Raghad, appassionata di disegni e di
scrittura, malata di una grave forma di diabete, è morta ad 11 anni durante la traversata
del Mediterraneo per l’avidità e la crudeltà di scafisti senza scrupoli
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Raghad Hasoun |
“Mormorava papà, papà e non aggiungeva nessuna parola, non aveva la forza di aggiungere altro, in realtà non ce n’era bisogno. Si è spenta al
quinto giorno. L’abbiamo appoggiata su un piccolo pezzo del ponte, era tutta
rannicchiata, attorno c’era gente accalcata, stremata, svenuta. Poi il suo
corpo si stava ... volevo che le altre figlie non avessero di lei un’immagine … abbiamo
lavato i sui vestiti in mare … l’ho adagiata in acqua”.
Con queste struggenti
parole il padre Eyas Hasoun ricorda, in un'intervista rilasciata al Corriere della
sera, gli ultimi momenti della breve vita di sua figlia Raghad, una bambina di
11 anni affetta da una grave forma di diabete, morta durante la traversata del
Mediterraneo.
Nel
2013 la famiglia Hasoun fugge dalla Siria per rifugiarsi in Egitto. Negli ultimi mesi, con l’aumento delle
tensioni politiche e delle ostilità nei confronti degli stranieri, la
situazione al Cairo era diventata difficile. “Non potevamo più stare, avevo
paura per le mie figlie. Così avevo pensato di raggiungere la Germania”.
Raghad Hasoun |
Dopo
essere fuggiti da Aleppo,
dove Eyas gestiva un grande negozio di distribuzione di farmaci, il nucleo famigliare decide di tentare la
traversata del Mediterraneo. Pochi
giorni prima della partenza, Raghad aveva avuto un’esitazione: ”Io sono malata,
sono il punto debole. Se volte, lasciatemi pure qui in Egitto e voi proseguite”.
Il
giorno della partenza,
racconta il papà di Raghad,: “Avevamo preparato due zaini pieni di fiale di
insulina e di macchinari per misurare i valori del diabete. Sulla spiaggia di
partenza gli scafisti ci hanno imposto di raggiungere un’imbarcazione che
distava dalla riva un centinaio di metri. Il mio zaino si era impregnato di
acqua ma mia moglie era riuscita a salvarlo. Ma uno scafista le ha ordinato di
abbandonarlo e di fronte al rifiuto di mia moglie glielo ha strappato di mano e
l’ha scaraventato in mare. Abbiamo provato a recuperarlo ma ormai i macchinari
non funzionavano più e le fiale erano inservibili. Ho provato ad aiutare la mia piccola Raghad. Ma senza macchinari, senza
insulina ero impotente. Avevo il buio che mi stava travolgendo”.
Finisce
così la vita di una bambina,
appassionata di disegni e scrittura, malata di diabete, che fuggiva dalla guerra
e dall’intolleranza e con la speranza di vivere in Europa, invece è morta a soli 11 anni in un barcone colmo di disperati per l’avidità e la crudeltà di
uomini senza scrupoli.
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