Con la riforma della
scuola il Governo sta immettendo in ruolo una parte dei precari storici ma
nello stesso tempo sta cancellando le Gae e ‘licenziando’ in modo definitivo decine
di migliaia di docenti
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Il piano di
assunzioni straordinario previsto dalla riforma della scuola prevede
l’immissione in ruolo di 102.734 nuovi insegnanti, mentre altri 52.483 inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento
verranno ‘licenziati’ in modo definitivo. Si tratta di docenti ultracinquantenni
che hanno vinto il concorso nel 1990, nel 1999, nel 2012 o che hanno fatto le Ssis
o le Tfa e che insegnano da decenni nelle scuole e nelle classi più disagiate.

Il
piano di assunzioni avverrà in tre fasi. Entro il 31 agosto riceveranno la proposta di contratto
a tempo indeterminato 36.627 insegnanti, compresi quelli di sostegno. E’ il ‘normale’
turn over che avviene all’inizio di ogni anno scolastico tra chi va in pensione
ed i nuovi assunti. Il 50% degli insegnanti sarà individuato nelle graduatorie
dei concorsi a cattedra e l’altra metà in quelle della Gae. L’inserimento
avverrà nella provincia in cui il docente è inserito in graduatoria. Dopo questa fase cesseranno di avere
efficacia giuridica i concorsi del 1990 e del 1999.
I posti rimasti
vacanti, più altri 10.849, saranno assegnati entro il 15 settembre, il 50% andrà
ai docenti vincitori del concorso del 2012 e la restante metà sempre dalla Gae.
L’assunzione avverrà nella provincia dove l’insegnante è inserito o nella
regione in cui si è svolto il concorso.
A questo punto coloro che non hanno ricevuto la proposta
di assunzione dovranno presentare una domanda online, dove dovranno
indicare cinque province, mettendole in ordine di preferenza. I fortunati che
successivamente riceveranno una proposta
di contratto dovranno entro dieci giorni accettare la nomina, in caso contrario
saranno fuori dal piano straordinario di assunzioni. Le nomine saranno fatte
durante l’anno scolastico ma avranno, comunque, decorrenza giuridica dal primo
settembre. I posti disponibili sono 48.812, più 6.446 per gli insegnanti di
sostegno. In questa terza fase il
ministero potrà collocare i nuovi assunti nelle province italiane dove è
disponibile una cattedra.
Coloro
che non saranno chiamati
o che avranno rifiutato un incarico fuori provincia per continuare ad insegnare
dovranno sostenere l’ennesimo concorso
che sarà bandito entro il mese di novembre.
Dal
piano di assunzioni straordinario previsto con riforma della scuola di Matteo Renzi
sono quindi esclusi circa 52.483 docenti precari storici.
I
nuovi esodati, considerati
troppo vecchi per insegnare e troppo giovani per andare in pensioni, saranno ‘invisibili’ perché ad essi,
nonostante tanti anni di sacrifici, non sarà riconosciuto nessun diritto e
nessuna tutela giuridica ed economica.
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