz.

Ect….

Però ha fatto anche cose buone.

Fonte it.wikipedia.org