domenica 19 luglio 2015

Raghad sognava la Germania invece è morta nel Mediterraneo per la crudeltà di scafisti senza scrupoli

Raghad, appassionata di disegni e di scrittura, malata di una grave forma di diabete, è morta ad 11 anni durante la traversata del Mediterraneo per l’avidità e la crudeltà di scafisti senza scrupoli

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Raghad Hasoun
Mormorava papà, papà e non aggiungeva nessuna parola, non aveva la forza di aggiungere altro, in realtà non ce n’era bisognoSi è spenta al quinto giorno. L’abbiamo appoggiata su un piccolo pezzo del ponte, era tutta rannicchiata, attorno c’era gente accalcata, stremata, svenuta. Poi il suo corpo si stava ... volevo che le altre figlie non avessero di lei un’immagine … abbiamo lavato i sui vestiti in mare … l’ho adagiata in acqua”. 
Con queste struggenti parole il padre Eyas Hasoun ricorda, in un'intervista rilasciata al Corriere della sera, gli ultimi momenti della breve vita di sua figlia Raghad, una bambina di 11 anni affetta da una grave forma di diabete, morta durante la traversata del Mediterraneo.
Nel 2013 la famiglia Hasoun fugge dalla Siria per rifugiarsi in Egitto. Negli ultimi mesi, con l’aumento delle tensioni politiche e delle ostilità nei confronti degli stranieri, la situazione al Cairo era diventata difficile. “Non potevamo più stare, avevo paura per le mie figlie. Così avevo pensato di raggiungere la Germania”.
Raghad Hasoun
Dopo essere fuggiti da Aleppo, dove Eyas gestiva un grande negozio di distribuzione di farmaci, il nucleo famigliare decide di tentare la traversata del Mediterraneo. Pochi giorni prima della partenza, Raghad aveva avuto un’esitazione: ”Io sono malata, sono il punto debole. Se volte, lasciatemi pure qui in Egitto e voi proseguite”.
Il giorno della partenza, racconta il papà di Raghad,: “Avevamo preparato due zaini pieni di fiale di insulina e di macchinari per misurare i valori del diabete. Sulla spiaggia di partenza gli scafisti ci hanno imposto di raggiungere un’imbarcazione che distava dalla riva un centinaio di metri. Il mio zaino si era impregnato di acqua ma mia moglie era riuscita a salvarlo. Ma uno scafista le ha ordinato di abbandonarlo e di fronte al rifiuto di mia moglie glielo ha strappato di mano e l’ha scaraventato in mare. Abbiamo provato a recuperarlo ma ormai i macchinari non funzionavano più e le fiale erano inservibili. Ho provato ad aiutare la mia piccola Raghad. Ma senza macchinari, senza insulina ero impotente. Avevo il buio che mi stava travolgendo”.
Finisce così la vita di una bambina, appassionata di disegni e scrittura, malata di diabete, che fuggiva dalla guerra e dall’intolleranza e con la speranza di vivere in Europa, invece è morta a soli 11 anni in un barcone colmo di disperati per l’avidità e la crudeltà di uomini senza scrupoli.

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