Ignazio Marino decide
di azzerare il consiglio di amministrazione dell’Atac e chiede all’assessore ai
Trasporti, Guido Improta, di ‘formalizzare le dimissioni’
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
“Intendo scusarmi
con i cittadini e i turisti per i disagi inaccettabili nel trasporto
locale. Siamo davanti ad una situazione drammatica per i trasporti urbani di
Roma dal punto di vista della qualità della vita dei cittadini, della qualità
dei servizi e dei conti di Atac”. Queste sono le prime parole dette in
conferenza stampa dal sindaco della capitale, Ignazio Marino, dopo il caos che
si è registrato negli ultimi giorni sul servizio della metropolitana e della
ferrovia Roma - Lido.
Poi annuncia i
provvedimenti che saranno presi per porre un limite a questi disagi: “Insieme
a Zingaretti abbiamo deciso che da oggi Comune, Regione e Atac s’impegnano a
cercare un partner industriale mantenendo la maggioranza pubblica. Abbiamo dato
mandato all’azienda di scrivere un piano industriale vero e forte per indire la
gara, in questo modo anticipiamo l’avvio di un processo nazionale che impone di
non gestire più il servizio in house a partire dal 2019”. Ed ancora: “L’unica
alternativa era chiudere l’Atac, portare i libri in tribunale e chiudere l’azienda
mettendo a rischio lavoratori e servizio. Abbiamo una situazione che non si può
non definire di bancarotta e di un indebitamento insostenibile”.
Inoltre il sindaco
ha chiesto espressamente all’assessore ‘renziano’ Guido Improta “di
formalizzare le dimissioni annunciate”.
Era il 20 giugno
quando il responsabile dei Trasporti della capitale, fedelissimo di Gentiloni e
sottosegretario nel governo di Mario Monti, fa trapelare l’ipotisi di
dimissioni. La richiesta è stata subito ‘congelata’ dal sindaco che anzi ha ‘pregato’
l’assessore a rimanere ed aspettare la relazione di Gabrielli sulla ventilata
ipotesi di commissariamento del Comune di Roma. Nel frattempo esplode la
vicenda trasporti, con ritardi, passeggeri che viaggiano con le porte aperte, altri
che occupano convogli e macchinisti che si barricano nelle cabine. Di fronte a questa situazione
il sindaco non poteva non azzerare il consiglio di amministrazione di Atac e ‘licenziare’
l’assessore ai Trasporti. Ma questa non è l’opinione di molti opinionisti, anche
stranieri.
Il New York Times pochi
giorni fa titolava: ’Marino onesto ma è anche capace?’. Il dubbio del giornale
americano è legittimo ma è assai probabile che il sindaco di Roma sia solo vittima
di una macchina amministrativa obsoleta e clientelare e soprattutto dello
scarso sostegno del suo stesso partito.
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